Riportiamo a Serra le sculture di Fanzago che adornavano il ciborio dell'antica Certosa

Lo avevamo già denunciato nel marzo  del 2016 che il Museo della Certosa, per bene un mese (agosto 1996) ha ospitato alcuni capolavori dell’arte appartenuti all’antico monastero bruniano distrutto dal terremoto del 1783.

Un bel gruppo di sculture bronzee seicentesche scolpite dal grande maestro Cosimo Fanzago e dagli aiutanti Maiterico e Schioppi tra il 1630 e il 1637 e che adornavano il famoso ciborio dello stesso Fanzago oggi presente nella chiesa dell’Addolorata di Serra ed oggetto di studi e attrazione turistica. Ironia della sorte! Dieci statuine tutte provenienti dal Museo d’Arte Sacra di Vibo Valentia dove furono, misteriosamente, portate all’indomani delle devastazioni sismiche e più precisamente nel Duomo dell’allora Monteleone nel 1807 a seguito della soppressione della Certosa.

In dettaglio si tratta di quattro angeli adoranti (trafugati dal Duomo di San Leoluca del capoluogo vibonese la notte del 5 maggio del 1973 e recuperati dalle Forze dell’Ordine nel 1979 dopo una sparatoria sull’autostrada); quattro santi, tra cui san Bruno; due putti alati nell’atto di reggere il famoso ciborio.

Orbene, è notizia di questi giorni che, dopo quattro anni di chiusura, il Museo del Duomo di Vibo riapre i battenti con una sede espositiva rinnovata mostrando ancora al grande pubblico il prezioso gruppo bronzeo serrese. Ci chiedevamo perché tutto questo ben di Dio si trova ancora esposto e custodito nelle sale museali vibonesi? Perché le Amministrazioni comunali di Serra San Bruno fin qui succedutesi non hanno mosso un dito per riprendersi quanto appartenuto alla comunità certosina e serrese? Altre realtà territoriali si son mosse e si muovono per riavere quanto loro tolto indebitamente nei secoli. A Serra San Bruno non si muove foglia. Perché? Finora nessun riscontro!

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