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Trasversale delle Serre, l'Anas ha ordinato la riattivazione immediata di tutti i cantieri

Il destino dei due lotti di Trasversale “Monte Cucco” e “Vazzano” è tutto nelle mani della ditta “Cavalleri”, cui l'Anas già da una settimana ha ordinato la riattivazione immediata dei cantieri. E' questa la breve sintesi dell'incontro che si è svolto oggi a Catanzaro, presso la sede Anas, tra l'ingegnere Giuseppe Ferrara, coordinatore d'Area, e il presidente del Comitato “Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato”, Francesco Pungitore.

Era stato quest'ultimo a richiedere un incontro urgente, visti i ritardi cronici dei lavori nel tratto vibonese della costruenda superstrada Jonio-Tirreno. L'ingegnere Ferrara ha ricevuto nel suo ufficio Pungitore nella tarda mattinata di oggi, chiarendo tutta una serie di problematiche poste sul tavolo della discussione dal presidente del Comitato. Innanzitutto, la tempistica. Per “Monte Cucco” e “Vazzano”, tratti di Trasversale quasi finiti, la “Cavalleri” è rientrata in possesso dei cantieri dopo un ricorso vinto al Tar. A questo punto, si resta in attesa del cronoprogramma della ditta che, verosimilmente, potrebbe riavviare i lavori “al massimo entro i primi di settembre”.Per quella stessa data, a Serra San Bruno, l'Anas incontrerà tutti i sindaci del territorio attraversato dall'importante e strategica infrastruttura viaria per condividere tutti i successivi passaggi finalizzati (si spera) a portare l'opera a compimento.

Pungitore ha acceso i riflettori anche sulla bretella Gagliato-Campo Petrizzi e sul tratto jonico di Trasversale, Gagliato-Satriano, sollecitando risposte urgenti e una maggiore condivisione con amministrazioni locali e cittadini anche su questi temi. “Ringrazio l'ingegnere Ferrara per la disponibilità oggi dimostrata - ha dichiarato il presidente Pungitore al termine del breve colloquio informale. - L'auspicio è, come sempre, che tutte le parti in causa spingano in una sola direzione e cioè verso il completamento definitivo della Trasversale delle Serre, dopo 50 anni di annunci e promesse”.

Una storia diversa della Trasversale delle Serre: dove il lavoro supera le avversità

È spesso associata a rinvii, sprechi, problemi indefiniti. E, in effetti, la sua storia, lunga decenni, è un po' sinonimo di speranze deluse, di appuntamenti mancati, di territori rimasti “ingabbiati” mentre le occasioni passavano come treni che non ritornano. Le polemiche sul tratto Argusto-Gagliato sono solo le ultime in ordine temporale. Eppure c’è qualcosa di positivo da raccontare sulla Trasversale: è quanto sta avvenendo sul percorso vibonese, quello che dovrebbe congiungere le Serre con il relativo svincolo autostradale. Anche qui le premesse raccontano di avversità che, in questo caso, hanno assunto le sembianze di strane intimidazioni, su cui la perseverante attenzione delle forze dell’ordine ha permesso di fare luce. Passare con il buio su questo versante, uscendo da Serra San Bruno per dirigersi verso il capoluogo di provincia, e vedere i fari puntati sulla costruenda arteria stradale costantemente sorvegliata ha destato sensazioni contrastanti: da un lato la tristezza di una terra costretta a difendersi da se stessa, dall’altro la determinazione nel portare avanti un lavoro che potrà rappresentare l’embrione dello sviluppo. Lì, ancora oggi, gli operai dell’impresa Cavalleri sfidano il freddo e si muovono come formiche. Il ricordo di quella “mano invisibile”, che ha portato distruzione, ha lasciato il posto ad un presente fatto di una fatica che dà dignità. Quei mezzi carbonizzati sono quasi divenuti il simbolo della rinascita: lo scandire dei giorni e l’avanzare dei lavori sembrano quasi testimoniare una prima importante vittoria per la Calabria. Se si va avanti di questo passo, con questo spirito, ci sarà una nuova certezza. Quella secondo cui, quando ognuno fa la sua parte, l’isolamento – soprattutto culturale – può essere spezzato. E le paure, che hanno dominato quando a prevalere era la logica del tirarsi indietro, possono essere, seppur tra mille difficoltà, oltrepassate.

  • Published in Diorama
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