La reliquia della Madonna delle Lacrime a Serra San Bruno

Il 29 agosto del 1953 i coniugi siracusani Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto notavano per la prima volta delle lacrime scendere da un’effigie in gesso smaltato, posta a capo del loro letto, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria. A distanza di 63 anni, il giovane sacerdote serrese don Vincenzo Schiavello ufficializza la notizia che dall’8 al 10 settembre le lacrime della Madonna, contenute in un prezioso reliquiario, si troveranno nella chiesa di Maria SS. dei Sette Dolori, a pochi giorni dalla sua festa quale Protettrice di Serra San Bruno. Un evento fortemente voluto dal priore Enzo Vavalà e dal suo Seggio, che va ad aggiungersi all’ostensione di una copia della Sacra Sindone avvenuta in occasione della Pasqua 2015 e agli altri eventi che hanno visto l’arciconfraternita serrese capofila. I fedeli serresi, dunque, avranno la possibilità di venerare da vicino una delle reliquie più controverse del Cattolicesimo; reliquia tuttavia molto cara e sulla quale la Chiesa ha dato il suo pieno consenso. Il liquido contenuto nell’ampolla, infatti, dalle analisi risulta corrispondente a “lacrime umane”. Le analisi sull’effigie della Madonna hanno inoltre rilevato che si tratta di un “fenomeno non spiegabile scientificamente”, non essendoci irregolarità alcuna sulla superficie e nelle cavità interne del quadro, e nonostante i numerosi tentativi di riproduzione in laboratorio del fenomeno che mai però hanno portato ai risultati sperati dai detrattori. Sin da Pio XII, il magistero dei Papi ha riconosciuto il prodigio di Siracusa. E proprio le parole di papa Pacelli risuoneranno nei prossimi giorni nella chiesa Addolorata: “…dolorosa e lacrimante sostava ai piedi della Croce, ove era affisso il Figliolo. Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime?”.

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