Redazione

Redazione

Website URL:

'Ndrangheta: maxi sequestro di beni a Guardavalle

I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di beni per un valore di oltre un milione di euro, emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro.

Destinatario della misura è Francesco Aloi di Guardavalle, ritenuto elemento di spicco della locale cosca di ‘ndrangheta “Gallace/Gallelli”, operante nell’area ionica soveratese. 

L'uomo era stato coinvolto nell'operazione “Itaca-Freeboat”, culminata nel mese di luglio 2013 nell’arresto di 25 persone, ritenute affiliate o fiancheggiatrici della cosca Gallace/Gallelli.

Al termine del procedimento penale, Aloi è stato condannato, con rito abbreviato, a sei anni di reclusione per associazione mafiosa.

Le indagini patrimoniali, condotte dagli investigatori del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, hanno consentito di ricostruire in capo a Aloi, un notevole complesso patrimoniale il cui valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

Il provvedimento di sequestro ha riguardato: un fabbricato ubicato a Guardavalle, un’autovettura, quote societarie e diversi rapporti bancari e finanziari, il tutto per un valore complessivo stimato superiore ad un milione di euro.

 

Diecimila piante di marijuana scoperte nel Vibonese

I carabinieri delle Stazioni di Nicotera e Nicotera Marina, in collaborazione con lo Squadrone Cacciatori di Calabria e la Compagnia intervento operativo del XIV Battaglione di Vibo Valentia, hanno scoperto oltre diecimila piantine di cannabis indica in una coltivazione in località “Scogliera Provenzana”, in prossimità della ferrovia che collega Nicotera a Joppolo.

Per i militari, quello rinvenuto, sarebbe un centro nevralgico della produzione di droga del Vibonese.

Oltre alle piante coltivate, gli uomini dell'Arma hanno trovato anche un deposito nel quale erano stati stivati circa cinque chilogrammi di supefacente già essiccato.

Al termine dell'attività che ha portato al rinvenimento della piantagione, i carabinieri hanno avviato le indagini finalizzate a dare un volto ai responsabili.

 

Truffa aggravata ai danni dello stato, denunciati 6 responsabili Caf e 355 contribuenti

Al termine di un’articolata e complessa attività d’indagine, i finanzieri del Gruppo di Locri hanno scoperto una presunta truffa aggravata ai danni dell’erario perpetrata, nei comuni di Africo, Platì, San Luca e Bovalino, da sei responsabili periferici di Caf (Centri di assistenza fiscale) e 355 contribuenti, mediante la predisposizione e trasmissione di dichiarazioni fiscali contenenti dati non veritieri, con un danno alle casse dello Stato per circa 2 milioni di euro.

Il servizio svolto dalle fiamme gialle, in collaborazione con l’Agenzia delle entrate di Reggio Calabria, è stato finalizzato al controllo dei modelli dichiarativi (730/2017), recanti quale sostituto d’imposta l’Inps, al fine di verificare la corretta percezione di rimborsi fiscali da parte dei contribuenti.

L'esame delle posizioni fiscali controllate, ha consentito ai militari di rilevare un sistema fraudolento finalizzato all’indebito percepimento anche di doppi rimborsi Irpef per importi minimamente inferiori alla soglia prevista per il controllo preventivo della dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia delle entrate.

Nel corso delle indagini è emerso, inoltre, come diverse persone coinvolte abbiano indebitamente richiesto e ottenuto rimborsi fiscali relativi ad ingenti crediti non giustificati, nella maggior parte dei casi, per la modesta situazione reddituale derivante, quasi sempre, da contratti di lavoro a tempo determinato.

Grazie agli accertamenti economico-patrimoniali, i finanzieri hanno scoperto che, a fronte della precaria situazione reddituale dichiarata, alcuni degli indagati risultano proprietari di beni mobili di lusso ed immobili di pregio.

Le indagini si sono concluse con il deferimento all’Autorità giudiziaria di 6 responsabili periferici di Centri di assistenza fiscale e 355 contribuenti, per le ipotesi di reato riguardante la truffa aggravata ai danni dell’erario e la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

 

Scoperto evasore totale, ha occultato al fisco oltre 3,6 milioni di euro

La Guardia di finanza di Paola ha scoperto un evasore totale, che dal 2010 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito ricavi per oltre 3,6 milioni di euro.

In particolare, i finanzieri hanno smascherato una ditta individuale “fantasma”, attiva nel settore della “Pubblicità”.

Rilevata la fittizia intestazione della società, i militari hanno avviato una verifica fiscale sull’attività, rilevando che nel corso degli anni i titolari, sia fittizi che effettivi, non avevano mai presentato dichiarazioni fiscali né pagato imposte.

Le fiamme gialle hanno, quindi, ricostruito le vendite e gli utili dell’impresa, constatando la mancata dichiarazione di ricavi per oltre 3,6 milioni di euro ed imposte complessive per oltre 2,3 milioni di euro.

Al termine delle attività, l’amministratore di fatto ed il suo prestanome sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Paola per i reati di omessa dichiarazione ed occultamento o distruzione di documenti contabili.

 

 

Subscribe to this RSS feed