CGIL, CISL e UIL sullo stop del rinnovo del contratto dei lavoratori agricoli

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma congiunta delle tre sigle sindacali, FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL, in merito al rinnovo del contratto di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Vibo Valentia.

Dopo diciotto mesi di trattativa per il rinnovo del Contratto di Lavoro degli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Vibo Valentia, le rappresentanze sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila-Uil, si sono viste costrette ad interrompere ogni discussione. Il motivo è da ricercarsi solo ed unicamente nella volontà unilaterale delle parti datoriali (Confagricoltira, Cia e Coldiretti) di negare i necessari aumenti contrattuali da applicare ai livelli più bassi, previsti dallo stesso contratto provinciale. Come sindacati, riteniamo tale atteggiamento privo di qualsiasi plausibile giustificazione, se non quella di non voler offrire il giusto riconoscimento salariale alle figure professionali al parametro più basso.

Un irrigidimento incomprensibile, questo palesato dalle parti datoriali, che in termini pratici si traduce nel negare un aumento salariale pari quasi al costo di un caffè. E tutto ciò, senza considerare che proprio negli ultimi anni è cresciuta notevolmente l’attenzione del Governo verso il mondo agricolo, attraverso provvedimenti finalizzati alla valorizzazione dell’agricoltura italiana, che hanno permesso inoltre di ridurre i costi a carico delle aziende: abolizione dell’Irpef agricola, esenzione dei terreni agricoli dall’Imu, eliminazione dell’Irap, favorendo un risparmio dei costi che dovrebbero essere anche utili alla tutela dell’occupazione e del salario e non restare nelle sole disponibilità dell’imprenditore. E tutto questo, si aggiunge ad una significativa controtendenza di crescita del settore agricolo, rispetto invece ad altri settori produttivi che ancora faticano ad uscire dalla crisi generalizzata.

Queste, dunque, le ragioni che come sindacati ci spingono a stigmatizzare l’atteggiamento di chiusura posto dalle parti datoriali, interrompendo ogni trattativa al tavolo contrattuale, ed a proclamare lo stato di agitazione del settore agricolo della provincia di Vibo Valentia.

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