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Serra, Mirko Tassone: "Rosi dà i numeri... falsi"

Arriva a stretto giro di posta la replica di Mirko Tassone rispetto alle affermazioni di Bruno Rosi nel consiglio comunale odierno. Ad avviso dell’esponente della minoranza, “il sindaco parla della minoranza pensando a se stesso ed alla sua maggioranza” nel momento in cui sostiene che “la minoranza non sa quello che fa poiché l’amministrazione comunale opera con oculatezza, trasparenza, onestà e nell’interesse dei cittadini. La legge e i fatti smentiscono le loro affermazioni”, in quanto tali frasi “rappresentano  solo un goffo tentativo per cercare di nascondere la verità. Del resto, come al solito – aggiunge Tassone - le asserzioni del sindaco sono smentite dai fatti. Parla di trasparenza ed oculatezza, solo perché, con tutta probabilità, non ha letto la relazione redatta dal revisore dei conti, il quale a pagina 35 evidenzia una gravissima irregolarità, ovvero la ‘mancata trasmissione alla competente Procura della Sezione Regionale  della Corte dei Conti ai sensi dell’art. 23 Legge 289/2002, c. 5, dei debiti fuori bilancio per euro 105.540,80’. E’ forse per trasparenza che l’amministrazione ha omesso di adempiere ad un obbligo di Legge? La verità è un’altra, la minoranza non ha preso parte alla seduta di consiglio perché non voleva avallare l’ennesima farsa fatta di dati farlocchi e di numeri inattendibili”. Accuse di un certo peso quelle del rappresentante di “Al lavoro per il cambiamento” che chiarisce la sua posizione specificando che “in fase di approvazione del bilancio di previsione avevamo denunciato una serie di irregolarità, inviando una dettagliata relazione al prefetto ed al revisore dei Conti. In quell’occasione Rosi e la sua maggioranza si sottrassero alla discussione omettendo di rispondere ai quesiti avanzati dalla minoranza. Con fare sprezzante e irrispettoso delle più elementari regoli democratiche si limitarono a ripetere come un mantra sciocco: ‘il bilancio si commenta da solo’. Nella relazione inviata al prefetto ed al revisore dei conti, tra le altre cose, avevamo evidenziato – spiega Tassone - la presenza di debiti fuori bilancio non dichiarati e l’impossibilità d’incamerare i 340 mila euro derivanti dal taglio dei lotti boschivi. Fatti che con tutta evidenza rendevano il bilancio di previsione non attendibile ed evidentemente falsato. E’ forse per ‘onestà e trasparenza’ che dopo aver negato l’esistenza di debiti fuori bilancio – assesta ancora i colpi Tassone -  l’amministrazione del sindaco Rosi ha provveduto al riconoscimento di 105 mila di debito fuori bilancio, facendoli valere sul bilancio del 2015 con l’evidente risultato di falsare il consuntivo? Qualora fossero stati riconosciuti ed inseriti nel bilancio 2014, infatti, il conto consuntivo si sarebbe chiuso con un evidente disavanzo. Un maldestro tentativo con il quale si è pensato di rinviare il problema”. Ma l’elemento principale dell’attacco è quello relativo “all’impossibilità per il comune d’incamerare i 340 mila euro inseriti in bilancio come provento derivante dal taglio dei lotti boschivi” perchè “sul punto Rosi, invece, di avventurarsi in ridicole quanto sconclusionate dissertazioni dovrebbe chiedere scusa ai cittadini ed ai consiglieri di minoranza. Ma forse omette di affrontare il problema perché il taglio dei lotti boschivi non ha prodotto alcuna entrata così come era stato segnalato dal sottoscritto e dal consigliere Lo Iacono in fase di approvazione del bilancio di previsione. Pertanto, il risultato del consuntivo è falsato perché viziato ab origine da una bilancio di previsione del tutto inattendibile. Rosi – conclude Tassone - la smetta di mettere la polvere sotto al tappeto perché sa benissimo o dovrebbe sapere che i numeri veri sono altri, numeri drammatici che condurranno il comune al dissesto”.

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