Nardodipace, Loielo reintegrato sindaco

Romano Loielo, revocati gli arresti domiciliari, è stato reintegrato nelle funzioni di sindaco. Era stato il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, a sospenderlo dalla carica di sindaco di Nardodipace dopo che Loielo era finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Uniti nella truffa”, portata a termine lo scorso mese di febbraio dalla Procura di Vibo Valentia, dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza. Al centro delle indagini della procura vibonese vi è una presunta truffa da 100mila euro ai danni della Regione, dello Stato e dell’Unione Europea. Secondo la magistratura inquirente gli indagati si sarebbero appropriati di fondi pubblici finalizzati all’organizzazione di corsi di formazione per la creazione di posti di lavoro, attività che però non sarebbero mai state svolte. Il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, inoltre, ha anche inviato la commissione di accesso agli atti al Comune di Nardodipace per accertare la presenza o meno di infiltrazioni mafiose. E’ la terza volta che la commissione di accesso si insedia nel piccolo centro montano delle Serre Vibonesi. La prima volta fu nel 2008, e in quell’occasione non furono ravvisati gli estremi per uno scioglimento, diversamente da quando avvenne, invece, nel 2011 quando ad inviare nuovamente l’organismo fu il prefetto Michele Di Bari. Il Consiglio comunale venne sciolto agli inizi del 2012 e la fase commissariale durò oltre i 18 mesi canonici.  Nel novembre del 2013 Romano Loielo fu rieletto di nuovo alla guida del Comune ottenendo il 57% dei consensi.

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