L'origine storica della festa dell'Assunta

Il 15 agosto è la data in cui viene celebrata l'Assunzione della Beata Vergine Maria, ovvero la sua morte e assunzione in cielo. Si tratta di una ricorrenza, molto probabilmente, di derivazione precristiana. In Oriente, nel periodo oggi dedicato al Ferragosto, si celebrava infatti la dea siriana Atargatis, una divinità metà donna e metà pesce considerata la patrona della fertilità e dei lavori nei campi. Molto probabilmente, come sottolinea nel suo “Lunario” Alfredo Cattabiani “la sua funzione di protettrice delle  attività agricole fu trasferita alla Vergine nei primi secoli, durante il processo di evangelizzazione, tant'è vero che oggi ancora in Armenia si benedicono all'Assunta i primi grappoli d'uva matura”. La celebrazione dell’Assunta iniziò, a partire dal VI secolo, a Gerusalemme, “nella chiesa fatta costruire da Eudossia sul Getsemani, dove si narrava che la Vergine era stata sepolta”. Estesa a tutto l’impero dall'imperatore Maurizio (582-602), la festa divenne popolare intorno all’anno Mille. “Le prime indicazioni sulla credenza dell'Assunzione risalgono al periodo compreso tra la fine del secolo IV e la fine del V: sant'Efrem sosteneva che il corpo di Maria non aveva subito corruzione dopo la morte; Timoteo di Gerusalemme che la Vergine era rimasta immortale perché il Cristo l'aveva trasferita nei luoghi della sua ascensione; sant'Epifanio che la fine terrena di Maria fu «piena di prodigio» e che quasi certamente la Vergine possedeva già con la carne il regno dei cieli; infine l'operetta siriaca Obsequia Beatae Virginis riferiva che l'anima di Maria, subito dopo la morte, si era riunita nuovamente al corpo”. Contemporaneamente iniziarono a proliferare molti scritti apocrifi, fra i quali i più noti sono “la Dormizione della Santa Madre di Dio, attribuita a san Giovanni il Teologo, ovvero l'Evangelista (sec. VI) e il Transito della Beata Maria Vergine, attribuito a Giuseppe d'Arimate”. Nel Transito della Beata Maria Vergine si narra che  la Madonna aveva chiesto al Figlio di essere avvertita tre giorni prima della morte. “Così avvenne: il secondo anno dopo l'Ascensione Maria stava pregando quando le apparve l'angelo del Signore tenendo un ramo di palma e dicendole: «Fra tre giorni sarà la tua assunzione». La Madonna convocò al capezzale Giuseppe d'Arimatea e altri discepoli del Signore annunciando la morte imminente. «Venuta la domenica, all'ora terza, come lo Spirito Santo discese sopra gli apostoli in una nube, discese pure Cristo con una moltitudine di angeli e accolse l'anima della sua diletta madre. E fu tanto lo splendore di luce e il soave profumo […] Poi la luce si allontanò e insieme con essa fu assunta in cielo l'anima della Beata Vergine Maria”. In quel momento, “Satana entrò nei Gerosolimitani che, afferrate le armi, si lanciarono furiosamente contro gli apostoli per ucciderli e impadronirsi del corpo della Vergine che volevano bruciare. Ma una cecità improvvisa impedì loro di attuare il tenebroso disegno: perso l'orientamento, sbandavano urtandosi a vicenda e sbattendo il capo contro le pareti. Gli apostoli, approfittando della confusione, fuggirono con il corpo della Madonna trasportandolo fino alla valle di Giosafat dove lo deposero in un sepolcro: in quell'istante, narra il Transito della Beata Maria Vergine, «li avvolse una luce dal cielo e, mentre cadevano a terra, il santo corpo fu assunto in cielo dagli angeli»”. In Oriente la ricorrenza veniva chiamata “Transito o Dormizione di Maria”, termini che non esprimevano in maniera univoca l'idea dell'assunzione. Il dibattito teologico andò avanti per tutto il medioevo. Furono i grandi dottori scolastici a veicolare con maggior forza il dogma dell’assunzione. Un dogma che si affermò con forza a partire dal XVIII secolo, ma formalizzato compiutamente soltanto nel 1950, quando, dopo una consultazione dell'episcopato durata quattro anni, Pio XII “procedette alla sua definizione […] con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus”. Il documento definisce “l'Assunzione come divinamente rivelata fondandola sull'insieme delle varie indicazioni contenute nella tradizione e nella fede universale dei fedeli che testimoniano una sicura rivelazione dello Spirito Santo”. Il dogma fu, infine, “approfondito” nel corso del concilio Vaticano II. Con la costituzione “Lumen gentium” venne spiegato, infatti, che “l'Assunzione non è soltanto un privilegio connesso teologicamente alla divina maternità virginale, ma la conclusione della missione terrena di Maria che fu chiamata per prima a raggiungere l'unione con il Signore risorto e glorificato; ed è infine l'immagine e l'inizio della Chiesa escatologica, segno di speranza per il popolo di Dio che cammina verso il giorno del Signore”.

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