Pronto l’accordo fra Comune di Serra e Sbv. Tassone: “Prosegue l’impegno per la cultura”

Il sindaco Luigi Tassone ha incontrato presso la sede del Sistema Bibliotecario Vibonese il direttore artistico del Tropea Festival Leggere & Scrivere, Gilberto Floriani. Il Comune di Serra San Bruno entrerà a far parte a pieno titolo dell’importante Festival culturale, oramai giunto alla sua quinta edizione. Infatti, nei prossimi giorni verrà sottoscritta l’Ats (associazione temporanea di scopo) tra il comune di Serra San Bruno e il Sistema Bibliotecario Vibonese, soggetto promotore del prestigioso Festival. Grazie a questo accordo, che vedrà coinvolti anche alcuni comuni della provincia di Vibo Valentia, la nostra cittadina ospiterà eventi di elevato spessore culturale. Tra gli ospiti attesi il noto autore calabrese Michele D’Ignazio. L’autore sarà accolto dai ragazzi della scuola media “I. La Russa”, ai quali  presenterà il suo ultimo romanzo “Pacunaìmba”. Ciò darà l’opportunità ad alunni e docenti di interloquire e confrontarsi con lo scrittore D’Ignazio e al contempo conoscere meglio il suo romanzo. Un altro importante appuntamento sarà un dibattito tra Mimmo Gangemi, Arcangelo Badolati e Filippo Veltri.  Gli importanti ospiti si confronteranno su varie  tematiche che riguardano la nostra regione. “Con la sottoscrizione di questo accordo – afferma il sindaco Tassone - la nostra amministrazione prosegue l’impegno a favore della cultura.  Si tratta di un momento di elevato spessore culturale e di assoluto pregio letterario. L'idea di fondo è quella di promuovere  la partecipazione dei cittadini al dibattito culturale e alla lettura. Un riconoscimento particolare va a Gilberto Floriani, Maria Teresa Marzano ed a tutti gli organizzatori che con impegno, determinazione e professionalità assoluta portano avanti questo progetto”. 

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Brognaturo, domani la settima edizione dell'estemporanea di pittura

Si svolgerà domani (domenica 28 agosto) la settima edizione della “Estemporanea di pittura” organizzata dall’associazione culturale “Brognaturo nel cuore”.  Il tema della manifestazione sarà: “Brognaturo i suoi scorci e la vita paesana”. L’iscrizione al concorso è completamente gratuita e potrà essere effettuata anche nella giornata di domani sia presso la sede del sodalizio che on line. Il modulo per procedere alla registrazione è scaricabile sul sito www.brognaturonelcuore.it e dovrà essere inviato all’indirizzo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Come previsto dal regolamento:

  • Ogni concorrente dovrà presentarsi munito di tutto il necessario per l’esecuzione dell’opera e il supporto ammesso dall’organizzazione, deve avere dimensioni comprese tra un minimo di 50×70 e un massimo di 100×100 (la tela bianca deve essere non trattata e possibilmente con involucro, diversamente i partecipanti non saranno ammessi alla gara).
  • La timbratura della tela bianca avverrà all’atto della registrazione presso la sede del Municipio di Brognaturo dalle ore 8:00 alle ore 10:00 del 28 Agosto. Gli elaborati, rigorosamente senza firma o sigla alcuna, dovranno essere consegnati agli organizzatori entro le ore 17:30 dello stesso giorno. Assieme all’opera ogni concorrente consegnerà in busta chiusa, un foglietto firmato dall’associazione su cui scriverà il proprio nome, cognome, indirizzo, numero telefonico e indirizzo email.

Il vincitore, che riceverà un premio di 400 euro, sarà decretato nella serata di domani da una giuria di esperti che valuterà ogni singola opera. Al secondo ed al terzo classificato sarà, invece, riconosciuto rispettivamente un importo di 200  e 120 euro.

