La Turchia chiede "perdono" per l'abbattimento del jet russo
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Alla fine la Turchia non ha potuto fare altro che piegarsi al cospetto della fermezza del presidente russo Vladimir Putin. Recep Erdogan ha fatto recapitare a Mosca una lettera nella quale ha chiesto "perdono" per il pilota russo morto in seguito all'abbattimento, ad opera di un F 16 di Ankara, di un cacciabombardiere Su-24. L'episodio, verificatosi lo scorso novembre nei cieli al confine tra Siria e Turchia, ha alimentato un clima di profonda tensione tra i due paesi. La reazione russa non si fece attendere, soprattutto con una serie di atti ritorsivi che hanno pesantemente danneggiato l'interscambio commerciale tra Russia e Turchia. Alla luce delle conseguenza economiche negative subite prevalentemente da Ankara, Erdogan ha deciso evidentemente di cospargersi il capo di cenere affermando, tra l'altro, la propria disponibilità ad intraprendere "qualsiasi iniziativa" per alleviare il danno arrecato e per ripristinare "amichevoli" rapporti fra Russia e Turchia. Nella sua missiva, il presidente turco ha, inoltre, sottolineato che è in corso un'indagine giudiziaria contro un cittadino turco implicato nella "morte del pilota russo".
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