Vibonese e Crotonese escluse dalla ripartizione delle elisuperfici abilitate al volo notturno, Tassone: “Inaccettabile, Occhiuto riveda la decisione”

“La maggioranza di centrodestra conferma la propria tendenza a tagliare fuori dalle decisioni che contano le province più piccole determinando un sempre maggiore isolamento e una più marcata differenza in termini di servizi rispetto alle altre realtà”.

Il dirigente regionale del Pd Luigi Tassone attacca il governo regionale ritenuto responsabile di “scelte non oculate” e “penalizzanti” per alcune aree. “Riprova di questo atteggiamento non lungimirante – sostiene il già consigliere regionale – è l’avvio delle procedure relative al primo blocco di elisuperfici abilitate al volo notturno. Da questo step restano esclusi il Vibonese ed il Crotonese come se i cittadini di questi territori contassero di meno, avessero meno diritti o fossero figli di un Dio minore. Con tutta evidenza, si tratta di una decisione inaccettabile, da respingere con forza e che deve essere subito rivista”.

“La gestione delle emergenze - sottolinea Tassone – è fondamentale per la tutela della salute e il pensiero stesso che alcune zone rimangano prive di aree autorizzate all’atterraggio di mezzi di soccorso non può che destare preoccupazioni e timori. Le elisuperfici da abilitare al volo notturno interesseranno Catanzaro (2), Cosenza (2), Reggio Calabria (2), Castrovillari, Paola, Cetraro, Lamezia Terme, Praia a Mare e Rossano.

Nulla da togliere a queste città, ma non si possono completamente ignorare le province di Vibo Valentia e Crotone”.
“Perché - si domanda Tassone - sono rimaste fuori Vibo e Crotone? Su quali elementi si è basato il presidente Occhiuto? Cosa ci dobbiamo ancora attendere per questi territori?”. Alla luce di queste riflessioni, Tassone invita Occhiuto a “correggere immediatamente la direzione riconoscendo i diritti di tutti i calabresi”.

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Truffa per il Reddito di cittadinanza, 17 persone indagate nel Vibonese

Non cala l’attenzione dei carabinieri e della Procura di Vibo Valentia nel contrastare le truffe perpetrate ai danni dello Stato, nonché tutte quelle condotte che, a vario titolo, finiscono col danneggiare l’erario.
In tale ambito, i militari della Stazione di Limbadi hanno dato esecuzione ad un provvedimento del gtiudice per le indagini preliminari con il quale è stato disposto il sequestro preventivo di beni per 285 mila euro nei confronti di 17 persone, che, dai primi accertamenti, avrebbero percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.
 
Clamoroso è il caso di alcuni beneficiari che avrebbero fittiziamente indicato il proprio domicilio in stabili palesemente non abitabili, ovvero in assenza di forniture di energia elettrica o addirittura privi di infissi, il tutto al solo fine di vedere riconosciuta l’erogazione del sussidio.
L’attività, finalizzata a congelare beni che gli indagati avrebbero potuto potenzialmente distrarre dal proprio patrimonio una volta venuti a conoscenza dell’indagine, ha permesso ai militari di porre sotto sequestro più di 65 conti correnti, 6 immobili, un terreno e 3 autovetture.
 
Tutti i presunti responsabili saranno ora chiamati a chiarire la propria posizione e a rispondere di truffa aggravata e falsità ideologia in atti pubblici.

In auto con due chili di cocaina, due vibonesi in manette

Due persone sono state arrestate, con l'accusa di detenzione di sostanza stupefacente.

In particolari, i finanzieri della Compagnia di Castrovillari, durante un servizio di controllo nei pressi dello svincolo Firmo-Sibari dell'autostrada A2 del Mediterraneo, hanno fermato un'auto con a bordo due presone residenti nel Vibonese.

E seguita una perquisizione personale e del mezzo, durante la quale, in un doppiofondo ricavato sotto il sedile del conducente, sono stati rinvenuti due panetti di cocaina da un chilo ciascuno.

Inevitabili il sequestro della droga e l'arresto dei due uomini.