L'origine storica della festa dell'Assunta

Il 15 agosto è la data in cui viene celebrata l'Assunzione della Beata Vergine Maria, ovvero la sua morte e assunzione in cielo. Si tratta di una ricorrenza, molto probabilmente, di derivazione precristiana. In Oriente, nel periodo oggi dedicato al Ferragosto, si celebrava infatti la dea siriana Atargatis, una divinità metà donna e metà pesce considerata la patrona della fertilità e dei lavori nei campi. Molto probabilmente, come sottolinea nel suo “Lunario” Alfredo Cattabiani “la sua funzione di protettrice delle  attività agricole fu trasferita alla Vergine nei primi secoli, durante il processo di evangelizzazione, tant'è vero che oggi ancora in Armenia si benedicono all'Assunta i primi grappoli d'uva matura”. La celebrazione dell’Assunta iniziò, a partire dal VI secolo, a Gerusalemme, “nella chiesa fatta costruire da Eudossia sul Getsemani, dove si narrava che la Vergine era stata sepolta”. Estesa a tutto l’impero dall'imperatore Maurizio (582-602), la festa divenne popolare intorno all’anno Mille. “Le prime indicazioni sulla credenza dell'Assunzione risalgono al periodo compreso tra la fine del secolo IV e la fine del V: sant'Efrem sosteneva che il corpo di Maria non aveva subito corruzione dopo la morte; Timoteo di Gerusalemme che la Vergine era rimasta immortale perché il Cristo l'aveva trasferita nei luoghi della sua ascensione; sant'Epifanio che la fine terrena di Maria fu «piena di prodigio» e che quasi certamente la Vergine possedeva già con la carne il regno dei cieli; infine l'operetta siriaca Obsequia Beatae Virginis riferiva che l'anima di Maria, subito dopo la morte, si era riunita nuovamente al corpo”. Contemporaneamente iniziarono a proliferare molti scritti apocrifi, fra i quali i più noti sono “la Dormizione della Santa Madre di Dio, attribuita a san Giovanni il Teologo, ovvero l'Evangelista (sec. VI) e il Transito della Beata Maria Vergine, attribuito a Giuseppe d'Arimate”. Nel Transito della Beata Maria Vergine si narra che  la Madonna aveva chiesto al Figlio di essere avvertita tre giorni prima della morte. “Così avvenne: il secondo anno dopo l'Ascensione Maria stava pregando quando le apparve l'angelo del Signore tenendo un ramo di palma e dicendole: «Fra tre giorni sarà la tua assunzione». La Madonna convocò al capezzale Giuseppe d'Arimatea e altri discepoli del Signore annunciando la morte imminente. «Venuta la domenica, all'ora terza, come lo Spirito Santo discese sopra gli apostoli in una nube, discese pure Cristo con una moltitudine di angeli e accolse l'anima della sua diletta madre. E fu tanto lo splendore di luce e il soave profumo […] Poi la luce si allontanò e insieme con essa fu assunta in cielo l'anima della Beata Vergine Maria”. In quel momento, “Satana entrò nei Gerosolimitani che, afferrate le armi, si lanciarono furiosamente contro gli apostoli per ucciderli e impadronirsi del corpo della Vergine che volevano bruciare. Ma una cecità improvvisa impedì loro di attuare il tenebroso disegno: perso l'orientamento, sbandavano urtandosi a vicenda e sbattendo il capo contro le pareti. Gli apostoli, approfittando della confusione, fuggirono con il corpo della Madonna trasportandolo fino alla valle di Giosafat dove lo deposero in un sepolcro: in quell'istante, narra il Transito della Beata Maria Vergine, «li avvolse una luce dal cielo e, mentre cadevano a terra, il santo corpo fu assunto in cielo dagli angeli»”. In Oriente la ricorrenza veniva chiamata “Transito o Dormizione di Maria”, termini che non esprimevano in maniera univoca l'idea dell'assunzione. Il dibattito teologico andò avanti per tutto il medioevo. Furono i grandi dottori scolastici a veicolare con maggior forza il dogma dell’assunzione. Un dogma che si affermò con forza a partire dal XVIII secolo, ma formalizzato compiutamente soltanto nel 1950, quando, dopo una consultazione dell'episcopato durata quattro anni, Pio XII “procedette alla sua definizione […] con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus”. Il documento definisce “l'Assunzione come divinamente rivelata fondandola sull'insieme delle varie indicazioni contenute nella tradizione e nella fede universale dei fedeli che testimoniano una sicura rivelazione dello Spirito Santo”. Il dogma fu, infine, “approfondito” nel corso del concilio Vaticano II. Con la costituzione “Lumen gentium” venne spiegato, infatti, che “l'Assunzione non è soltanto un privilegio connesso teologicamente alla divina maternità virginale, ma la conclusione della missione terrena di Maria che fu chiamata per prima a raggiungere l'unione con il Signore risorto e glorificato; ed è infine l'immagine e l'inizio della Chiesa escatologica, segno di speranza per il popolo di Dio che cammina verso il giorno del Signore”.

