Ardore ha ricordato “I calabresi nella Prima guerra mondiale e nel fatidico 1917”

Si è svolta nei locali della biblioteca comunale di Ardore Marina, la conferenza su: “I calabresi nella Prima guerra mondiale e nel fatidico 1917”. Un pubblico numeroso e di tutte le età, ha avuto modo di ascoltare relazioni di livello che hanno fornito numerosi spunti e fatto emergere fatti e dati a tanti ancora sconosciuti.

Nel corso della sua relazione, il generale Martinello ha elencato le Brigate composte per lo più da calabresi: la “Brescia, Ferrara, Catanzaro, Udine, Jonio e Cosenza”, facendo notare l’alta percentuale di soldati che la Calabria fornì nella Grande guerra, ovvero ben 177 mila, e ricordando molte gesta eroiche tra cui spiccò quella dei “ragazzi del 99” (i giovanissimi nati nel 1899 e spediti al fronte).

Il tenente Cafarelli ha, invece, citato alcuni soldati locresi entrati nella storia per il valore dimostrato: il capitano Spagnolo di Bovalino la cui famiglia donò ben sette fratelli al fronte. Mai né prima né dopo successe che sette fratelli partirono tutti contemporaneamente per la guerra. E poi ci fu il colonnello Vadalà di Ciminà che con le sue 18 medaglie al valore rappresenta un vero record per il nostro esercito.

Il dottor Santoro ha invece relazionato raccontando la storia della Brigata Catanzaro, nata nel marzo 1915 e poi definitivamente annientata nel 1941, in Africa, nel corso della Seconda guerra mondiale.

La Brigata Catanzaro, combattendo quasi sempre in prima linea, fu probabilmente la più eroica delle Brigate e subì anche, probabilmente ingiustamente, ben due decimazioni.

 E’ stata, quindi, la volta del dal dott. Scarfò che ha tratteggiato la figura dell’ardorese Misiano, un oppositore alla guerra e del sindaco Grenci che si è soffermato sulle traversie passate degli ardoresi nel corso della guerra.

All’incontro, patrocinato dall’amministrazione comunale e dalla sezione di Ardore dell’Anmig, ha portato il saluto Gianfranco Sorbara,il quale ha evidenziato l’importanza della memoria storica e della sua trasmissione alle giovani generazioni. Il convegno è stato ideato e principalmente organizzato da Duccio Mallamaci, ardorese vissuto per lungo tempo a Torino, che con molta passione ha portato la propria testimonianza con dovizia di particolari avendo avuto il nonno tra i caduti.

 

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