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Mirabello al veleno su Cavallaro: “Basta ipocrisia nel Vibonese”

Un attacco forte, che trova le sue radici in una serie di avvenimenti del recente passato. Quello mosso da Michele Mirabello, in qualità di segretario provinciale del Pd, nei confronti di Franco Cavallaro assume così uno specifico significato, sicuramente più comprensibile ai diretti protagonisti della vicenda che non alla cittadinanza o ai semplici simpatizzanti dei partiti politici. “Ho seguito con una certa curiosità i resoconti stampa del Congresso nazionale della Cisal – afferma il presidente della commissione Sanità - che ha visto la rielezione a segretario del vibonese Francesco Cavallaro. L’ho seguito nel tentativo di comprendere e, da osservatore interessato, meglio interpretare le evoluzioni politiche di quest’ultimo. Fatico – affonda l’esponente democratico di fede censoriana - a seguire il filo logico e politico che conduce le posizioni politiche del leader sindacale che a Rimini si pone in posizione molto critica con il governo Renzi, che contesta alla radice in un’ottica evidentemente conservatrice a partire dall’impegno sulle riforme, che in Calabria con note stampa contesta il governatore Oliverio, a Vibo invece guida da vero e proprio regista quell’accorduni che tanto ha messo in difficoltà il Partito Democratico di tutti i livelli, compreso quello nazionale, e poi al contempo menar vanto della presenza a Rimini del vicepresidente della giunta Enzo Ciconte”. Qui sorge un velato interrogativo, forse legato a vicende interne alla compagine di centrosinistra, poichè Mirabello sostiene che “pur  volendo sorvolare sulla improvvida presenza di quest’ultimo al Congresso Cisal, resta però da dipanare per gli osservatori meno attenti, la matassa del tormentato  rapporto tra Cavallaro e il Pd. Non si può pensare – contesta  il consigliere regionale - di poter costruire e costituire contropoteri trasversali nell’ombra politica nella provincia e nella città di Vibo e poi sommessamente ammiccare in maniera ambigua al governo regionale. Cavallaro è stato in estrema sintesi e sino ad oggi un avversario agguerrito del Pd ad ogni livello istituzionale. Non poniamo limiti alla provvidenza, per amor del cielo, ma – è la conclusione al vetriolo - di ipocrisie questo territorio  penso non ne abbia proprio bisogno”

 

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