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Mongiana: questa sera la festa dell'associazione Momò

Si svolgerà a partire dalle 15 di oggi, in piazza Regina Elena a Mongiana, l'iniziativa con la quale verrà "festeggiato" il secondo compleanno dell’associazione sociale MoMò. La manifestazione si articolerà in una serie di eventi che prendereanno il via alle 15 con i  giochi popolari ed i tornei di briscola e calciobalilla, mentre alle 17 si darà inizio alla diretta radiofonica di Radio Serra RS98. Nel tardo pomeriggio, grazie alla partecipazione della Libreria “Parole di Carta”, con sede a Chiaravalle, verrà dedicato ai bambini un momento di incontro alla lettura. Maria Parafati, titolare della libreria, leggerà in piazza, giocando e divertendosi, ai bambini favole e scritti a tema. L’intera giornata sarà accompagnata, inoltre, daa attività a sfondo gastronomico. Dalle ore 18 si potranno degustare, infatti, i protodonti dell’Oleificio Mafrica, prima del taglio della torta, realizzata dallo Starlight Cafè Pasticceria. Alle ore 21.30 avrà inizio il concerto dei Marvanza, che da tempo sono una delle realtà di riferimento della scena new reggae style. La loro musica, contaminata dal dialetto della locride, da sonorità mediterranee e da un sound internazionale, ha permesso alla band di accreditarsi sempre più a livello nazionale. La loro presenza al Primo Maggio di Piazza San Giovanni a Roma in diretta su rai 3 ed un lungo e riuscito Tour di concerti, li ha portati a partecipare a grandi eventi come il Demo Fest di Rai Radio Uno, Palearizza, Kaulonia tarantella Festival, Roccella Jazz Festival, Reggae train sun fest e molti altri, collaborando con artisti del calibro di Gianni Cinelli, noto comico di ZELIG nello show noto come il “Cabareggae” e Peppe Voltarelli, esibendosi prima e aprendo concerti live di artisti nazionali ed internazionali come il grande Manu Chao, Roy Paci e Aretuska,Giuliano Palma, J-Ax (articolo31) , DJ Jad (articolo31), Mr. Vegas, 99 Posse, Skarra Mucci, Almamegretta, Clementino, Après La Classe, Sud Sound System, Villa Ada Posse, Radici nel cemento, Banda Bardò e molti altri.   

Politica culturale in Calabria, assente ingiustificata

Corre voce, fino a smentita, che l’Italia perde 51 milioni europei per la cultura; e la Calabria ha fatto la sua parte di danno. Li perde per pratiche sbagliate, eccetera. In privato qualcuno mi ha risposto che la colpa sarebbe della precedente Giunta, quella di Scopelliti; e la perdita sarebbe relativa alla programmazione 2007-13. Non ho nessuna intenzione di difendere Scopelliti, che, nonostante l’abbia conosciuto quando era un ragazzo del Fronte della gioventù, ho attaccato senza sconti. Però: la Giunta di Alto Profilo è in carica da abbastanza tempo per correggere gli errori. Ora che gli errori sono conclamati, cosa fa l’Alta Giunta per individuare i responsabili e punirli di tasca? Ovvio, niente. A proposito, com’è finita la "severa" indagine di Oliverio sull’articolo sballato segnalato dalla Lucarelli? Non c’ero; e se c’ero, dormivo; e se dormivo, sognavo di non esserci. Sì, dev’essere andata così. La suddetta Alta, che sta facendo per la programmazione 2014-20, sul piano culturale? Tra gli Altissimi, intanto, non c’ manco un assessore addetto.   Al posto dell’assessore, Oliverio voleva nominare una commissione: non abbiamo nessuna commissione. Al posto della commissione, si doveva tenere un forum. Prima o poi vi racconto, per quanto mi riguarda personalmente, la faccenda del forum; e capirete meglio con chi abbiamo a che fare. Questo è quanto concerne la Regione. Province e Comuni, idem. Bandi regionali, ignoti. Ma diciamo qualcosa della cultura in genere: cosa sta facendo la Calabria, a parte qualche attività della Chiesa, per San Francesco di Paola? Quello che ha fatto l’anno scorso per Dante e Gioacchino da Fiore: un bel nulla. Che fanno le quattro Università? Dormono il sonno di Aligi? Spero le quattro Università sappiano quanto abbia dormito Aligi, e chi fosse questo Aligi. No, non è un predicatore antimafia segue cena, che però parli pure nel sonno. Cosa fa chiunque per il turismo culturale? Vedi sopra. Risposte? Nessuna.

