Mafia e gioco on line, Ferrara (M5S): “Le norme proposte dal M5S contrastano anche le azzardo-mafie”

«L’inchiesta scattata questa mattina dimostra ancora una volta la necessità di contrastare il gioco d’azzardo, non solo perché danneggia e rovina la vita delle vittime di ludopatia ma anche perché troppo spesso il sistema finisce nelle mani della criminalità organizzata».

Così l’eurodeputata Laura Ferrara commenta l’inchiesta coordinata dalla Dna e da cui emerge come la mafia controlli anche il gioco on line. 

«.Oltre sessanta arresti tra Calabria, Puglia e Sicilia ed intercettazioni in cui si evidenzia la volontà da parte della malavita di attrarre nove risorse con altissime competenze tecnologiche per movimentare il giro di denaro senza destare sospetti. Il volume d’affari delle giocate era altissimo, circa 4,5 miliardi di euro sottratti all’economia reale e reinvestiti all’estero».

 «Lo Stato non può essere complice di questa dilagante illegalità, per questo la contrapposizione del Movimento 5 stelle al gioco d’azzardo – afferma la Ferrara -, sarà sempre più convinta. Il disegno di legge M5S presentato per il contrasto, la riduzione e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico va esattamente in questa direzione. Vieta qualsiasi forma di pubblicità, prevede l’attivazione di progetti e campagne informative e il potenziamento dei controlli contro il gioco illegale, istituendo la figura degli agenti sotto copertura per combattere le "azzardo-mafie", per entrare nelle sale da gioco e scoprire trucchi, truffe e affari dei clan, soprattutto sulle scommesse on line».

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Le mani della 'ndrangheta sul mercato delle scommesse online, in manette 68 persone

Ha preso il via alle  prime  luci  dell’alba di oggi, un' imponente  operazione  internazionale di polizia,  coordinata  dalla  Direzione nazionale antimafia  e  antiterrorismo, che  ha visto  impegnati  congiuntamente  uomini  di  guardia  di  finanza, polizia  di Stato,  carabinieri  e  Dia  nella  cattura  di  68  esponenti  della  criminalità organizzata  pugliese,  calabrese  e  siciliana  e  nel  sequestro di  beni  per  1 miliardo  di  euro  in  Italia  e  in  numerosi  Stati esteri.

I reati  contestati  sono  tutti  riconducibili all’associazione  mafiosa,  al trasferimento  fraudolento  di  valori,  al  riciclaggio  ed  autoriclaggio,  all’illecita raccolta  di  scommesse online ed  alla  connessa  fraudolenta  sottrazione  ai prelievi  fiscali  dei  relativi  guadagni.

L’ operazione giunge  al  termine  di  complesse  indagini, delegate  dalle  Dda  delle  Procure  della  Repubblica  di  Bari,  Reggio  Calabria e  Catania  e  riguarda  gruppi  criminali  che  si  erano  spartiti  e  controllavano,  con modalità  mafiose,  il  lucrosissimo  mercato  della  raccolta  illecita  di  scommesse su  eventi  sportivi  e  non,  per  un  volume  di  giocate  superiore  a  4,5  miliardi  di euro  su  diverse  piattaforme online gestite  dalle  associazioni  delittuose.

I  cospicui  guadagni  accumulati,  venivano poi  reinvestiti  in  patrimoni  immobiliari  e  posizioni  finanziarie  all’estero, intestati  a  persone,  fondazioni e società schermate da prestanome.

Tali beni sono stati sottoposti a  sequestro,  grazie  anche  alla  fondamentale  collaborazione  delle  autorità giudiziarie  di  Austria,  Svizzera,  Regno  Unito,  Isola  di  Man, Curaçao,  Serbia,  Albania,  Spagna  e  Malta, Paesi  Bassi, nonchè dell’Unità  di Cooperazione Eurojust .

I  dettagli  dell’operazione  saranno  resi  noti  nel  corso  di  una  conferenza stampa  che  si  terrà a Roma, alle ore  11: 00,  presso  gli  Uffici  della  Direzione  nazionale antimafia e antiterrorismo,  alla  presenza  del Procuratore  nazionale  e  dei  titolari  delle  Procure  distrettuali  di  Bari,  Reggio Calabria  e  Catania. 

Maxi operazione contro il clan "Casamonica", misure cautelari anche in Calabria

Maxi operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Roma che, tra la Capitale e le province di Reggio Calabria e Cosenza, hanno eseguito 37 misure cautelari in carcere, emesse dal gip di Roma su richiesta della locale Dda.

I destinatari della misura sono ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un’organizzazione dedita al traffico di droga, estorsione e usura, reati commessi con l’aggravante del metodo mafioso.

In particolare, l'operazione, denominata "Gramigna", ha colpito il “clan Casamonica“, che secondo gli inquirenti sarebbe guidato da Giuseppe Casamonica, recentemente uscito dal carcere dopo circa dieci anni di detenzione.

Al momento i provvedimenti eseguiti sono 31, altre 6 persone sono, invece, ricercate.

 

Vono (M5s): rendere più efficaci i commissariamenti per mafia

Rendere più efficaci i commissariamenti dei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.

