Ulderico Nisticò, "vox clamans" nel deserto calabrese

 

Con il coraggio e l' acribia che lo distingue, congiunta a bei e raffinati risvolti ironici, Ulderico Nistico' fotografa nella "Lettera aperta", pubblicata nel Diorama di questo sito, lo stato incredibile in cui versa la sanità, ma anche la cultura in Calabria, drammaticamente ignorate, deviate o depresse dalla regia presidenziale oliveriana.

Per fortuna che c'è una "vox clamans in deserto", al di là e sopra i partiti e le consorterie .

Grazie caro Ulderico, che nel corso degli anni di fatti e misfatti culturali ne hai registrati tantissimi, perché come sai - altro è parlare o evocare cultura, altro è attuarla, curarla e diffonderla. 

Leggendo la tua Lettera (speriamo che sia recapitata al destinatario) mi è venuto in mente ciò che nel 1869 - siamo prossimi ai 150 anni - Luigi Accattatis scriveva ai Calabresi nel proemio a " Le Biografie degli uomini illustri della Calabria ". 

" Ai Calabresi - ricordava - si sogghigna e si dà l' epiteto di ignoranti, di popolo di culla e di briganti ingovernabili", dimenticando che proprio il popolo della Magna Grecia fu il " primo ad insorgere contro il fanatico pestilenziale feudalesimo, nemico di ogni inquisizione e deroghi, ostinato atleta contro barbare schiere, intollerante ribelle con despoti d'ogni età, questo nobile popolo, dalla sua origine al 1860, vi porge un luminoso esempio di opere mirifiche".

Di certo, non dobbiamo né possiamo rincorrere l'allettante "sordica" prospettiva del prof. dr. Terzilli, portare cioè la Calabria nella Villa Celeste per farla guarire, allettati dal dittico: " La vecchia e la bruttezza qui si possono guarire". Con o senza "Scura" ? Non sappiamo. Come e sopratutto quando, certamente ignoriamo .

Forza Ulderico, siamo e speriamo con te! 

 

 

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