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Serra. Randagismo, interrogazione di Jlenia Tucci: “Agire subito, propongo di procedere con la sterilizzazione”

“La consistenza delle lamentele riguardanti il fenomeno del randagismo e i recenti episodi denunciati da alcuni cittadini danno l’idea della dimensione di un problema, esistente da diverso tempo, che ormai richiede una indifferibile soluzione”. Lo afferma il consigliere di “In alto volare” Jlenia Tucci che commenta l’interrogazione al riguardo presentata e sottolinea i disagi riscontrati fra la gente.

“Ci sono branchi di cani randagi – spiega l’esponente di minoranza – che girano indisturbati per il paese: ciò rappresenta un rischio concreto, soprattutto per anziani e bambini. In numerosi quartieri, i residenti sono costretti a fare i conti con questi randagi, che spesso rovistano fra la spazzatura in cerca di residui organici e la loro fame, talvolta, si traduce in comportamenti minacciosi per quanti si spostano a piedi. A ciò vanno aggiunti i danni provocati a quanti posseggono, entro la loro proprietà, animali da cortile”.

“Capisco – aggiunge Tucci – che le finanze degli Enti oggi non consentono di elaborare grandissimi piani, però servono idee chiare, provvedimenti rapidi ed efficaci. Anche perchè sono stati registrati diversi casi di avvelenamento dei cani, presumibilmente ad opera di cittadini infastiditi dalla loro presenza e dai loro movimenti. La mia proposta, condivisa dai diversi cittadini e dalle associazioni a tutela degli animali, è quella di procedere, coinvolgendo anche i Comuni limitrofi, alla sterilizzazione delle femmine e di giungere ad un accordo con i veterinari del territorio e le associazioni operanti a tutela degli animali affinché poi le ospitino per il periodo necessario alla guarigione. Credo sia una proposta attuabile, poco onerosa e che costituisce un messaggio di civiltà.

Invito, dunque, l’amministrazione comunale a condividere questa idea – conclude Tucci – e a non dedicarsi in maniera quasi ossessiva ad una stanca e noiosa campagna propagandistica: così si rischia di concentrarsi solo su se stessi perdendo di vista la vita reale della comunità”.

 

Serra. “Aggredito da cani randagi” che gli sbranano gli animali: denuncia di Leonardo Calabretta

È stata una brutta esperienza che non vuole più rivivere. Così Leonardo Calabretta ha inviato una missiva con ad oggetto “denuncia randagismo” al Corpo forestale, all’Asp, al Comando di Polizia municipale ed al sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, per evitare il ripetersi di spiacevoli episodi come quello verificatosi presso il suo appezzamento di terreno.

Sullo stesso, delimitato “da doppia recinzione in rete metallica”,  è posta una “struttura in legno usata come ricovero per animali ad uso domestico (galline e conigli)”. Qualche sera addietro, intorno alle 18.30, il giovane falegname si è recato sul luogo, ma dopo aver aperto il cancello è stato “aggredito da 3 cani randagi che si trovavano all’interno”. Scampato il pericolo e passata la paura, ha preso visione che i cani avevano “sbranato 30 galline e 4 conigli” causando un “danno stimato in 800 euro”.

Pertanto, “al fine di una maggiore tutela del territorio”, Calabretta chiede “alle Autorità predisposte al controllo che vengano presi i dovuti provvedimenti del caso secondo le leggi nazionali e regionali in materia di istituzione dell’anagrafe canina, prevenzione del randagismo e protezione degli animali”.

Intanto, analoghe lamentele arrivano dai proprietari dei fondi confinanti: secondo Calabretta, a breve, sarà “avviata una raccolta firme per cercare di giungere alla soluzione del problema”.

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Serra, nuovo avvelenamento di un cane: trasferimento all’Istituto di Zoofrilassi di Mileto

Ancora un episodio che dimostra l’insensibilità delle persone e la fredda volontà di liberarsi di animali ritenuti fastidiosi. Nella cittadina della Certosa è stato, infatti, rilevato un nuovo caso di presunto avvelenamento: a farne le spese è stato un randagio, morto nella notte. L’Asp di Vibo ha disposto il trasferimento del corpo del cane presso l’Istituto di Zoofrilassi di Mileto al quale ha materialmente proceduto il personale del Comune di Serra San Bruno.

