Calabria, sulla cultura è necessario cambiare rotta

" Quello della cultura e dei beni culturali è il motore di rilancio e della crescita della nostra regione", ricordava giustamente il presidente della Regione Mario Oliverio il 12 ottobre 2015, dieci mesi dopo il suo insediamento.

" È sul piano culturale - egli aggiunse - che si vince la sfida che i prossimi anni ci propongono;  l'investimento sulla cultura deve tendere ad un nuovo approccio, ad un senso comune  che consenta di costruire un futuro libero da atteggiamenti negativi. Un investimento al quale non possiamo e non dobbiamo rinunciare per affermare una nuova consapevolezza, libera da tare ataviche e lontana da ogni vittimismo. Sosterremo questo percorso [....]".  

Parole al vento? Mi auguro di no, anche per aver direttamente vissuto in questa Regione tale "sfida" con non poche delusioni, ma anche con qualche indimenticabile risultato. Ne cito uno: quello ottenni come incaricato per il Giubileo  del 2000 dall'allora presidente Giuseppe Nisticò.

Di fronte alle scarsissime risorse previste per Calabria in base alla legge del 23 dicembre 1996 n* 551 dal Ministero dei lavori pubblici, mi lamentai con il ministro Paolo Costa, il quale rispose: " La Calabria non è sulla via Francigena,  e non ha nulla da spartire con il Giubileo". 

Lo contraddissi subito, ricordando che era stato proprio Gioacchino da Fíore a perorare il ripristino del Giubileo, avviato poi nel 1300 da papa Bonifacio VIII . 

Si passò di conseguenza dai previsti 9 miliardi di lire a 39! con stupore dal funzionario della Regione, che ignorava tale circostanza . 

Le tare ataviche della cultura vanno - a mio avviso - individuate sopratutto nella pressoché impreparata burocrazia dell' assessorato alla Cultura, arroccata/ o costretta solo per far quadrare i conti, e  pertanto spesso incapace di individuare e risolvere i problemi connessi alla cultura, come ebbi a far presente da Presidente della Commissione Stato- Regione.

Come si può pretendere per esempio di finanziare un progetto di pubblicazione di un interessante opera mettendo a disposizione un contributo nel mese di settembre e pretendere che essa venga edita entro il mese di dicembre ( in base al bilancio annuale) pena la non erogazione del medesimo ? 

Non parlo di ipotesi, ma di evento successo davvero con buona ( anzi mala) sorte dell'autore.

Guardando sul sito della Regione da più di un anno non si notano bandi adeguati per interessanti iniziative ( come ad es. quella  che anni fa prevedeva l'inventario  dei beni culturali presenti in Calabria o trasferiti sopratutto in Europa da Dresda a S. Pietroburgo, da Roma a Berlino, da Parigi a Bruxelles ecc.). 

Mi auguro che davvero si cambi rotta, sopratutto per offrire opportunità alle giovani generazioni di lavorare e conoscere la propria terra, guidati da collaudati esperti.

La speranza è l'ultima a morire.

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