Istituto di vigilanza privato, lavoratori non pagati. E l’Usb ipotizza "ritorsioni" dell’azienda

Riceviamo e pubblichiamo:

È passato poco tempo dalla costituzione della rappresentanza sindacale aziendale all’istituto di vigilanza privato diurno e notturno di Catanzaro ed ecco che da via Molè sono partite le prime rappresaglie.

La Usb, per il momento, ha solo chiesto di incontrare i vertici di questa azienda per un confronto e per porre le basi per relazioni sindacali corrette, al fine di intraprendere un dialogo a tutela dei diritti dei lavoratori impiegati in questo difficoltoso compito di vigilanza.

Risposte sino ad oggi nessuna; indirettamente, però, l’azienda sta già rispondendo, visto che un primo dipendente, nostro iscritto, è stato trasferito coattamente da Catanzaro ai confini della Calabria. La Usb ha, immediatamente chiesto la sospensione del provvedimento, fatta in violazione del contrato di lavoro e con l’aggravante di non veder riconosciute le indennità di trasferta, la missione ed il pranzo.

Ma questo è nulla secondo quanto denunciano i lavoratori.

Infatti, ad oggi, non risultano pagate stipendi per diverse mensilità, violando, in tal modo, il sacrosanto diritto dei lavoratori di percepire la retribuzione a fronte di prestazioni svolte; le tredicesime vengono “spalmate” nel tempo (!!); quattordicesime nebulose; turnazioni predisposte ad personam; incarichi e postazioni di lavoro dubbie…. 

Questo sta comportando, come è facile immaginare, disagi inimmaginabili ai lavoratori, che spesso si vedono costretti a chiedere prestiti addirittura per la benzina, solo per poter raggiungere il posto di lavoro, per tacere di tutte le altre difficoltà familiari.

A ciò si aggiunge lo stress giornaliero per un lavoro particolarmente usurante, che non permette di lavorare con la dovuta tranquillità

La questione assume ancora maggiore rilievo, se dovessero trovare conferma le voci secondo cui alcuni lavoratori della stessa azienda hanno già ricevuto alcuni stipendi, creando pertanto discriminazione ed esasperazione tra lavoratori. 

Per questi motivi come Usb, a giorni individueremo un percorso di lotta con tutto il personale della ditta Vigilanza diurna e notturna di via Molè, oltre ad interessare, ovviamente, gli organi competenti, quali il ministero del lavoro, la prefettura e i parlamentari.

Di questo e di altro vorremmo parlare direttamente con l’azienda, per cui, pur attivandoci con le prossime iniziative volte a tutela dei diritti dei lavoratori, attendiamo in tutti i casi la convocazione da noi richiesta. 

Confederazione Regionale

Usb Calabria

Controlli amministrativi agli istituti di vigilanza: revocata un’autorizzazione

Dopo l’esecuzione di numerosi controlli amministrativi disposti dal questore di Cosenza, Luigi Liguori, presso tutti gli istituti di vigilanza della provincia, a seguito delle verifiche presso la sede operativa ed amministrativa di un istituto avente sede nella Sibaritide è stata inoltrata una corposa e circostanziata proposta alla Prefettura di Cosenza finalizzata alla revoca della relativa autorizzazione. Il prefetto, valutato positivamente l’esito degli accertamenti della Questura, considerato che l’istituto perseverava nelle violazioni nonostante fossero stati concessi tempi tecnici di regolarizzazione, ha decretato la revoca della licenza in capo all’istituto predetto con efficacia del provvedimento dal decimo giorno successivo alla notifica, avvenuta in data odierna, trascorsi i quali l’atto avrà piena efficacia con ogni conseguenza di Legge. Il decreto di revoca consegue al mancato adeguamento alla disciplina di riorganizzazione della materia, introdotta con il D.M. 269/2010, che ha previsto nuovi e più stringenti criteri per l’ottenimento e/o mantenimento di tali autorizzazioni, al fine di garantire una maggiore professionalità nella gestione degli istituti di vigilanza che svolgono importanti compiti ausiliari in materia di Pubblica Sicurezza, attraverso operatori armati: le Guardie Particolari Giurate. Tra le violazioni riscontrate ve n’erano talune che ponevano a rischio la stessa integrità psicofisica degli operatori a causa, ad esempio, di ripetuti turni prolungati e non conformi alla disciplina contrattuale, con possibili riflessi negativi che avrebbero potuto riverberarsi anche sulla pubblica collettività che ad essi si rapportava.  

Subscribe to this RSS feed