Calabria: che fine hanno fatto i soldi per il cimitero dei migranti?

 Un paio di anni fa successe che Franco Corbelli, in preda a una delle sue più sfrenate fantasie, propose la costruzione di un “cimitero dei migranti” in Calabria, più esattamente a Tarsia. In una terra normale, la cosa sarebbe iniziata e finita con un convegno e una cena, come si fa con idee balzane tipo canale Ionio – Tirreno o sbarchi di Ulisse e Templari. In Calabria, invece, qualunque cosa dica e pensi Corbelli è oracolo di Delfi, ed ecco che la funebre pensata viene ripresa da tutti i giornali e tv, anzi sapete che ne segue? Ne segue che il presidente della Regione, Oliverio, stanzia dei soldi, se mal non ricordo due milioni e mezzo. Riassumiamo:

-          Secondo Corbelli, se un poveraccio muore nel Mediterraneo, bisogna seppellirlo in Calabria: la cosa è del tutto priva di logica, e come tale ha successo.

-          Secondo Corbelli, il luogo ideale è Tarsia, perché durante la Seconda guerra mondiale c’era un campo di concentramento per militari angloamericani prigionieri di guerra, e per qualche apolide o di altra condizione anomala: tutto qui. Anche questo non ha alcuna logica, e perciò piace tantissimo al Tg3 Calabria e agli intellettuali calabresi in genere.

-          Secondo Corbelli, i parenti dei morti arrivati in Italia pagando gli scafisti pagheranno a loro volta per poter “deporre un fiore” sulla tomba! Ovvero, morti clandestini e condoglianze legali. È una follia, ma piace tantissimo al Tg3.

-          Secondo Oliverio, la Calabria deve spendere un pacco di soldi per questo cimitero.

 Questa è la situazione agli inizi del 2016 circa.

 Il Corbelli annunzia, sempre al suo amato Tg3, che entro il 30 ottobre 2016 verrà inaugurato il camposanto in parola. Intanto mostra in tv il progetto a colori.

 Il 30 ottobre 2016, dei loculi e lumini non c’è alcuna traccia, manco un mattone.

 Preso dal panico, Corbelli chiede, sempre su giornali e tg3, che il sindaco di Tarsia metta mano ai lavori entro il 30 novembre. Il sindaco di Tarsia non gli dice niente, ma si guarda bene dal rischiare di spendere i soldi del comune, andando incontro al danno erariale e alla fine pagando di tasca: arriva il 30 novembre, e manco un crisantemo.

 Oggi è 2 gennaio 2017, e l’argomento è caduto, è il caso di dire, nel sepolcreto! E lì spero rimanga per tutti i secoli dei secoli.

 Ma sorge spontanea la domanda: non aveva detto Oliverio che stanziava due milioni e mezzo di euro? Dove sono finiti questi soldini? Esistevano davvero, i soldini, o trattavasi di bufala per levarsi di torno Corbelli? Ah, se mi rispondesse, Oliverio!

 Se non a me, all’opposizione… e qui, nonostante l’argomento triste, mi viene da ridere. Parlare di opposizione di centro(destr) in Calabria è come offrire una bistecca di maiale al califfo dell’ISIS con un bicchiere di vino.

  • Published in Diorama

Tarsia, Corbelli ed il cimitero dei migranti rinviato

 Franco Corbelli non è molto dotato di senso dell’ironia, e figuratevi dell’autoironia; tanto meno lo sono i giornalisti che gli danno retta. E già, o qualcuno almeno un poco di sano sarcasmo lo farebbe, su questa idea funerea, e soprattutto sui continui rinvii corbelleschi di “imminenti” lavori, quando poi le cronache suggeriscono che non c’è ancora un mattone sopra un mattone.

 Oggi, che è il 19 novembre 2016, il Corbelli informa che i lavori “dovrebbero” iniziare il 30 di questo mese. Poi, ascoltando bene, si apprende che non è stato deciso un bel nulla, e che, tutto per tutto, il Corbelli ha chiesto al sindaco di Tarsia di mettere mano alla funebre zolla.

