'Ndrangheta: arrestato lo "Scassaporte"

I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, hanno tratto in arresto Leo Morabito, di 68 anni, detto “scassaporte”.

L'uomo, originario di Africo Nuovo, è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 21 marzo scorso dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura distrettuale reggina.

Specialista in gioventù nello sfondare porte e finestre, per cui si è guadagnato l’appellativo di “scassaporte”, Morabito è diventato successivamente un elemento di spicco dell’omonima cosca africese ed è stato condannato nell’ambito dell’operazione “Tuareg” (1998) a 8 anni di reclusione per associazione mafiosa ed altri reati. 

Il 68enne è accusato di tentata estorsione aggravata, lesioni personali pluriaggravate in concorso, detenzione e porto illegale di arma da fuoco.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini avviate dai militarii di Bianco (RC), sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, in seguito al ferimento a colpi d’arma da fuco di un uomo.

Il crimine risale al pomeriggio del 19 ottobre 2016, quando nelle campagne di contrada San Giorgio, a Bianco (RC), venne ferito un ingegnere del luogo.

Per gli investigatori, Morabito avrebbe rivendicato la proprietà di un terreno di proprietà della famiglia dell'uomo ferito, adottando tipiche modalità mafiose, impossessandosene e addirittura recintandolo per poterne usufruire esclusivamente.

Nel momento in cui il legittimo proprietario si è recato sul fondo, per ripristinarne le condizioni originarie e riaffermarne la proprietà è scaturita la violenta reazione, culminata nel ferimento dell’ingegnere mentre stava lavorando sul terreno, a bordo di un trattore.

Le indagini, condotte in un clima di profonda omertà e reticenza, hanno, comunque, consentito di ricostruire la vicenda ed identificare Morabito quale mandante del gruppo di fuoco (i cui componenti non sono ancora stati individuati) che ferì all’addome e ad una gamba l’ingegnere.

Nell’abitazione di Morabito, durante la perquisizione, è stato rinvenuto un bunker sul quale sono in corso accertamenti.

Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, l’arrestato è stato condotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria “G. Panzera”.

 

 

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