Coronavirus, Wanda Ferro (FdI): "Zona rossa in Calabria immotivata e disastrosa per l'economia regionale"

“L’ipotesi del governo di istituire zona rossa in Calabria è immotivata, ingiusta, e rischia di dare un colpo mortale al fragile tessuto economico regionale, che faticosamente ha resistito alla prima fase".

È quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro, che spiega: "La Calabria, i cui cittadini hanno sempre mostrato senso di responsabilità e rispetto delle regole, viene penalizzata da una lettura parziale dei parametri sanitari. È evidente che la situazione calabrese non è in alcun modo paragonabile, ad esempio, a quella della Lombardia. Il tasso di contagiosità, indicato dall’indice Rt, non può avere lo stesso impatto in territori che hanno numeri di positivi di gran lunga differenti. In Calabria, nonostante l’elevato numero di tamponi effettuati, risultano contagiati meno di un cittadino su 100, e anche il numero dei posti occupati in terapia intensiva, meno di un quarto del totale, è un dato che rende ingiustificata la misura drastica di un nuovo lockdown. Nella stessa regione, poi, ci sono situazioni territoriali molto diverse, con vaste aree quasi per nulla interessate dalla diffusione del virus. Anziché porre riparo ai gravi ritardi accumulati dai commissari governativi che ai vari livelli avrebbero dovuto attrezzare la Calabria per affrontare in serenità la nuova ondata di contagi, ad esempio realizzando un centro covid regionale, il governo Conte sceglie la strada del lockdown,  disinteressandosi degli effetti disastrosi del blocco delle attività sull’economia regionale e sull’occupazione. Anziché rendere operative le Usca, anziché potenziare i laboratori, anziché incrementare i posti nei reparti e nelle terapia intensiva anche rafforzando le dotazioni di personale, il governo sacrifica la Calabria, mentre la maggioranza rosso-gialla, con il nuovo Decreto Calabria, continua a fare della sanità calabrese uno strumento di gestione del potere”.

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Il coronavirus dilaga in Calabria, 187 nuovi casi nelle ultime 24 ore

Sono 187 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 246.034 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 3.286 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Catanzaro: casi attivi 180 (24 in reparto; 4 in terapia intensiva; 152 in isolamento domiciliare); casi chiusi 313 (279 guariti, 34 deceduti).

- Cosenza: casi attivi 387 (25 in reparto; 2 in terapia intensiva, 369 in isolamento domiciliare); casi chiusi 614 (577 guariti, 37 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 687 (34 in reparto; 2i n terapia intensiva; 652 in isolamento domiciliare); casi chiusi 437 (416 guariti, 21 deceduti).

- Crotone: casi attivi 25 (25 in isolamento domiciliare); casi chiusi 149 (143 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 29 (3 ricoverati , 26 in isolamento domiciliare); casi chiusi 119 (113 guariti, 6 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 229 (222 in isolamento domiciliare); casi chiusi 117 (116 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 65 in provincia di Reggio Calabria, 82 in provincia di Cosenza, 28 in provincia di Catanzaro e 5 in quella di Vibo Valentia.

Altri 7 tamponi positivi sono stati riscontrati a persone provenienti da fuori regione o da Staro estero.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria pe comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 987.

Controlli anti-covid dei carabinieri del Nas, sospese quattro comunità alloggio per anziani

Il sindaco di Reggio Calabria ha emesso un'ordinanza di sospensione immediata nei confronti di quattro comunità alloggio per anziani, per gravi carenze strutturali ed organizzative.

Il provvedimento scaturisce dall’attività ispettiva condotta dai carabinieri del Nas, al fine di tutelare la sicurezza e l’incolumità delle persone più vulnerabili al covid-19.

I militari hanno passato al setaccio le strutture socio assistenziali del capoluogo reggino ed in quelle destinatarie del provvedimento hanno riscontrato gravi violazioni, quali un numero di ospiti superiore alla capienza consentita e mancanza di personale qualificato per l’assistenza sanitaria.

Le attività sono state immediatamente sospese e per tutti gli anziani è stato disposto il trasferimento presso i familiari o strutture idonee.

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Coronavirus: 94 nuovi casi registrati in Calabria

Sono 94 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime 24 ore.
 
Complessivamente, quindi, su 240.594 persone sottoposte a tampone dall'inizio della pandemia, 2.963 sono risultate positive.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Catanzaro: casi attivi 127 (20 in reparto; 3 in terapia intensiva; 104 in isolamento domiciliare); casi chiusi 312 (278 guariti, 34 deceduti).