 Attenzione qui, amici lettori. È vero che la Regione Calabria, nella persona di Oliverio in persona, ha più o meno assicurato uno “stanziamento” di soldi per il simpatico edificio; ma è altrettanto, anzi più vero, che nel linguaggio della Regione, stanziamento e soldi non sono affatto sinonimi, e che tra lo stanziamento a parole e i soldi effettivi possono passare mesi e mesi, più spesso anni. Escludo quindi che i soldi per i cipressi e cedri ci siano, e siano disponibili in contanti.

 E allora, con quali monete il sindaco di Tarsia dovrebbe accontentare Corbelli? Anticipando con i fondi del Comune, cioè con le tasche dei cittadini? È così abbondante, il bilancio di Tarsia? E perché dovrebbe? E non ci sono priorità a Tarsia? Non buche, non acqua carente? Non ci sono bisognosi, a Tarsia? E che ne dice il Consiglio comunale? E non c’è un’opposizione consiliare, a Tarsia?

 Attenzione ancora. Se il sindaco di Tarsia spende soldi comunali oggi con la speranza del finanziamento regionale domani, anzi dopodomani, qui secondo me si configura un bel danno erariale. Io, al posto del sindaco, mi consulterei con un avvocato.

 Infine, esiste un impegno di spesa regionale, o il sindaco di Tarsia ha come unica pezza d’appoggio la parola onoratissima ma verbale di Franco Corbelli?

 Ma, alla fine, quale sarebbe la logica che degli stranieri decaduti, per esempio, a Sciacca o al Pantelleria, vengano sepolti in Calabria, e, tra tutti i luoghi calabri, a Tarsia? E a spese di chi?

 Insomma, ci sono fondati motivi perché un sindaco serio inviti Corbelli a ripassare quando porterà i soldi in contanti della Regione. Nel frattempo, Oliverio o cade o scade, e magari la Calabria si evita la realizzazione di questa sepolcrale idea balzana. Speriamo.

  • Published in Diorama

Caso Report: Federica Roccisano, un assessore nella Calabria dei muti

 Sul caso Roccisano, l’unico intervento chiaro è quello di Enzo Bruno, presidente della Provincia di Catanzaro, il quale smentisce la suddetta Roccisano.

 Il PCI chiede le dimissioni della prefata; e si aggiunge una “petizione” dei giovani di Forza Italia. Ci sarebbe anche una posizione del Cinque Stelle, ma vale poco perché fanno Al lupo, Al lupo contro tutti e tutto.

 Sono invece del tutto muti, come vivessero in Norvegia o in Nuova Zelanda e non in Calabria, i seguenti illustri personaggi e partiti:

-          Mario Oliverio, presidente della Giunta di cui fa parte (speriamo per poco) la Roccisano;

-          Antonio Viscomi, vicepresidente della Giunta di cui fa parte (speriamo per poco) la Roccisano. A proposito, il Viscomi, già onnipresente, è sparito da almeno due settimane: secondo me, gatta ci cova;

-          Il resto della Giunta: non faccio nomi perché sono anonimi;

-          Franco Corbelli, che se ne impipa dei Diritti Civili e dei disabili, quando rischia di dare fastidio a Oliverio; e comunque, osserva un silenzio… cimiteriale;

-          Magorno, che sarebbe il segretario regionale del partito della Roccisano e dintorni, Oliverio compreso;

-          I vari Ciconte e Gioffrè Lanzetta, eccetera, che pure dovrebbero avere il dente avvelenato;

-          Passiamo al centro(destra): silenzioso come una notte senza luna; siamo tutti amici, vero?

-          Gli intellettuali e professori antimafia segue cena, i Bova, le Bindi, i don, gli scrittori inneggiati e televisivi, la Pedagogia della resistenza…

 Costoro sono muti. Tutti muti, in Calabria.

