Operazione "Cloaca maxima": sequestrato depuratore, 6 indagati

Il Nipaaf di Cosenza, con il supporto delle Stazioni carabinieri forestali e del Comando provinciale di Cosenza, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo del depuratore consortile Valle Crati, ubicato a Rende, in contrada Coda di Volpe.

Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica, è stato accompagnato da sei misure cautelari a carico degli operai, del loro coordinatore e del direttore dell'impianto.

I sei dovranno rispondere del reato d'inquinamento ambientale, a seguito dello sversamento di liquami non depurati nel fiume Crati.

L'operazione, denominata “Cloaca maxima” ha preso le mosse in seguito ad un esposto presentanto nei mesi scorsi, alla Procura della Repubblica di Cosenza.

Le indagini, condotte mediante intercettazioni telefoniche e riprese video, avrebbero permesso di accertare che gli indagati, tutti dipendenti della Geko Spa, in concorso tra loro scaricavano illegalmente ingenti quantitativi di liquami direttamente nel Crati.

Gli sversamenti avrebbero compromesso le acque del fiume, al punto da provocarne l'alterazione della composizione chimica, fisica e batteriologica.

In particolare, le analisi eseguite da Arpacal nel punto di sversamento, avrebbero rivelato un livello di escheria coli, quasi, cento volte superiore rispetto a quello misurato a monte.

Dopo il sequestro, l'impianto è stato affidato alla gestione di un custode giudiziario nominato dal Gip.

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