Il Movimento nazionale per la sovranità contesta la scelta di Alitalia di abbandonare Reggio

“Reggio Deve Volare”. Questo  il testo dello striscione che i vertici del Movimento Nazionale per la Sovranità, Gianni Alemanno, Francesco Storace e Giuseppe Scopelliti, hanno esposto al termine della conferenza stampa “Contro questa Europa”, svoltasi alla Camera dei Deputati, durante la quale è stato presentato il “corteo” che partirà il 25 marzo prossimo alle ore 15 da Santa Maria Maggiore e, attraverso i Fori imperiali, raggiungerà il Campidoglio a Roma.

Chiaro nello slogan, il riferimento alla difficile situazione vissuta dai reggini con l’annuncio di Alitalia di voler abbandonare, dal 27 marzo, lo scalo aeroportuale della città dello Stretto.

“La scelta di Alitalia rischia di avere ripercussioni drammatiche per la città di Reggio Calabria – hanno dichiarato Alemanno, Storace e Scopelliti a margine della conferenza – Colpevole ed irritante l’inadeguatezza degli amministratori degli Enti preposti, che in questi mesi pur a conoscenza delle criticità e della paventata defezione della compagnia aerea, hanno continuato a mentire alla cittadinanza manifestando l’assoluta incapacità nel gestire una situazione così delicata. Ancor più ingiustificato è l’immobilismo del Governo nazionale dimostratosi disinteressato e insensibile dinanzi ad una situazione grave per una delle dieci Città Metropolitane italiane. E’ inconcepibile – hanno proseguito Alemanno, Storace e Scopelliti – che vengano inferti questi colpi mortali ad una Città Metropolitana il cui sistema della mobilità ed accessibilità dovrebbe essere invece potenziato e rilanciato. Qui invece - hanno concluso i dirigenti del Movimento Nazionale per la Sovranità – qualcuno continua a giocare al massacro sulla pelle dei reggini”.

Mafia Capitale, Alemanno sbotta: "Mai avuto sostegno dal clan Mancuso"

Dalle carte dell'inchiesta che per la seconda volta in pochi mesi ha scosso la politica della Capitale emerge il nome di Gianni Alemanno che, secondo le ipotesi avanzate dagli inquirenti, avrebbe beneficiato del sostegno della 'ndrangheta in occasione delle elezioni Europee celebratesi lo scorso anno. Sulla scorta di quanto ricostruito dai magistrati che lavorano alle indagini, l'ex sindaco di Roma si sarebbe avvalso dei servigi di Salvatore Buzzi, il quale avrebbe raccolto voti rivolgendosi ad esponenti del clan Mancuso, di Limbadi. Un'accusa che pochi minuti fa Alemanno ha respinto con la massima fermezza: "Bisogna finirla con questa balla della ‘Ndrangheta - tuona l'ex ministro dell'Agricoltura - che, attraverso la mediazione di Buzzi, mi avrebbe fatto convergere voti in Calabria alle elezioni Europee del 2014. I numeri parlano chiaro: nei due Comuni di riferimento del clan Mancuso, che sarebbe stato contattati da Buzzi, io ho preso un numero ridicolo di preferenze. A Limbadi ho preso solo 5 preferenze su 981 votanti e al Comune di Nicotera 14 preferenze su 1901 votanti. Questi sono i due Comuni dove, secondo le risultanze delle inchieste della Magistratura, c’è il maggior radicamento del clan Mancuso e non è pensabile che se questo clan si fosse mobilitato a muovere voti nei miei confronti i risultati sarebbero stati questi". "Credo - sostiene Alemanno - che tutta questa congettura derivi dall’ennesima millanteria telefonica di Salvatore Buzzi, ma in ogni caso io non ho mai ottenuto ne tantomeno richiesto aiuti elettorali da clan mafiosi.

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