 La più muta di tutti, la Roccisano, la quale, dopo aver annunziato la sua presenza al Tg3 delle 7.30, non si è vista, magari datasi malata. E già, proverbio calabrese: “U cana scardatu a l’acqua carda si spagna puru e l’acqua fridda”; per i Trentini: Se un cane è stato scottato da acqua calda, evita anche la fredda.

 Intanto a Viscomi bocciano il bilancio: mancano 220 milioni. Egli dice che è un “errore materiale”: alla faccia della Giunta di Alto Profilo!

  • Published in Diorama

Regione sosterrà cure del giovane migrante libico affetto da leucemia sbarcato a Reggio Calabria

All’indomani dell’appello lanciato dal leader di “Diritti Civili”, Franco Corbelli, il presidente della Regione, Mario Oliverio, è intervenuto presso il direttore generale degli “Ospedali Riuniti” di Reggio Calabria, Frank Benedetto, per chiedere attenzione ed assicurare sostegno alle cure del giovane migrante libico affetto da leucemia, sbarcato nei giorni scorsi a Reggio Calabria insieme al padre, dopo che diversi ospedali libici non gli avevano dato più alcuna speranza di guarigione. Il giovane, a cui è stata riscontrata anche una piccola infezione, la prossima settimana sarà sottoposto ad un intervento chirurgico. Questa mattina, accompagnato da un interprete (il giovane e il padre parlano solo l’arabo), il direttore generale degli “Ospedali Riuniti” si è recato presso il reparto di Ematologia del nosocomio reggino per incontrare il giovane migrante, per informarlo sull’intervento del presidente della Regione teso ad assicurargli le cure e l’assistenza necessarie e per esprimergli tutta la vicinanza e il sostegno di quest’ultimo. “Voglio pubblicamente ringraziare il presidente Oliverio - ha affermato Franco Corbelli, appena informato dell’intervento del governatore calabrese - per il suo intervento immediato e per la sua particolare sensibilità. Il giovane, anche a causa delle condizioni di grave disagio economico in cui versa la sua famiglia, non avrebbe avuto alcuna possibilità di essere curato in Libia, che è il suo paese di origine. Per questo motivo, ormai stremato, ha compiuto insieme al padre, che ora lo assiste al capezzale del letto dell’ospedale reggino, un ultimo, disperato tentativo, affrontando un pericoloso viaggio della speranza. Il nostro augurio - ha concluso Corbelli - è che questo giovane ora possa al più presto guarire, riprendere una vita sana e normale e guardare con speranza al proprio futuro. Sarebbe questa la notizia e la vittoria più bella”.

