Sculco (Calabria in rete): "L’aumento degli sbarchi di migranti rischia di far saltare le capacità di accoglienza"

“L’aumento esponenziale degli sbarchi di migranti sulle nostre coste, che sta interessando in particolare la Calabria soprattutto nelle ultime settimane,  rischia di far saltare le capacità di accoglienza delle strutture preposte e di far prevalere nei cittadini la paura e la diffidenza, piuttosto che la consapevolezza di quanto tragica sia la vita per milioni di persone. Da un  lato, assistiamo ad un aumento straordinario degli sbarchi e dall’altro all’ostinazione dell’Europa di non dotarsi di una strategica unitaria. Tutto ciò è preoccupante, perché  può generare un cortocircuito nella funzione di governo del fenomeno. Più volte ho segnalato - commenta il consigliere regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - l’urgenza di monitorare rigorosamente sia gli  sbarchi, che ormai in Calabria sono all’ordine del giorno, che i sistemi di accoglienza, soprattutto perché si garantiscano percorsi di inserimento adeguati  per chi ne ha diritto, ma se i numeri degli arrivi  lievitano in maniera eccezionale  e non si interviene a monte del fenomeno, per arginarlo con provvedimenti efficaci nei Paesi da cui le persone scappano, tutto  diventa più complesso e difficile”.

Ad avviso di Flora Sculco: “E’ apprezzabile che i  leader del G7 a Taormina si siano detti concordi nel realizzare  partnership per aiutare i Paesi a creare nei loro confini le condizioni che risolvano le cause della migrazione, ma è indispensabile agire in fretta. Attendere oltre sarebbe da irresponsabili. Con le migrazioni avremo a che fare per almeno un decennio, viste le condizioni di squilibrio economico e  geopolitico dei Paesi da cui i migranti scappano, ma all’azione di solidarietà dispiegata in Italia e in altre Paesi dell’Occidente che non intendono fare come lo struzzo, occorre affiancare interventi mirati che risollevino le condizioni generali di quelle realtà colpite da gigantesche diseguaglianze sociali e da guerre sanguinose. Per regioni come la Calabria, come di recente ha segnalato il Censis interpellato dall’Associazione ex consiglieri regionali,  i migranti possono essere un volano di sviluppo e costituire un punto di riferimento per    trasformare  i flussi dal Mediterraneo in piattaforme di relazionalità, ma per inverare un auspicio siffatto - conclude la consigliera regionale -  è fondamentale che si agisca sulle varie criticità anzitutto puntando a ridurre le partenze”.  

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