- Cosenza: casi attivi 292 (21 in reparto; 2 in terapia intensiva, 269 in isolamento domiciliare); casi chiusi 578 (542 guariti, 36 deceduti).

- Reggio Calabria: casi attivi 573 (30 in reparto; 1 in terapia intensiva; 542 in isolamento domiciliare); casi chiusi 437 (416 guariti, 21 deceduti).

- Crotone: casi attivi 19 (19 in isolamento domiciliare); casi chiusi 148 (142 guariti, 6 deceduti).

- Vibo Valentia: casi attivi 19 (2 ricoverati , 17 in isolamento domiciliare); casi chiusi 119 (113 guariti, 6 deceduti).

- Altra Regione o stato Estero: casi attivi 222 (222 in isolamento domiciliare); casi chiusi 117 (116 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 50 in provincia di Reggio Calabria, 23 in provincia di Cosenza, 10 in provincia di Catanzaro, 2 in provincia di Vibo Valentia e 9 in quella di Crotone.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria pe comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 1.114.

Coronavirus: corso ad hoc per gli educatori

L’argomento più dibattuto dell’estate? Senza dubbio la riapertura delle scuole! C’è chi sostiene che il rientro a scuola sarà la causa di un nuovo boom di contagi. Senza dubbio si corrono dei rischi, ma si rendono obbligatori se si vuole pian piano tornare alla normalità. Ovviamente, l’anno scolastico sarà molto differente da tutti gli altri, per i genitori, per i bambini e in particolare per professori, maestre e maestri, educatori: infatti, sono chiamati in prima linea al contenimento dell’epidemia del Coronavirus. Ogni giorno vengono a contatto diretto con tantissimi bambini e ragazzi, con età diversa, abitudini differenti, modalità di gestione differenti.

In questo anno di emergenza sanitaria, negli istituti che non sono stati chiusi e nelle classi non messe in quarantena, tutti i docenti stanno cercando di prendere i provvedimenti statali, regionali e comunali, ponendo tutte le loro attenzioni alla salute di loro stessi e degli alunni. Per questo, per insegnare oggi, non è più sufficiente la laurea in scienze della formazione, è necessario integrare le proprie conoscenze e competenze con dei corsi ad hoc, in grado di formare il personale docente sui comportamenti migliori da tenere per arginare il Covid e impedirne la diffusione in aula: una conoscenza necessaria che richiama alla propria responsabilità personale, condivisa con le famiglie degli studenti che vengono loro affidati.

Sono molte le regioni che hanno organizzato dei webinar formativi, ma anche l’Istituto superiore di Sanità ha messo a disposizione un corso FAD gratuito sulla tematica: la corretta informazione è utile alla presa di consapevolezza di tutti, per predisporre nelle diverse modalità il proprio percorso didattico durante l’anno scolastico. Per questo, in alcuni istituti è stato reso obbligatorio, in altri è caldamente consigliato, acquisire informazioni attraverso questi corsi e siti istituzionali al fine di svolgere al meglio il proprio lavoro, secondo le disposizioni diffuse.

Dopo la quarantena, sono molte le persone che hanno voluto cambiare vita, che vorrebbero migliorare la propria condizione lavorativa o semplicemente modificare il proprio ambito. Non è mai troppo tardi per farlo: se, infatti, la DAD vissuta insieme ai tuoi figli ti ha fatto sognare di poter diventare insegnante, o se i gap che si sono creati ti hanno fatto venire voglia di dare un tuo contributo all’universo della didattica, puoi sempre decidere di tornare a studiare. Se non hai tempo perchè hai una famiglia o un lavoro, puoi optare per una laurea telematica, ad oggi gli atenei online riconosciuti dal Miur, come Unicusano, sono tantissimi e abbracciano diverse facoltà. Quali sono i vantaggi di una laurea telematica? Sicuramente la flessibilità fa da capofila: potrai decidere di effettuare l’iscrizione al momento giusto per te ma non solo. La cosa migliore è, una volta iscritto, avrai accesso a una piattaforma online nella quale si trovano tutte le lezioni, potrai quindi seguirle quando sarai più comodo e ovunque ti trovi: la sera sul divano, durante la pausa pranzo oppure sul treno per raggiungere il posto di lavoro. Inoltre, non dovrai correre da un capo all’altro della città nella ricerca dei libri di testo, perché anche questi saranno sulla piattaforma online pronti per essere scaricati.

