Soverato: madre e figlio aggrediscono i carabinieri ad un posto di controllo, militare in prognosi riservata

Un carabiniere è rimasto gravemente ferito, nel corso di un'aggressione avvenuta ad un posto di controllo effettuato in località Russomanno, al confine tra i comuni di Soverato e Satriano.

In particolare, gli uomini del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Soverato hanno fermato per un controllo un ventisettenne del luogo R.A.L., che stava transitando a bordo di un'auto.

Notato il nervosismo del giovane, peraltro già noto alle forze dell'ordine, i militari hanno deciso di sottoporre a perquisizione il veicolo.

Nel frattempo, a bordo di un'altra vettura, sul posto sono sopraggiunti la madre, B.C. ed il fratello, R.G.M., del 27enne, rispettivamente di 50 e 26 anni.

Una volta scesi dall'auto, i due si sarebbero scagliati contro i carabinieri.

Nel dettaglio, la donna avrebbe cercato di entrare nel veicolo fermato allo scopo di sottrarla al controllo, mentre R.G.M. avrebbe iniziato a scagliare calci e pugni, uno dei quali particolarmente violento, avrebbe colpito al volto uno dei militari, che si è accasciato a terra privo di sensi.

Soccorso e trasportato presso il locale nosocomio, il carabiniere è stato successivamente trasferito all'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, dove è stato ricoverato in prognosi riservata.

Immediatamente dopo l’aggressione, R.G.M. avrebbe prelevato un involucro dai sedili posteriori dell’auto condotta dal fratello e si sarebbe lanciato oltre il margine della strada giù per un dirupo di alcuni metri, riuscendo a far perdere le proprie tracce.

Nel frattempo, sono intervenute altre pattuglie che, insieme ad un militare di passaggio libero dal servizio, hanno bloccato la donna e R.A.L..

Una volta perquisita l'auto, nel cassetto portaoggetti, i carabinieri hanno rinvenuto un tirapugni in metallo.

Il successivo controllo del dirupo, svolto con l’ausilio dei vigili del fuoco, ha portato al ritrovamento dell'involucro contenente oltre mezzo chilo di marijuana.

Dopo essere stati arrestati con l'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio in concorso, B.C. e R.A.L., sono stati tradotti di fronte al Gip del Tribunale di Catanzaro, il quale ha convalidato gli arresti ed ha disposto per entrambi la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

R.G.M., che si è reso irreperibile, è stato invece deferito alla Procura della Repubblica di Catanzaro, per le ipotesi di reato di violenza e resistenza al pubblico ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio in concorso con i familiari.

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