Serra, Mirko Tassone: “La tassa sui rifiuti sarà raddoppiata”

“L’amministrazione Rosi non finisce mai di stupire! Quale altra amministrazione comunale avrebbe potuto presentare, a distanza di quattro anni dal suo insediamento, il progetto di raccolta differenziata senza provare un po’ di vergogna?”. Ci sono interrogativi ed ironia nelle riflessioni critiche di Mirko Tassone che torna ad attaccare la maggioranza che “anziché portare i risultati fin qui raggiunti, ad un anno dalla scadenza del mandato, cerca di gettare fumo negli occhi dei cittadini comunicando l’avvio di un progetto che avrebbe dovuto essere a regime da anni. Prima di presentare il nuovo servizio – rileva Tassone - gli amministratori nostrani avrebbero dovuto spiegare ai cittadini che fine ha fatto il vecchio e per quale motivo è necessario ricominciare tutto da capo. Sarebbe stato giusto e onesto, ad esempio, offrire ai serresi un dettagliato rapporto su quanto speso fino ad adesso per un servizio che, con tutta evidenza, non ha mai funzionato”. Si tratta, secondo il rappresentante della minoranza, di “un ennesimo spreco con il quale sono stati letteralmente dilapidati i soldi dei cittadini” del quale si dovrebbe rendere conto. “Durante la conferenza stampa gli esponenti della maggioranza – sostiene al proposito Tassone - avrebbero potuto spiegare che fine hanno fatto i promessi sgravi in bolletta destinati ai cittadini virtuosi, così come avrebbero potuto e dovuto illustrare le ragioni del fallimento del precedente tentativo. Ma nonostante il silenzio o le operazioni di facciata, tutti i nodi arriveranno ben presto al pettine, a cominciare dalla tardiva attivazione del servizio di raccolta differenziata il cui peso sarà interamente scaricato sulle tasche dei cittadini”. Il rischio è dunque di una nuova stangata che graverebbe sulle famiglie e sulle attività commerciali. Le origini tecniche di questo pericolo sono da rintracciare nel decreto della Regione Calabria n. 493 del 27 luglio 2014 “con il quale sono state approvate le nuove tariffe per il conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati. Il nuovo meccanismo tariffario – specifica Tassone - prevede un sostanzioso aumento, soprattutto, per gli enti meno virtuosi”. In particolare, “i comuni che non raggiungeranno una soglia minima di raccolta differenziata pari al 25%, saranno costretti a pagare un sorta di penale di 22 euro a tonnellata. La ‘sanzione’ va ad aggiungersi, quindi, ai 147 euro della tariffa base, per un totale quasi doppio rispetto a quanto pagato negli anni precedenti”. La responsabilità politica ed amministrativa, invece, risiede nei ritardi e nelle imperfezioni poiché “anche se il nuovo servizio, avviato ad aprile inoltrato, dovesse produrre risultati positivi, difficilmente a fine anno si riuscirà a superare la soglia minima. Preso atto del meccanismo sanzionatorio introdotto con le nuove tariffe – sentenzia pertanto Tassone -  un’amministrazione meno approssimativa non avrebbe perso tempo e si sarebbe messa immediatamente al lavoro per non farsi trovare impreparata. Al contrario, il sindaco e la sua giunta hanno continuato a crogiolarsi nel loro dolce far nulla, con il risultato che i cittadini si vedranno raddoppiare le bollette”, perché, visto che “la tassa sullo smaltimento dei rifiuti è a totale copertura dei cittadini”, è diretta la correlazione fra l’aumento dei costi del servizio e quello delle tasse. Tassone opera poi una proiezione sulla base dei dati storici e sostiene che, considerato che “nel 2014 per il conferimento in discarica il comune ha pagato circa 230 mila euro”, alla luce delle nuove tariffe “il servizio costerà, quest’anno, non meno di 400/450 mila euro. A ciò – puntualizza - vanno aggiunti i 100 mila euro di debiti fuori bilancio, riconosciuti lo scorso anno, ma da liquidare nel 2015. In altre parole, i cittadini saranno chiamati a pagare bollette doppie rispetto al 2014. Dopo l’aumento del 43%, approvato dalla maggioranza nel 2011, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti – deduce l’esponente dell’opposizione - subirà, quindi, un’ulteriore impennata a causa dell’inadeguatezza di una classe dirigente che ha fatto della perla delle Serre, lo zimbello della Calabria”.

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