Liquami fognari in un fiume, sequestrato depuratore

I carabinieri forestali della Stazione di San Pietro in Guarano hanno denunciato due persone, per violazione alla normativa ambientale.

Si tratta di due dirigenti della "Ge. Ko", società che gestisce l’impianto Coda di Volpe, nel quale confluiscono i reflui fognari di 27 comuni.  

I due, sospettati di aver contribuito alla contaminazione del fiume Crati, sono i responsabili dell’Ufficio tecnico e il Site manager della "Ge.Ko" che si occupa di un impianto di sollevamento liquami in località “Boccalupo” di Rose.

Il sistema che raccoglie i reflui fognari del comune è stato posto sotto sequestro.

La denuncia giunge in seguito ad un controllo effettuato nei giorni scorsi dai militari, dai responsabili della società e dai tecnici comunali.

Nel corso dell'attività ispettiva è stata constatata la presenza di un pozzetto fognario del comune di Rose, collegato all’impianto di sollevamento liquami.

I successivi accertamenti hanno permesso d'individuare una condotta che scaricava il tutto sul suolo, creando un flusso regolare e costante che sfociava direttamente nel fiume Crati.

Il processo avveniva senza alcun trattamento di depurazione, come confermato dalla presenza di residui solidi allo sbocco, dai segni di imbrattamento della vegetazione circostante, oltre che dall’intorbidimento delle acque di scolo e dal cattivo odore presente in zona.

Ulteriori controlli hanno permesso ai militari di scoprire la presenza di una condotta di scarico attiva proveniente dal sistema fognario, il mancato funzionamento dell’impianto di sollevamento e la presenza di reflui urbani all’interno dei pozzetti d’ispezione.

Tale stato ha provocato l’intasamento dei reflui urbani nella camera di pompaggio, con il conseguente scarico sul suolo, senza idoneo processo di depurazione. 

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