I veri luoghi comuni e la falsa immagine della Calabria

Ogni tanto il mondo si accorge della Calabria. Pensate voi per la Magna Grecia, per Gioacchino, per San Francesco di Paola, per i Giglio, per Campanella; per le aree archeologiche e le bellezze naturali? Ma no, sempre per qualche motivo cervellotico e intellettualistico, e nato per partenogenesi dai giornali calabresi.  Il sindaco di un paese di nominali 1820 abitanti, Riace, viene dichiarato da una rivista americana a vasta diffusione tra i 50 uomini "più influenti e potenti" del mondo, unico italiano (manco Draghi!). La notizia non risponde al vero, in quanto non si è mai visto alcun suo atto evocante "potenza", e tanto meno "influenza", nemmeno sui paeselli limitrofi. Si tratta dunque di un caso di notizia creata dalla notizia, cioè letta sui giorni, né risulta che un cronista della rivista abbia mai messo piede a Riace, in Calabria, in Italia, in Europa. La tv araba Al Jazeera, niente di meno, dedica un lungo servizio al "cimitero dei migranti" di Tarsia, voluto da Franco Corbelli e concesso, con soldi (?), da Oliverio. Benissimo! Solo che a Tarsia, in Calabria intera e sul Pianeta non esiste alcun cimitero dei migranti, né un progetto a tal fine, né sono in atto lavori. Sono stati stanziati dei soldi, ci è stato detto, ma nessuno sa dove siano andati a finire: ammesso esistessero davvero. Anche questa è dunque un’autocreazione della notizia, tipo gli UFO: "qualcuno ha visto qualcosa". La tv araba non ha messo piede in Calabria, ha solo letto i giornali. Riflessioni: la tv araba e la rivista americana hanno tenuto un pessimo comportamento professionale. Dovere e prassi volevano che inviassero cronisti a Riace e a Tarsia, poi intervistassero Lucano, Corbelli, Oliverio; e solo dopo affermassero o negassero che a Tarsia sono o saranno sepolti dei migranti; e che invece a Riace ce ne sono tanti felici e vivi… Hanno solo leggicchiato giornali locali. C’è stato un lungo periodo (grazie a Dio, finito!) in cui il Corbelli era più nominato di Renzi su stampa e tv calabresi, imperversando a qualsiasi proposito e sproposito. Facile credere fosse e sia un uomo di chissà quale rilevanza culturale e politica: anche questa notizia, non risponde al vero. Molta stampa locale non ha il senso delle proporzioni, e gonfia notizie e persone oltre la loro reale rilevanza. La Calabria dà di sé un’immagine falsa: o terra violenta di uccisioni eccetera, o santi e benefattori. Anche questa notizia non corrisponde al vero. Ripeto, a ogni buon fine: che fine hanno fatto i soldi del cimitero che non c’è?

 

  • Published in Diorama

La Regione Calabria chiuda l'inutile sede a Milano

Ragazzi, lo dico tremendamente sul serio: stavolta sto con Corbelli! Sì, proprio con Franco Corbelli. Voglio anch’io i diritti civili? Ma no, io voglio una camionata di doveri sulle spalle di questa manica di edonisti piccolo borghesi cui si è ridotta l’umanità. Voglio il cimitero dei migranti? Tanto meno. Non voglio che vengano vivi, è vero, ma nemmeno sono tanto cattivo da volerli morti; né tanto pollo da spendere soldi per allargare il camposanto al sindaco di Tarsia: e già, il progetto l’abbiamo visto in tv, primissimo piano! Voglio una delle tantissime fantasie di cui ogni giorno, in altri tempi, il Corbelli ci bombardava dal TG3? Minimamente: io sono di scuola classica, tacitiana, guicciardiniana, e le utopie in genere le leggo e ascolto con sorridente compassione. Credat Iudaeus Apella, non ego, c’insegna Orazio. E allora? E allora sono d’accordo con lui perché vuole chiudere la sede di Milano della Regione Calabria. Chiudere, aggiungo io, non nel senso di sprangare la porta, che tanto è già sprangata e non l’apre mai nessuno; nel senso di disdire l’affitto e gli eventuali compensi a persone, e, con i soldi risparmiati, fare qualcosa di utile. Spero non per loculi e lumini, ma per cose dei vivi e residenti in Calabria. Bene: che risponderà il nostro presidente Oliverio? Beh, ora che glielo dice Corbelli, io al suo posto comincerei a preoccuparmi. Se persino il mite e buonista Corbelli passa all’opposizione… A proposito di opposizione di Sua Maestà, ma la Ferro non aveva suggerito ad Oliverio di farlo assessore? Che c’entrasse la Ferro che è di centro(destra) con la Giunta di uno di sinistra, è un mistero santelliano; ma si è letto su tutti i giornali. In conclusione, esimio presidente, mi associo alla lamentala corbellesca, e la invito a chiudere d’urgenza quello spreco di soldi che sta inutilmente a Milano. Comunque, lettori, non fatevi idee sbagliate: io sono d’accordo con il Corbelli sulla sede meneghina; per tutto il resto, milioni di miglia lontano. 

 

  • Published in Diorama
Subscribe to this RSS feed