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Randagismo a Simbario, ordinanza del sindaco Ovidio Romano: obblighi per i proprietari dei cani

È ritenuto “fonte di rischio per la sicurezza della circolazione stradale nonchè per la pubblica incolumità”. Il fenomeno del randagismo sta assumendo, anche a Simbario,  dimensioni tali da farlo considerare “una vera e propria emergenza”. Così il sindaco Ovidio Romano ha emesso un’ordinanza imponendo a tutti i proprietari di effettuare l’iscrizione all’anagrafe canina e “la microchippatura dei cani secondo le vigenti disposizioni di legge”. Nell’ordinanza viene inoltre specificato che “incorrono nel reato di abbandono di animali di cui all’articolo 727 del Codice penale e pertanto sono assoggettabili alle sanzioni di legge, tutti i proprietari che non custodiscono il proprio cane in maniera circoscritta alla proprietà privata in maniera tale da impedirne il vagare per le strade pubbliche ovvero non utilizzano il guinzaglio per il trasporto del cane” e che i soggetti inadempienti all’esecuzione dell’ordinanza “oltre che essere sanzionati nelle misure di legge, saranno ritenuti responsabili dei danni che si dovessero verificare a carico delle persone e/o dei beni mobili ed immobili, conseguenti all’abbandono degli animali di proprietà”.

 

 

 

 

Serra, ancora disagi per il randagismo: i fastidi dei cittadini

Sta causando difficoltà e disagi il mai debellato fenomeno del randagismo nella cittadina della Certosa: i cittadini, preoccupati per la propria incolumità e infastiditi dai guaiti notturni dei cani, mostrano aperti segni di insofferenza per presenze non gradite. Problemi in particolare per gli anziani e i genitori che si spostano a piedi per accompagnare i figli a scuola. Le buste di rifiuti costituiscono un’attrattiva per i cani, ma il loro numero non può certo essere spiegato solo da questo. E oltre a porsi qualche domanda, la gente comincia ad avere qualche sospetto.

Serra, i disagi causati dal randagismo: le lamentele dei cittadini

Si spostano in branchi per le vie della cittadina della Certosa in cerca di cibo, destando preoccupazione soprattutto negli anziani non dotati di vettura e nei genitori che accompagnano i loro figli a scuola a piedi. I cani randagi, che hanno ormai raggiunto un numero considerevole, rappresentano un problema da affrontare e risolvere per evitare danni alle persone e per prevenire le reazioni di chi ha subito un attacco o semplicemente ha un’immotivata paura. E, ad ogni modo, non è piacevole trovarsi di fronte un gruppo di cani, magari affamati, quando si esce da casa propria.

Adotti un randagio? A Nicotera c’è lo sconto sulla Tari

Fino a 200 euro in meno sulla Tassa sui rifiuti per chi sceglie di dare una mano a uno di quei cani senza padrone che girano per le vie del paese in cerca di cibo. È questa l’idea su cui punta l’amministrazione comunale di Nicotera, guidata dal sindaco Francesco Pagano, per cercare di risolvere un problema abbastanza diffuso nelle diverse realtà calabresi e che crea disagi alla cittadinanza che poi sfociano in gesti deprecabili come l’avvelenamento. Considerato che è ormai indispensabile giovarsi dei servizi di un canile e che quest’ultimo ha comunque un costo, gli amministratori della cittadina che si affaccia sul Tirreno hanno pensato ad un’operazione che non dovrebbe pesare più di tanto sulle casse municipali e che nello stesso tempo può contribuire al decoro del centro abitato e della periferia: lo sconto sulla Tari sarebbe infatti, più o meno, compensato dai risparmi sui costi di mantenimento degli animali accalappiati. Una mossa che, almeno nelle intenzioni, sembra essere gradita alla popolazione. I riscontri pratici diranno se l’esempio possa essere ripreso da altri paesi che su questa tematica sono rimasti un po’ indietro.

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Randagismo, Spadola affida l’accalappiamento e il mantenimento ad una società

È un problema che nell’entroterra vibonese tutti conoscono, perché per le vie dei paesi montani è facile accorgersi del girovagare di ospiti a quattro zampe. Quella relativa al randagismo è una questione che richiede risposte concrete e che non deve essere sottovalutata, soprattutto adesso che è iniziata la stagione estiva e per effetto dell’arrivo dei visitatori e del ritorno degli emigrati aumenta la popolazione e, di conseguenza, la produzione di rifiuti. E ciò attira altri cani generando una spirale non più controllabile. La presenza di questi animali, abbandonati a loro stessi e alla continua ricerca di cibo, diventa talvolta pericolosa, specie per i bambini e gli anziani. E le reazioni spesso producono episodi di avvelenamento dei cani. A Spadola per arginare il fenomeno il sindaco Giuseppe Barbara ha approvato una convenzione per l’affidamento ad una società del servizio di accalappiamento, custodia e mantenimento dei randagi che solo in caso di grave ed incurabile malattia potranno essere soppressi. La convenzione, della durata di 3 anni, prevede inoltre che la società affidataria si impegni a “collaborare con il comune e con le associazioni a protezione degli animali per organizzare programmi di educazione e informazione al rispetto degli animali ed eventuali affidamenti”. È un primo passo per prevenire fatti spiacevoli, ma per trovare una soluzione definitiva occorre una strategia condivisa da tutti gli amministratori del comprensorio serrese.

 

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