È uno dei temi principali che la senatrice Silvia Vono (Movimento 5 stelle) ha affrontato oggi nel corso di due distinti incontri con il questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco, e il prefetto della città capoluogo, Francesca Ferrandino.

“Quella dei commissariamenti - ha affermato la senatrice - è una materia che la politica deve necessariamente affrontare e approfondire. La formula va sicuramente cambiata, nei termini di una maggiore efficacia, e lo dimostrano, in particolare, gli scioglimenti che vanno a colpire ripetutamente gli stessi comuni a distanza di pochi anni. Probabilmente, quando si interviene in questi casi, non c'è solo il problema della classe politica collusa, da azzerare. Andrebbe considerato anche un ulteriore aspetto sostanziale che coinvolge direttamente gli apparati burocratici degli enti. E, su questo, l'attuale normativa forse non pone la giusta attenzione”.

Con il questore, Silvia Vono, componente della commissione Affari Costituzionali del Senato, si è poi soffermata sulle questioni più generali delle regole e della sicurezza. Con il prefetto, invece, l'analisi ha toccato prevalentemente i rapporti tra Istituzioni, territorio e cittadini, nell'ottica di una reciproca collaborazione “che deve andare oltre le mere questioni di ordine pubblico”.

Affermare un concetto di “economia sana”, un utilizzo “vero” dei beni confiscati, la sfida dell'integrazione degli immigrati (“argomento serio che richiede risposte serie”), la prevenzione antincendi in vista dell'ormai imminente stagione estiva e i progetti Pon sicurezza, sono stati gli ulteriori argomenti di dialogo tra la senatrice pentastellata e il prefetto di Catanzaro.

“Un confronto proficuo e costruttivo - ha commentato in conclusione Silvia Vono - che mi sarà sicuramente utile in vista dei miei prossimi impegni parlamentari”.

'Ndrangheta, operazione "Thalassa": eseguite sei misure cautelari e sequestrate cinque imprese

La Direzione investigativa antimafia ha eseguito sei misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di altrettante persone accusate di associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di aver agevolato le cosche di ‘ndrangheta “Tegano e Condello”.

Contestualmente, è stato disposto il sequestro di cinque imprese, operanti nel settore dell’edilizia, riconducibili direttamente o direttamente agli indagati.

Maggiori particolari saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà, alle ore 11 odierne, presso il Centro Dia di Reggio Calabria, presieduta dal Procuratore della Repubblica distrettuale,  Gaetano Calogero Paci.

 

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'Ndrangheta: consiglio comunale sciolto in Calabria

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), ha deliberato, in ragione delle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata, lo scioglimento del consiglio comunale di Scilla, in provincia di Reggio Calabria.

Contestualmente è stata prorogata la gestione commissariale dei consigli comunali di Nicotera e di Tropea, entrambi in provincia di Vibo Valentia.

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Operazione antimafia nel vibonese, fermati esponenti di una 'ndrina

È in corso, dalle prime luci dell’alba, un’operazione antimafia  condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia, che stanno eseguendo dei provvedimenti di fermo emessi nei confronti di esponenti di una ‘ndrina della attiva nel territorio provinciale.

Le indagini, condotte dai militari del Reparto operativo del Comando provinciale di Vibo Valentia, sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro.

Maggiori dettagli si avranno a partire dalle ore 11.00, quando, presso il Comando provinciale di Vibo Valentia, si terrà la conferenza stampa alla presenza del Procuratore capo.

 

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Elezioni, Silvia Vono (5 Stelle): "Le mafie vogliono inquinare il voto"

“L'inquietante intimidazione subita dall'amico Giuseppe D'Ippolito, oltre a suscitare lo sdegno e la riprovazione di tutti cittadini calabresi onesti e perbene, impone una seria riflessione sui temi di questa campagna elettorale”.

Lo dichiara, con un post pubblicato sul suo profilo Facebook, Silvia Vono, candidata del Movimento 5 Stelle al Senato nel collegio uninominale Catanzaro/Vibo.

“E' inutile nascondere la realtà di una regione nella quale, purtroppo, le mafie pretendono di inquinare pesantemente il voto - prosegue Silvia Vono. - Non solo intimidendo chi dà fastidio, ma anche esercitando pressioni indebite e spostando consensi per tutelare i propri interessi criminali. Una evidenza gravissima che, però, viene elusa dalle espressioni della vecchia partitocrazia nel dibattito politico in corso. Semplicemente, si fa finta che la mafia non esista”.

“E invece - sottolinea Silvia Vono - esiste eccome, con le sue zone grige, il suo ruolo mortifero che affossa le speranze di riscatto di migliaia e migliaia di persone. Noi del Movimento 5 Stelle non arretreremo di un passo su questo argomento, confermando la netta linea di demarcazione che deve sempre separare legalità e illegalità, giustizia e ingiustizia, forze dell'ordine e delinquenti. L'auspicio è che le Procure indaghino fino in fondo su questi episodi, garantendo condizioni di reale democrazia in questa campagna elettorale che già appare fortemente a rischio a causa dei condizionamenti e degli appetiti mafiosi che ruotano intorno al circo degli impresentabili, ben noti all'opinione pubblica ed agli inquirenti”.

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