Serra San Bruno: presentato il libro "Giseppa e il fantasma pasticcione” di Leonardo Ruffo e Nini Mazzei

La tradizione di Halloween di Serra San Bruno rivive in “Giseppa e il fantasma pasticcione”, la favola calabrese, edita da La Rondine per la collana Sorrisi.

Il libro per ragazzi, scritto da Leonardo Ruffo e Nini Mazzei, ispirato alle tradizioni popolari sul giorno dei morti, è stato presentato presso l'Istituto comprensivo "Azaria Tedeschi" di Serra San Bruno.

La storia è ambientata nel borgo della Certosa, dove, la notte del 31 ottobre, Giseppa è molto triste, poichè il giorno seguente, lascerà per sempre la sua terra per andare con la famiglia in America. Prima di partire si prepara a festeggiare il rito de “lu coccalu”. In quella notte, però, incontra un personaggio veramente speciale che cambierà per sempre la sua vita e segnerà la nascita di una magica amicizia...

Il mondo dell’aldilà rivive con leggerezza e allegria in una storia sospesa tra realtà e fantasia che rappresenta il frutto di una ricerca antropologica sulla festa di Halloween che si è rivelata particolarmente affascinante.

L’incontro è stato aperto dai saluti di benvenuto del dirigente scolastico Giovanni Valenzisi, del presidente del Consiglio d’istituto, Nicola Valente, e del consigliere comunale con delega all'Istruzione Brunella Albano.

A catturare l’attenzione dei bambini sono stati, poi, gli interventi del parroco don Leonardo Calabretta e di Franco Gambino, il cui ruolo è stato fondamentale per la genesi della favola.

Grazie alla disponibilità dell'editore Gianluca Lucia, alcune copie del libro sono state donate alle insegnanti dell'Istituto, per condividerne la lettura in classe. 

“Con questo lavoro - commentano Ruffo e Mazzei - abbiamo scoperto che il culto ha in realtà radici assai familiari e fortemente legate alla Calabria. Il giorno dei defunti a Serra San Bruno veniva, infatti, celebrato con un vero e proprio rito, intagliando zucche a mò di teschio (coccalu), bussando alle porte e chiedendo un offerta per l’anima dei morti. La festa, celebrata in tutto il Meridione, sembrerebbe essere legata al rito della rinascita, il seme che dalla terra fa sorgere nuova vita”.

Il libro offre, dunque, ai più piccoli l’opportunità di scoprire la nascita di una magica amicizia, e al tempo stesso, al pubblico adulto di riappropriarsi delle proprie radici identitarie legate al culto dei morti in Calabria.  

 

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