Calabria, le bandiere blu e il turismo all'anno zero

La Calabria ha 750 chilometri di coste. Se pigliamo come unità di misura le bandiere blu del corrente 2017, ne ha una ogni 104 chilometri, quindi tutto il resto, per un totale di almeno 720, è sotto il minimo per ottenere tale riconoscimento. Cioè tutto il resto delle coste è sporco, è male organizzato e roba del genere.

 E i depuratori, che mi dite dei depuratori? Funzionano? Secondo gli assegnanti bandiere, no, non funzionano.

 E il turismo è bene attrezzato, con rispetto dell’ambiente eccetera? No.

 E la raccolta rifiuti è fatta a modo? No.

 Insomma, qui non siamo al bicchiere mezzo pieno, qui siamo si fronte a una botte tutta vuota con un filo di vino in fondo, magari buono, ma quantitativamente insignificante.

 E quelli della bandiera blu s’impicciano solo di spiagge e di mare. Se invece vanno a vedere il turismo nelle sue varie componenti, altro che bandiere! Scarsissime le forme alternative ai bagni, tipo: montano, di salute, agriturismo (vero!), termale, religioso… Siamo quasi a zero.

 Turismo culturale? Mai sentito nominare.

Del resto, la Regione s’interessa alla cultura meno di quanto mi interessi io dell’allevamento dei lama sulle Ande; solo che io so che i lama sulle Alpi esistono, e la Regione non sa manco cosa sia, la cultura.

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