Serra, crisi al Comune: l'altra verità

"Avevamo deciso di lasciare il Pd, non di mettere in discussione l'amministrazione comunale".

Questo uno dei punti salienti della conferenza stampa tenuta ieri sera nella sala giunta del municipio, da Brunella Albano, Valeria Giancotti e Walter Lagrotteria.

Durante l'incontro con i giornalisti, i tre consiglieri comunali hanno sviscerato i retroscena che hanno portato alla crisi, aprendo una finestra su "33 mesi di amministrazione". Una finestra che ha fatto trasparire tante ombre e poche luci.

Ombre pesanti che non hanno risparmiato nessuno, a cominciare dall'ex deputato Bruno Censore.

Proprio il "docente", com'è stato più volte definito da Brunella Albano, avrebbe determinato "le scelte" per scopi meramente "personali".

Il j'accuse, ovviamente, ha investito in pieno il sindaco Luigi Tassone, tratteggiato come una persona "pavida" e priva d'autonomia decisionale.

Albano ha quindi sparato a palle incatenate, all'indirizzo degli ex colleghi della maggioranza accusati di non partecipare attivamente alla vita amministrativa e di “non aver avuto il coraggio di esprimere i dissapori a causa dei loro interessi”.

Di mancanza di confronto ha parlato, invece, Valeria Giancotti, che ha evidenziato come "nel partito, a livello provinciale" non fosse possibile "intervenire a causa di un cronoprogramma precostituito".

L'ex vice sindaco, con evidente riferimento a Censore, ha rincarato la dose: " i nostri voti - ha detto - servivano solo a garantire lo status quo di chi si candida alla segreteria regionale".

Giancotti ha, infine, puntato l'indice contro “l’alunno Tassone", relegato ad un ruolo di subalternità.

È stata poi la volta di Walter Lagrotteria che ha rivelato i particolari che hanno portato a quello che ha definito il “Patto col Nazzareno”, un accordo sottoscritto a Verona dove "Censore e Salerno" si sarebbero "incontrati in presenza del sindaco".

Proprio l'ex parlamentare è stato più volte oggetto della reprimenda di Lagrotteria, che lo ha definito "arrogante e prepotente".

" Ci sono stati - ha detto - travisamenti della realtà e bugie dettati dalla paura di perdere tutto. Noi non abbiamo mai condizionato l’attività amministrativa. Io - ha aggiunto - non ho figli inseriti in graduatorie, il docente cerchi semmai fra i suoi. I miei figli non hanno fatto domanda per il concorso dei vigili né al Parco”.

Sibillino, poi, il riferimento al concorso per l'assunzione dei vigili urbani, rispetto al quale Lagrotteria ha invitato il sindaco "se c’è, a dare un segnale di legalità a sua tutela e a tutela dei consiglieri, chiedendo al commissario di polizia e al capitano dei carabinieri di far parte della commissione di valutazione".

Con chiaro riferimento al nuovo assetto della maggioranza, Lagrotteria ha, infine, ammonito:" Nessuno dovrà mettere il cappello su ciò che stavamo per realizzare. Mi riferisco - ha chiosato - al prolungamento del contratto degli ex lsu e degli ex lavoratori in mobilità, al Psc, alla manutenzione stradale, al rilancio della zona Pip, al nuovo sistema di gestione dei rifiuti, al potenziamento idrico, al piano di gestione del bosco, al bando per i borghi, ai distretti turistici, alla biblioteca comunale, all’aggiornamento della pianta organica ed ai progetti sul sociale”

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