 

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Cultura in Calabria. Meglio Caligiuri che niente

Mario Caligiuri, mio amico personale, è stato assessore alla Cultura della Giunta di Scopelliti. In questa veste, e tenendo sempre separata l’amicizia dalla politica, l’ho ripetutamente criticato per due ragioni soprattutto: i contributi a pioggerellina; e lo sperpero di 09 (nove) milioni di euro per le inutilissime manifestazioni antimafia segue cena. Posso esibire decine di miei scritti; quanto alle partacce in privato, fidatevi sulla parola. Detto questo a scanso di equivoci, però quello che è giusto è giusto: nel bene e nel male, Caligiuri qualcosa fece. Se sono arrivati dei soldi per salvare la maestosa chiesa di S. Domenico a Badolato, fu merito suo; se attirò l’attenzione di nomi nazionali come Sgarbi o Giacobbo sulla Calabria, qualcosa fu; se qui e lì piccole cose ebbero luogo, fu perché i pochi soldi che Scopelliti gli aveva assegnati, quelli li ha spesi tutti. Ripeto che i nove milioni – tutto legale, s’intende, tutto onesto – furono gettati al vento; ma almeno qualche prof mio collega ha preso soldi per il “progetto”; e quei soldi non sono tornati a Roma o a Bruxelles.  Insomma, a Mario posso dare sei per le intenzioni, cinque per i risultati: la media, arrotondata, quasi sei. L’assessore alla Cultura della Giunta di Oliverio… ma no, non c’è un assessore alla Cultura della Giunta di Oliverio. Una mezza delega l’aveva data alla Lanzetta, ma sappiamo bene che fu tutto un espediente di Renzi per rispedire la bravissima dottoressa a Monasterace.  Fu così che Oliverio restò senza assessore alla Cultura; poi fece niente di meno che una Giunta di Alto Profilo, che, secondo lui, doveva contenere il Fior Fiorello di tutta la Magna Grecia. A parte che manco la si sente nominare, manca in mezzo a questi dotti proprio l’assessore alla Cultura. Oliverio disse che al posto dell’assessore voleva una commissione: a tutt’oggi, niente commissione. Poi parlò di Forum... e quando vi racconterò la buffa storia del Forum, amici lettori, ve ne farete amare risate! Manca agli Alti Profilo ogni benché minima attività che si possa vagamente dire culturale: manco l’antimafia segue cena! Archeologia, Arte, Chimica, Diritto, Filosofia, Fisica, Greco, Italiano, Latino, Scienze, Storia, Teologia… mai sentiti nominare; lo stesso per il Turismo Culturale: e Selvaggia Lucarelli docet! A proposito, che fine fece la “severa inchiesta” promossa da Oliverio. Ora spunta anche la pubblicità sbagliata per il vino calabrese a Vinitaly. Altri peracottari amici, al modico prezzo di 90.000 euro! E non parliamo dei centenari di Gioacchino e s. Francesco di Paola… Alla fine della vendemmia, ecco che Oliverio, Viscomi e dintorni sono riusciti a farmi rivalutare l’assessorato di Mario Caligiuri. Ogni popolo ha i Mario che si merita!

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