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Il falso conflitto d'interesse di Conte e la disinformazione dei giornalisti in malafede

Come si evince dal sito istituzionale dell'Università di Firenze il prof. Giuseppe Conte, attuale presidente del Consiglio dei ministri, è professore ordinario di diritto privato nel Dipartimento di Scienze giuridiche ed è al vertice della carriera accademica  dal 2002, avendo superato i concorsi connessi, e ora durante il mandato di governo è esonerato da tutti gli impegni didattici, anche se può de jure partecipare a tutte le assemblee accademichenell'Ateneo in cui è titolare ed esprimere il suo voto anche di chiamata di nuovi professori.

La circostanza che abbia fatto domanda di trasferimento dall'Università di Firenze alla Sapienza di Roma ancor prima che ricevesse la carica di primo ministro dal Presidente della Repubblica, non comporta nessun conflitto di interessi, come è stato ritenuto da giornalisti pressappochisti o di parte, assimilabili ai quei colleghi che quando parlano di donne in gravidanza le dicono "donne incinta", in luogo di "incinte". Giornalisti ignoranti e / o in malafede "verificati " dall'iscrizione all'Ordine, istituito nel 1963 e che all' articolo 2 stabilisce come obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede .   

Che poi alcuni quotidiani italiani e stranieri e numerose inchieste televisive scrivano o parlino di un Conte in cerca di un nuovo lavoro "suppletivo" è mera / ottusa disinformazione in un mondo sommerso di vampate telematiche, che - mi verrebbe da dire - fanno rimpiangere la Sacra Inquisizione.

 In queste ultime ore si apprende che lo svanito e frantumato Pd intende ripristinare nelle scuole di ogni ordine e grado l'insegnamento di educazione civica, forse non sarebbe meglio introdurre la disciplina "corretta e autentica informazione" per saper decifrare il mondo in cui viviamo?

Mi si consenta far cenno ad  un ricordo personale, certamente di poco conto. Negli anni '80 del secolo scorso era stato organizzato, nella prima decade di dicembre, un convegno a Lorica sulla storia alimentare in Calabria nel quale - come si notava nel manifesto- anche io dovevo svolgere una relazione. Giunto a Lamezia da Roma, appresi che la 107 era chiusa per neve. Ovviamente per me non fu possibile raggiungere la Sila. Ma - ironia della sorte- il giorno successivo la stampa locale esaltò la mia conferenza mai pronunciata de me o letta da altri. Una notizia fuori dalla realtà, ma che forse un domani potrebbe costituire una fonte fasulla. Con buona pace di tutti.


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