Le scienze, le congiunzioni astrali e le sciagure italiane

Il lessico politico ha sempre utilizzato espressioni e frasi spesso fantasiose, metafore, eufemismi, un linguaggio forbito ed astruso solo per gli addetti ai lavori, un politichese vacuo che strideva spesso con la tecnica, la scienza e la matematica: le convergenze parallele, gli equilibri più avanzati, i governi balneari.

Mancavano le “congiunzioni astrali”, un riferimento astrologico che sarebbe stato meglio non scomodare perché nell’antichità gli astri rappresentavano divinità sacre molto adorate dai nostri avi spesso bizzose e vendicative.

De Vito avrebbe dovuto fare presente al suo interlocutore che il solo menzionarLe  non prometteva niente di buono anzi lasciava presagire guai e  sventure. Aldilà della celia, l’arresto di De Vito pone almeno due problemi: uno di ordine morale e l’altro di carattere politico. La natura umana è spesso fragile, cedevole, incline al compromesso ed alle debolezze e travalica qualsiasi appartenenza politica o religiosa.

È difficile rinunciare agli agi, alle mollezze che il dio denaro offre e per il quale tutto è lecito. In passato Berlinguer richiamava con orgoglio la questione morale e reclamava la diversità dei comunisti. I grillini gridavano onestà, onestà...Sia gli uni che gli altri stanno sperimentando che è più facile predicare le virtù che praticarle. Dal punto politico emerge un dato acclarato da tempo: è più facile fare opposizione e dire no a tutto che amministrare o governare.

La Raggi ha ereditato problemi atavici alcuni dei quali esistono da decenni: la discarica di Malagrotta, il problema del traffico, i problemi urbanistici di una città cresciuta in fretta e all’insegna dell’abusivismo edilizio.

Ricordo che alcuni temi lasciati in eredità alla Raggi dai sindaci precedenti facevano parte del mio programma quando mi candidai alle elezioni circoscrizionali del 1981 per l’allora V circoscrizione, oggi municipio La realizzazione della doppia corsia Tivoli Roma, ad esempio, era stata programmata in quegli anni. Ancora adesso a distanza di tanto tempo i lavori devono essere ultimati. Tuttavia non è più giustificabile richiamare gli errori degli altri per nascondere i propri.

Nessuno poteva illudersi che la Raggi potesse avere la bacchetta magica o che fosse il novello re Mida, c’è, tuttavia, in questa amministrazione un certo dilettantismo ed una certa superficialità nel programmare ed affrontare i tanti problemi irrisolti. L’attardarsi sulle pastoie burocratiche per paura di affrontare i problemi, il pensare che il fare comporti immancabilmente imbattersi in errori ed in guai giudiziari, le travagliate vicende giudiziarie di questi giorni fanno sorgere il dubbio che anche i 5s, purtroppo, siano uguali agli altri.

E non c’è cosa più brutta che alla speranza ed all’illusione subentrino la disillusione e la rassegnazione foriere di smarrimento e traumatiche ed imprevedibili avventure per Roma e l’Italia.

“Roma ladrona” sbraitava Bossi, salvo poi lasciarsi cullare  dalla Città Eterna, dai suoi monumenti, dalle sue bellezze ineguagliabili, dalla su storia millenaria, dalle sue magnificenze e, perché no, dai suoi tranelli  e dai suoi tantissimi inganni.

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