Mario Caligiuri presenta a Catanzaro “Come si comanda il mondo”

Presentato presso il Circolo di Catanzaro 1871 "Come si comanda il mondo. Teorie, volti, intrecci”, il nuovo libro scritto da Mario Caligiuri con Giorgio Galli, edito da Rubbettino.

A fare gli onori di casa la Presidente del Circolo Paola Gualtieri e la cerimoniera Gabriella Celestino, che ha condotto l’incontro, mettendo in luce l’importanza del volume che affronta per la prima volta in maniera scientifica il tema della globalizzazione economico e finanziaria, che riduce il peso delle classi politiche a scapito di quelle finanziarie.

 “Quello che davvero conta per le élite non è il carattere della persona, ma è il ruolo che ricopre all’interno dell’istituzione economica e sociale” è quanto affermato il primo relatore Vittorio Daniele dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, richiamando le teorie del sociologo statunitense Charles Wright Mills. Per Daniele, il libro di Galli e Caligiuri conferma che l’economia domina la politica, evidenziando l’esistenza di un “sistema circolare dell’élite finanziaria” e delle inevitabili commistioni tra pubblico e privato dove vi è uno scambio di ruoli dirigenziali. A tale riguardo ha citato, tra gli altri, il caso di Alan Greenspan, per vent’anni Presidente della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, dopo avere lavorato a Wall Street e nella società J.P. Morgan.

Daniele ha poi ricordato che il libro di Galli e Caligiuri poggia su uno studio del Politecnico di Zurigo che ha individuato le 50 società globali che rappresentano il nocciolo del capitalismo finanziario mondiale. E sono i manager di queste multinazionali a indirizzare le sorti del pianeta e non i politici noti al grande pubblico. Tra presidenti e amministratori delegati, si tratta in tutto di sessantacinque persone, alle quali è stato dato un volto e un nome grazie a questo libro, dimostrando che il potere non è occulto, oscuro o indecifrabile ma ha nomi e cognomi che operano alla luce del sole.

Evitando qualsiasi teoria del complotto o analisi superficiale, il libro è accompagnato da un rigoroso lavoro di ricerca scientifica basato su fonti aperte realizzato dalla ricercatrice Roberta Calderazzo che ha curato le appendici dell’intero lavoro e che è intervenuta all’incontro. Durante la presentazione, ha posto l’accento sul ruolo dei fondi sovrani e su come il potere è spesso in mano ad élite cinesi, russe o arabe provenienti da contesti non propriamente democratici. Ha proseguito sostenendo che “c’è in gioco un grande compromesso: da un lato l’interesse collettivo della comunità mondiale nel sostenere l’apertura dei mercati dei capitali e dall’altra parte la legittima preoccupazione dei cittadini sulla sicurezza nazionale per i paesi destinatari degli investimenti di questi fondi sovrani”. La ricercatrice ha poi anticipato un tema che verrà trattato in un prossimo lavoro sull’importanza della finanza islamica come mezzo d’integrazione e di sviluppo e sul crescente ruolo nell’economia globale delle élite finanziarie cinesi, russe e arabe.

Florindo Rubbettino ha evidenziato l’impegno della propria casa editrice nel divulgare lo studio dell’intelligence, che si collega con l‘impegno editoriale a promuovere studi sulla criminalità organizzata e la questione centrale della sicurezza per tutela le libertà della società aperta.   Ha evidenziato in particolare come le classi dirigenti finanziarie siano cooptate e non elette, quindi individuate in un contesto non trasparente e non controllabile.

Ha concluso il dibattito l’autore Mario Caligiuri che ha spiegato che “Come si comanda il mondo” “è un libro che è più libri” poiché tratta dell’efficienza della democrazia e della trasformazione del potere, del ruolo della propaganda e dell’influenza dell’economia, della formazione delle élite e della centralità dell’educazione. “L’intenzione del volume – ha detto - al di là del titolo “impegnativo”, è quello di estrarre “il segnale dal rumore” e cercare di comprendere le tendenze sociali di fondo nell’eccesso della società della disinformazione, tenendo conto che la realtà è sempre davanti agli occhi di tutti”.  L’obiettivo del saggio è stato quello di mettere tutti insieme per la prima volta i fili dispersi di fatti noti per costruire uno scenario comprensibile, da contrapporre a quello inevitabilmente frammentato e distorto narrato dai media. “In questo gioco degli specchi e in questa società delle ombre – ha sottolineato Caligiuri – si crea un corto circuito cognitivo in cui la realtà sta da una parte e la percezione della realtà dall’altra”.

Caligiuri ha infine concluso ribadendo il ruolo fondamentale di strumenti educativi come l’intelligence che aiutano i cittadini a comprendere la realtà, identificando le informazioni rilevanti e contribuendo a fronteggiare la disinformazione dilagante che è probabilmente uno dei problemi più gravi della società contemporanea.

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