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Wanda Ferro (FdI) sulla nomina del nuovo presidente Ance Catanzaro: "Alfieri, rappresentanza autorevole e capace di esprimere proposte di qualità"

"Rivolgo un augurio di buon lavoro al nuovo presidente di Ance Catanzaro Luigi Alfieri e al nuovo consiglio direttivo". E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia on. Wanda Ferro, che prosegue: "Alfieri assume la guida dell’associazione dei costruttori in un momento storico segnato da una particolare difficoltà economica e sociale, e in un territorio che necessita di trovare i giusti strumenti per contrastare i tentativi della criminalità organizzata di infiltrarsi nell’economia legale e condizionare il mercato. Per questo occorre fare rete tra associazioni di categoria, mondo del lavoro, politica ed istituzioni per tutelare e rilanciare il settore delle costruzioni.

Semplificazione normativa, rilancio degli investimenti pubblici, legalità e sicurezza devono essere le parole chiave per la crescita di un comparto che rappresenta un settore trainante per l’economia regionale e dai significativi risvolti occupazionali. Per questo è indispensabile che ci sia una rappresentanza autorevole e capace di esprimere proposte di qualità come quella che sta crescendo nell’associazione degli industriali di Catanzaro"

Nuove opportunità dal GAL "Serre Vibonesi"

Illustrare le opportunità del Pal (Piano Azione Locale), di prossima uscita, a sostegno degli investimenti delle aziende agricole e in nuove attività nelle aree rurali. Con questa finalità domani giovedì 15, alle ore 17.30 nella sala consiliare del Comune di Rombiolo, si apriranno una serie di incontri di animazione territoriale che il GAL “Terre Vibonesi”, su invito dell’amministrazione, intende proseguire per dare massima diffusione delle opportunità concesse per lo sviluppo e l’innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, artigianali e manifatturieri).

Obiettivo primario dell’organismo presieduto dal sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo, così come la valorizzazione di beni culturali, del patrimonio artistico e delle risorse ambientale e naturali del territorio vibonese, oltre al perseguimento di politiche di coesione per la diminuzione del divario tra zone costiere e aree interne e la diversificazione della impresa agricola verso forme di attività legate al territorio, ai suoi prodotti, ai suoi saperi.

Saranno due i bandi che verranno presentati in pre-informazione durante l’iniziativa alla quale prenderanno parte il Sindaco di Rombiolo, Giuseppe Navarra, il presidente del “Gal” Vitaliano Papillo, il direttore Emilio Pierpaolo Giordano e l’amministratore delegato Franco Barbalace. Il primo bando riguarderà appunto il “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole (Intervento 4.1.1)”, rivolto a sostenere i processi di miglioramento delle prestazioni delle imprese agricole e di quelle che operano nella trasformazione, commercializzazione e vendita e/o sviluppo dei prodotti agricoli, sostenendo gli investimenti di ammodernamento, ristrutturazione ed innovazione all’interno delle aziende agricole in particolar modo per la filiera della tradizione (ad esempio il miele delle Terre Vibonesi), la filiera dell'identità (fagiolo autoctono, pecorino del Poro, cipolla rossa di Tropea, nduja di Spilinga ecc..); filiera del Benessere animale (zootecnia delle Terre Vibonesi); filiera della valorizzazione (il peperoncino e coltivazioni varie), filiera dell'innovazione (le nuove microfiliere: vino, recupero vecchie varietà di grano, biologico, ecc.); filiera della qualità (settore olivicolo autoctono) e per la realizzazione di spacci e/o punti vendita delle produzioni aziendali.

Il secondo bando presentato, riguarderà ”l'aiuto all’avviamento per nuove attività non agricole nelle aree rurali”, con il sostegno ad investimenti nelle aree rurali finalizzati alla creazione di “Start-up” impegnate nei servizi alla persona, artigianato e manifattura innovativi, servizi e/o prodotti per la valorizzazione e gestione dei beni culturali e ambientali, green economy.” In questo contesto il Gal “Terre Vibonesi” intende sostenere nuove imprese, puntando alla creazione di nuova imprenditorialità innovativa a vantaggio dei giovani laureati per favorire il processo di rafforzamento dell’economia e dell'occupazione nelle aree più deboli perseguendo contestualmente l’innovazione della struttura socio-economica.

Corrado (M5S) sulla revoca dell'incarico all'architetto Tedesco

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione cultura) sulla revoca dell'incarico di ispettore onorario per la tutela dei beni architettonici e paesaggistici nell’ambito del territorio di Crotone e provincia ai danni dell'architetto Tommaso Tedesco.

"Il crimine non paga, si diceva una volta, prima che i fatti smentissero clamorosamente questa perla di saggezza popolare; oggi è più realistico dire che il crimine non paga sempre. Neppure l’arroganza paga sempre, per fortuna. Viene da pensarlo leggendo il decreto (n. 973) con cui è stato revocato l’incarico di ispettore onorario all’arch. Tommaso Tedesco, documento firmato il 12 novembre dal Direttore Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, immediatamente notificato al Segretariato Regionale e alla Soprintendenza ABAP per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone.

Un ispettorato ‘lampo’, quello di Tedesco, investito della qualifica di “ispettore onorario per la tutela dei beni architettonici e paesaggistici nell’ambito del territorio di Crotone e provincia” lo scorso 17 aprile e congedato con disonore neppure sette mesi dopo, l’11 novembre 2018, invece che alla scadenza naturale (16 aprile 2021). A mia conoscenza si tratta di un record, ovviamente negativo, che per di più segue un altro episodio deplorevole: all’inizio di febbraio era scaduto il triennio di incarico del precedente ispettore crotonese, non prorogato dal dicastero oggi retto da Alberto Bonisoli per gravi motivi. A saperlo, i gloriosi ispettori onorari calabresi di fine XIX – inizio XX secolo, compresi i nostri Antonio e Armando Lucifero, si sarebbero nascosti per la vergogna!

