I misteri di Spadola: il Ris dei carabinieri al lavoro nel negozio di Zangari

Procedono a ritmo febrile le attività degli investigatori per cercare di fare luce sul duplice mistero spadolese. La scomparsa del commercialista 52enne Bruno Lacaria, sembra essere legata a doppio filo alla vicenda che ha avuto per protagonista Giuseppe Zangari. Il 46enne, che sarebbe l'ultima persona ad aver visto Lacaria prima della scomparsa, è ritornato a casa dopo essere stato ricoverato all'ospedale di Locri in seguito ad un aggressione, nel corso della quale, due uomini incappucciati avrebbero cercato di avvelenarlo facendogli bere del pesticida sotto la minaccia delle armi.

Per cercare di trovare il bandolo di una matassa piuttosto ingarbugliata, nella mattinata di oggi, i carabinieri del Ris di Messina hanno svolto un'intensa attività investigativa nei locali che ospitano la rivendita di prodotti agricoli gestita da Zangari.

Nella serata di ieri, pare, che i militari dell'Arma abbiano compiuto un'analoga attività sia nell'abitazione che nel capannone in cui è stato compiuto il tentato omicidio.

Gli esperti della scientifica hanno repertato una serie di oggetti che verranno sottoposti ad analisi di laboratorio.

Le indiscrezioni fatte trapelare dalle forze dell'ordine, mettono in relazione i sopralluoghi di questi giorni, con quanto accaduto a Zangari.

Gli specialisti della Benemerità starebbero, quindi, cercando elementi utili a fare luce sul tentato omicidio la cui dinamica presenta diversi punti oscuri.

In teoria, quindi, le verifiche effettuate dal Ris non dovrebbero essere direttamente collegate con la scomparsa di Lacaria, tanto più che, allo stato, Zangari risulta essere persona offesa.

I carabinieri hanno sentito l'uomo in tre occasioni, senza che nulla sia trapelato, anche perchè i verbali sono stati secretati.

In ogni caso, l'ipotesi più accreditata è che la soluzione di un mistero possa, contestualmente, fare luce anche sull'altro.

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