Arturo Bova, presidente della commissione regionale antimafia, sull'operazione della DDA contro il caporalato

Il presidente della Commissione Regionale Antindrangheta, Arturo Bova, ha rilasciato la seguente dichiarazione dopo l’operazione della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro sulla gestione del centro accoglienza dei migranti di Isola Capo Rizzuto.

"Il velo sulla criminosa gestione dei migranti è stato squarciato. Già nei giorni scorsi, l’intervento delle Forze dell’Ordine e della magistratura contro il caporalato aveva messo in luce che attorno alla disperazione e al bisogno di uomini, donne e bambini, c’era l’interesse speculativo della criminalità. Ieri abbiamo avuto, addirittura, la conferma – sottolinea Arturo Bova - che i migranti sono stati usati come un bancomat, parecchio redditizio, da parte del crimine organizzato del Crotonese”.

“Da politico e da presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria – dice ancora Bova – continuo a ribadire la necessità di un confronto teso a sciogliere ogni forma, fosse anche minima, di incoerenza, o disattenzione, istituzionale per evitare che l’emergere di tali situazioni distruggano, oltre le vite di centinaia di nostri simili sofferenti, anche le residue potenziali credibilità della Calabria dinanzi agli occhi del Paese e del resto del mondo”.

“Voglio anche esprimere la mia convinta condivisione con la dichiarazione riportata oggi sul quotidiano l’Avvenire di mons. Domenico Graziani, arcivescovo di Crotone e Santa Severina, che in relazione al coinvolgimento di un sacerdote nell’inchiesta della Dda di Catanzaro, ha ricordato come l’alto magistero della Chiesa risieda essenzialmente nell’ossequio del Vangelo e del bene comune, così come la nota della Conferenza episcopale calabra che evidenzia compiutamente che ..’dove c’è Vangelo non possono esservi mafiosi o interessi comunque criminali..’

“Se anche stavolta le Procure e le Forze dell’Ordine – termina Arturo Bova - hanno dimostrato di avere capacità e determinazione di recidere alla base le ingerenze criminali nel tessuto economico e sociale calabrese, altrettanto dobbiamo fare noi uomini delle istituzioni abbandonando logiche di partito, calcoli personali e strategie da basso impero lavorando per un unico obiettivo: contribuire a sradicare la ‘ndrangheta dalla nostra terra”.

 

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