Coronavirus, Calabria: 17 guariti nelle ultime ore

Continua ad arretrare il contagio da covid in Calabria.

A testimoniarlo, i dati pubblicati nel portale regionale per l’emergenza coronavirus.

Ad oggi, infatti, i positivi sono 727, con  una riduzione di 13 unità rispetto a ieri.

Nelle ultime ventiquattr’ore sono state registrate 17 guarigioni che hanno portato il  totale a 299.

Contestualmente, sono stati  riscontrati quattro nuovi casi positivi.

Pertanto, dal’inizio dell’emergenza, i  contagiati dal virus – compresi morti e guariti – sono 1.112.

Infine, rimane fermo a 86 il dato relativo ai decessi.

Coronavirus, Calabria: l’ottimismo non deve far abbassare la guardia. Ecco perché

Buone nuove per la Calabria che, nelle ultime ventiquattr’ore, ha registrato un solo caso di coronavirus.

La notizia, per quanto positiva, non deve però far indulgere all’ottimismo o al facile entusiasmo.

Si tratta sì di una buona notizia, ma da contestualizzare e collocare in uno scenario, allo stato, tutt’altro che rassicurante.

I numeri, nella loro globalità, ci dicono, infatti, che non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia.

L’emergenza non è alle nostre spalle, ma in mezzo a noi.

Che il covid debba continuare a fare paura, anche in Calabria, lo confermano i dati diffusi dal Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie della Regione.

Dal rapporto pubblicato oggi, si evince, infatti, che il virus ha colpito 1.089* persone, 797 delle quali sono ancora positive.

In particolare, 671 si trovano in isolamento domiciliare, 118 ricoverate in degenza ordinaria e 8 in terapia intensiva.

Allo stato, quindi, i pazienti guariti sono poco meno del 20 per cento, ovvero 212.

A ricordare a tutti, la necessità di continuare a rispettare le regole, c’è, poi, il triste bilancio delle vittime che, in Calabria, ha raggiunto quota 80.

Un altro dato che deve far riflettere è quello relativo alla distribuzione territoriale del contagio.

La provincia più colpita è quella di Cosenza, con 447 casi.               

A seguire: Reggio Calabria (249), Catanzaro (202), Crotone (117) e Vibo Valentia (72).

Pertanto va bene avviare la “Fase 2”, ma con la cautela e il buon senso che si devono mantenere quando si cammina sull’orlo di un precipizio.

* Compresi due pazienti trasferiti dalla Lombardia e curati in Calabria

L'associazione Valentia consegna due Hfnc all'ospedale di Vibo

L’associazione Valentia, in collaborazione con Calabriafood e Welcome to Favelas Vibo, grazie alla raccolta fondi per contrastare l’emergenza coronavirus che ha visto la partecipazione di decine di imprese del territorio e centinaia di donatori di Vibo e non, ha consegnato, oggi, all'ospedale di Vibo due Hfnc. "Al fine - si legge in una nota -di poter ottimizzare al meglio le risorse economiche, frutto della generosità dei donatori, e dopo esserci consultati con il direttore sanitario dell'ospedale dott. Miceli, che come sempre ci fornisce puntuali ed efficaci indicazioni in merito alle esigenze e necessità del nosocomio da lui diretto, e con i medici impegnati nel trattamento dei pazienti affetti da covid-19 attualmente ricoverati presso l’ospedale cittadino, abbiamo acquistato  due apparecchiature Hfnc utili a garantire un'adeguata ventilazione alveolare attraverso l'ossigenazione ad alti flussi. Da oggi, grazie a questa donazione,  il nostro reparto di malattie infettive Covid, disporrà di una metodica moderna che negli ultimi anni ha suscitato notevole interesse. Le linee guida redatte dalla 'Society of critical care medicine' per la gestione dei pazienti adulti affetti da covid-19, raccomandano l'ossigenazione a alti flussi in pazienti affetti da covid-19 con insufficienza respiratoria acuta nonostante la terapia convenzionale di ossigeno e che non necessitano di ventilazione artificiale invasiva. Si tratta - conclude il comunicato - di una strumentazione innovativa che può migliorare l'efficienza della ventilazione polmonare attraverso un sistema di ossigenazione non invasivo e ben tollerato dai pazienti. Una volta finita l'emergenza coronavirus potranno essere molto utili anche in ambito pediatrico".

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