Ruvolo: "Decreto Enti Locali altro passo per il bene di Reggio"

"Lo scetticismo espresso da alcuni ambienti politici, ancora una volta, è stato ampiamente smentito dal sindaco Giuseppe Falcomatà che ha avuto un concreto riconoscimento delle richieste avanzate al Governo, che avranno concreti effetti positivi per la nostra Città". A dichiararlo è Antonio Ruvolo, capogruppo del Partito Socialista Italiano nel Consiglio comunale di Reggio calabria. "Dopo la positiva conclusione della vicenda ATAM, il testo definitivo sul Decreto Enti Locali, pubblicato venerdì scorso, con norme che riguardano Reggio Calabria, consentirà - afferma Ruvolo -  di poter davvero ripartire attraverso la costituzione delle società in house venendo meno il divieto d’assunzioni previsto dal DL 66/2014. Lo sblocco consentirà anche di assumere tre nuovi dirigenti che potranno sopperire all’attuale carenza di personale (dirigenziale e non) in seno all’Amministrazione comunale. È stato creato un fondo di 40 milioni di euro a cui il Comune di Reggio Calabria potrà attingere, consentendoci di tamponare l’emergenza di liquidità a condizioni economiche notevolmente vantaggiose. L’Amministrazione Falcomatà, sin dal suo insediamento, ha dimostrato di voler operare in tal senso, per questo continueremo a lavorare, fiduciosi del fatto che questo non è che un passo per il bene di Reggio e di tutti i cittadini, stanchi dei danni perpetrati alla nostra città da anni di abusi". Finalmente - è la certezza del consigliere comunale socialista - la tanto agognata Primavera, presto tornerà nella nostra città".

Consiglieri PD: "Decreto Enti Locali segnale importante per l'attesa Primavera"

"Definito il testo del Decreto Enti Locali, la città di Reggio Calabria grazie all’azione politica del nostro sindaco Giuseppe Falcomatà inizia a vedere i primi risultati che in modo evidente tamponano una parte dei danni ereditati dalle passate gestioni, ma che certamente non ci fermeranno nel proseguire la nostra interlocuzione con il Governo necessaria per Salvare Reggio Calabria. Con quanto disposto dal Governo nazionale il Comune di Reggio Calabria potrà fare ricorso, se necessario, ad un fondo non vincolato di 40 milioni di Euro che in un certo qual modo tampona il problema imminente della liquidità in cui vive il nostro Comune; nella burocrazia comunale sarà data la possibilità di dotarsi di altri tre dirigenti per riorganizzare la macchina amministrativa spesso farraginosa e statica e in ultima istanza, la sanzione prevista dall’art 41, comma 2, del decreto legge 24 aprile 2014 n 66 non sarà applicata per il periodo di scioglimento degli organi consiliari e per il periodo di cinque anni immediatamente successivi alla scadenza dello scioglimento. Questi sono importati segnali che però non rimarranno isolati, ma che saranno supportati da un'importante azione amministrativa di trasparenza e risanamento generale e che hanno come orizzonte quello di far risplendere una nuova “primavera” . Nei nostri intendimenti c’e’ la necessità di salvaguardare i livelli occupazionali degli ex Multiservizi e allo stesso tempo di rendere efficienti i servizi pubblici – allo stesso modo proveremo a sostenere le fasce più deboli della nostra città combattendo tutte le forme di illegalità che in questi anni hanno contribuito a danneggiare Reggio Calabria e la sua immagine verso l’esterno, proveremo, con l’impegno di sempre e la serietà che ci contraddistingue a snellire la macchina amministrativa per renderla efficiente a al passo con la fase che stiamo vivendo in modo tale da dare anche un orizzonte chiaro ai tanti giovani che hanno deciso di rimanere a Reggio Calabria. Ci faremo carico di supportare l’azione politica del nostro Sindaco Giuseppe Falcomatà nel dialogo con i vari livelli istituzionali e nell’interesse esclusivo della nostra città per portare a casa ulteriori ed importanti risultati insieme".  Così il capogruppo del Partito Democratico a Reggio Calabria Antonino Castorina, il Presidente del Consiglio Comunale Demetrio Delfino ed i consiglieri del gruppo PD Rocco Albanese, Enzo Marra, Giovanni Minniti, Nancy Iachino e Paola Serranò.

Reggio, facciamo chiarezza sulle cifre contenute nel decreto Enti Locali

Non sarà facile, ma corre l'obbligo di provarci. Tentare, cioè, di levare la coltre patinata legata a legittime ragioni di comunicazione politica e badare alla sostanza che si cela dietro un linguaggio tecnico-burocratico. Esercitarsi in uno sterile copia-incolla di un decreto risulta improduttivo e fuorviante. A dire la verità qualcuno, fra i consiglieri della minoranza di centrodestra, ha cercato durante la conferenza stampa svoltasi stamattina di rimettere la matematica al centro della discussione. Il testo in oggetto è il decreto 78/2015, meglio noto come decreto Enti Locali. La nostra attenzione, in particolare, è rivolta alla cifra di 40 milioni di euro annunciata dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, in occasione della "Comunicazione alla città". Risorse finanziarie che costituirebbero una boccata d'ossigeno per i conti di Palazzo San Giorgio, ma sui quali è opportuno fare alcune precisazioni. La somma in questione si evince dalla lettura dell'articolo 6 del capo primo intitolato ”Misure per emergenza liquidità di enti locali impegnati in ripristino legalità". "Al fine di garantire il rispetto dei tempi di pagamento di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, agli enti locali - è scritto nel comma 1 - che alla data di entrata in vigore del presente decreto risultano commissariati ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 ovvero per i quali, alla medesima data, il periodo di commissariamento risulta scaduto da non più di un anno, è attribuita un’anticipazione di liquidità fino all’importo massimo di 40 milioni di euro per l’anno 2015”. E' un fatto incontrovertibile che l'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria potrà beneficiarne, e lo farà, in considerazione delle difficoltà finanziarie in cui versa l'ente. Ma, per una adeguata comprensione degli effetti prodotti dal documento, è decisivo andare oltre, e, nello specifico, al comma 2: "L’anticipazione è concessa, previa apposita istanza dell’ente interessato da presentare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro i 15 giorni successivi. Qualora le istanze superino il predetto importo di 40 milioni di euro, le anticipazioni di liquidità saranno concesse in misura proporzionale alle predette istanze”. Poche parole che non lasciano spazio ad interpretazioni ambigue, a meno che non si voglia giocare con la lingua italiana e con la legge imposta dai numeri. Si tratta di un fondo che ammonta complessivamente a 40 milioni di euro, ma al quale potranno attingere tutti i Comuni con i requisti summenzionati. Non è, dunque, la cifra massima di cui potrà avvalersi il Comune di Reggio Calabria, ma la somma totale messa a disposizione di tutte le Amministrazioni che presentano i requisiti prescritti dalla norma in oggetto. Se in città è passata l'idea che pioveranno 40 milioni di euro sulla testa dei reggini, è quanto mai urgente spiegare che così non è.

  • Published in Diorama
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