Maxi-finanziamento per il Vibonese, Mangialavori: “Il ministero ha erogato l’acconto per i progetti della prima annualità. Segnale di attenzione verso il nostro territorio”

“Con piacere posso annunciare che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha erogato il primo acconto per finanziare i progetti di tutti i 50 Comuni della provincia di Vibo Valentia, beneficiari di quei fondi per i quali ho lavorato e fatto in modo che venissero destinati al nostro territorio”. Lo afferma in una nota l’on. Giuseppe Mangialavori, presidente della commissione Bilancio della Camera, che spiega: “L’acconto è relativo alla prima annualità e coprirà quindi i progetti degli enti che rientrano nell’annualità medesima. Le somme sono state versate alla Regione Calabria in qualità di ente attuatore degli interventi. I Comuni interessati, quindi, verranno presto contattati dalla Regione per la stipula delle convenzioni e l’erogazione delle prime tranche. Ricordo che il finanziamento totale previsto è di 36 milioni di euro nel triennio 2023-2025, 12 per ogni anno. Vibo Valentia e l’intera provincia - conclude il parlamentare di Forza Italia - meritano la giusta attenzione da parte del Governo, e questo provvedimento è la conferma che i risultati si ottengono soltanto in un modo: lavorando seriamente. E facendo parlare i fatti”.

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'Ndrangheta, beni per un valore di 700 mila euro sequestrati nel Vibonese

Beni per un valore di 700 mila euro, direttamente o indirettamente riconducibili all'esponente di una cosca di 'ndrangheta del Vibonese, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Vibo Valentia.

Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura distrettuale, in seguito ai risultati di un'indagine che ha coinvolto una persona condannata, con sentenza definitiva, per reati di associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti.

Gli accertamenti patrimoniali, condotti anche a carico del nucleo familiare e di terzi intestatari fittizi di beni, hanno consentito di rilevare una sproporzione tra il patrimonio accertato e la capacità reddituale dichiarata. 

Pertanto, sono stati sottoposti a sequestro: sei fabbricati, un terreno, una ditta operante nel settore del commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri con 25 automezzi e disponibilità finanziarie di varia natura, detenute dall'uomo o dai suoi familiari in vari istituti di credito.  

 

In auto con 100 grammi di marijuana, un arresto nel Vibonese

Una persona è stata arrestata in flagranza, per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente.

L’arresto è stato effettuato dalla Squadra mobile di Vibo Valentia, durante un servizio di controllo stradale nei pressi della “Costa degli Dei”.

In particolare, gli agenti hanno fermato un’auto, al cui interno sono state rinvenute due buste contenenti, ciascuna, 50 grammi di marijuana.

A casa dell’indagato, invece, i poliziotti hanno trovato materiale ritenuto utile al confezionamento delle dosi e due involucri in plastica pronti per lo spaccio.

Pertanto, l’uomo è stato arrestato e in seguito all’udienza presso il gip, è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza, con permanenza domiciliare in orario notturno.

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Ragazza scomparsa nel Vibonese, avviate le ricerche

Non si hanno più notizie di una ragazza di 22 anni, Carmela Giuliano, scomparsa da Ricadi, nel Vibonese.

A tal riguardo, questa mattina, la Prefettura di Vibo Valentia ha attivato il Piano provinciale persone scomparse.

Pertanto, le forze dell’ordine sono state mobilitate alla ricerca della giovane.

'Ndrangheta nel Vibonese, eseguite 32 misure cautelari

Questa mattina, i finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, con la collaborazione del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata, hanno eseguito un provvedimento con il quale il gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 32 soggetti, indagati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori.

In particolare, i provvedimenti restrittivi della libertà riguardano l’esecuzione di 11 custodie  cautelari in carcere; 7 arresti domiciliari; 13 obblighi di presentazione alla pg e 1 divieto di dimora nella regione Calabria. Contestualmente, è stato disposto il sequestro di tre ditte operanti nel settore turistico, che si sono avvicendate nella gestione di uno stabilimento balneare a Nicotera Marina (Vv), tuttora in esercizio, e di un’attività commerciale, operante nel settore floreale, ubicata a Milano, tutte riconducibili a presunti appartenenti ad una cosca di ‘ndrangheta, egemone nel Vibonese.

Inoltre, è stato confermato il sequestro preventivo nei confronti di diversi fabbricati, terreni, quote di partecipazione, complessi aziendali, ditte individuali e autoveicoli, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro, tra cui un noto villaggio turistico.

I provvedimenti emessi, eseguiti nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Roma, Catania, Milano, Sondrio, Monza e Brianza, Cosenza, Caserta, Chieti e L’Aquila, con l’impiego di oltre 140 finanzieri e l’ausilio di unità antiterrorismo e pronto impiego, concludono un’attività d’indagine svolta dagli specialisti del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro.

Gli esiti degli approfondimenti investigativi hanno consentito di delineare, nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, la gravità indiziaria circa la presenza di un gruppo criminale, riconducibile ad una consorteria operante nella provincia vibonese che, avrebbe acquisito il controllo di fatto di diverse attività commerciali, soprattutto nel settore turistico-alberghiero, tanto da condizionarne la gestione. A suffragare le ipotesi investigative della Direzione distrettuale antimafia, le dichiarazioni di collaboratori di giustizia.

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