Tecnicamente, il decreto della Direzione Generale riguardante Tedesco parla di “dispensa dall’ufficio di ispettore onorario ai sensi dell’art. 50 della Legge 27 giugno 1907, n. 386”. Questa figura, infatti, creata nel tardo Ottocento, è tuttora disegnata in base a quella norma ultracentenaria che la impegna a “coadiuvare a titolo gratuito le soprintendenze nel campo della tutela e della conservazione dei beni culturali, con particolare riferimento all’attività di vigilanza e di informazione”, come si legge sul sito web del MiBAC nella pagina dedicata. La stessa Legge 386, però, al citato art. 50, dà la possibilità al Ministero di ‘disfarsi’ di un collaboratore rivelatosi inadempiente ai suoi compiti e/o motivo d’imbarazzo, interrompendo in qualsiasi momento il rapporto instaurato, di solito, su suggerimento del dirigente regionale.

È accaduto proprio questo, e il casus belli è l’articolo pubblicato da Tedesco su “il Crotonese” il 19 ottobre dove, nel decantare i presunti meriti dell’amministrazione comunale, avrebbe causato nocumento all’immagine del Ministero e dimostrato mancanza di obiettività nel narrare del malore occorso al Soprintendente lo scorso agosto. L’articolo, però, sarebbe solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, poiché ben più grave è la doglianza che -lo stesso arch. Tedesco, nonostante ripetute ammonizioni del Segretario regionale, partecipa periodicamente in qualità di consulente alle riunioni tecniche indette dal Comune di Crotone, in evidente stato di incompatibilità con la funzione di ispettore Onorario per i territori dello stesso Comune-.

Senza menzionarlo espressamente, si allude di nuovo, e in modo ancora più esplicito, al progetto “Antica Kroton” e al lampante conflitto di interessi che né l’Architetto né i sui mentori, sia in seno l’amministrazione dei Beni Culturali sia a quelle comunale e regionale, hanno colto né voluto risolvere. Sull’ambiguità della situazione e l’arroganza dei personaggi coinvolti, anzi, si è giocata molta parte della gestione (per nulla encomiabile) di “Antica Kroton”, almeno fino all’11 novembre.

-Alla luce di quanto emerso in fase istruttoria-, continua finalmente il decreto n. 973, -l’arch. Tedesco non ha atteso alle proprie funzioni con la diligenza richiesta per lo svolgimento del suo ufficio né il suo operato, alla luce di quanto esposto, si è rivelato giovevole agli interessi dell’amministrazione-. Sta ora al Segretario Regionale MiBAC, che aveva ratificato la proposta di nomina avanzata dal Soprintendente in carica, procedere alla notifica del provvedimento di dispensa all’interessato e recuperarne il tesserino identificativo, da restituire alla Direzione romana.

Soffia finalmente un vento nuovo sui ruderi di Kroton e sulle rovine di Crotone…"

Le mani della 'ndrangheta sul mercato delle scommesse online, in manette 68 persone

Ha preso il via alle  prime  luci  dell’alba di oggi, un' imponente  operazione  internazionale di polizia,  coordinata  dalla  Direzione nazionale antimafia  e  antiterrorismo, che  ha visto  impegnati  congiuntamente  uomini  di  guardia  di  finanza, polizia  di Stato,  carabinieri  e  Dia  nella  cattura  di  68  esponenti  della  criminalità organizzata  pugliese,  calabrese  e  siciliana  e  nel  sequestro di  beni  per  1 miliardo  di  euro  in  Italia  e  in  numerosi  Stati esteri.

I reati  contestati  sono  tutti  riconducibili all’associazione  mafiosa,  al trasferimento  fraudolento  di  valori,  al  riciclaggio  ed  autoriclaggio,  all’illecita raccolta  di  scommesse online ed  alla  connessa  fraudolenta  sottrazione  ai prelievi  fiscali  dei  relativi  guadagni.

L’ operazione giunge  al  termine  di  complesse  indagini, delegate  dalle  Dda  delle  Procure  della  Repubblica  di  Bari,  Reggio  Calabria e  Catania  e  riguarda  gruppi  criminali  che  si  erano  spartiti  e  controllavano,  con modalità  mafiose,  il  lucrosissimo  mercato  della  raccolta  illecita  di  scommesse su  eventi  sportivi  e  non,  per  un  volume  di  giocate  superiore  a  4,5  miliardi  di euro  su  diverse  piattaforme online gestite  dalle  associazioni  delittuose.

I  cospicui  guadagni  accumulati,  venivano poi  reinvestiti  in  patrimoni  immobiliari  e  posizioni  finanziarie  all’estero, intestati  a  persone,  fondazioni e società schermate da prestanome.

Tali beni sono stati sottoposti a  sequestro,  grazie  anche  alla  fondamentale  collaborazione  delle  autorità giudiziarie  di  Austria,  Svizzera,  Regno  Unito,  Isola  di  Man, Curaçao,  Serbia,  Albania,  Spagna  e  Malta, Paesi  Bassi, nonchè dell’Unità  di Cooperazione Eurojust .

I  dettagli  dell’operazione  saranno  resi  noti  nel  corso  di  una  conferenza stampa  che  si  terrà a Roma, alle ore  11: 00,  presso  gli  Uffici  della  Direzione  nazionale antimafia e antiterrorismo,  alla  presenza  del Procuratore  nazionale  e  dei  titolari  delle  Procure  distrettuali  di  Bari,  Reggio Calabria  e  Catania. 

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