Lsu/lpu, Tassone: “Il Governo rimuova i limiti e trovi le risorse per rendere possibile la stabilizzazione”

“La situazione degli lsu/lpu va affrontata con urgenza e senza tentennamenti: bene ha fatto il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, ad accendere i fari su una questione che rischia di trasformarsi in una bomba sociale”.

E' quanto scrive in una nota, il sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, in riferimento alle sorti dei lavoratori precari impiegati dai comuni calabresi.

“I sindaci – sostiene Tassone – non possono essere lasciati soli. L’anno scorso abbiamo compiuto un’azione coraggiosa al fine di dare dignità a lavoratori che per troppo tempo sono stati lasciati in una condizione disagiata. Ora però occorre dare seguito a quell’azione ponendo in essere dei provvedimenti risolutivi per rendere possibile la stabilizzazione. È necessario superare i limiti derivanti dal turnover e dalla dotazione organica: in questo senso è fondamentale l’impegno dei parlamentari calabresi affinché, in aggiunta alle risorse regionali, il Governo apporti le opportune modifiche alla Legge Finanziaria fissando in 50 milioni di euro l’importo da mettere a disposizione. In secondo luogo, questo contributo va reso strutturale per consentire la stabile prosecuzione delle attività”.

Il primo cittadino serrese si aspetta “fatti concreti” e “senso di responsabilità”, anche per “mantenere quanto ci era stato promesso”.

L’appello è dunque rivolto alla Regione e, soprattutto, ai parlamentari calabresi che “devono condurre con convinzione questa difficile battaglia finalizzata al raggiungimento di un importantissimo obiettivo”. Bisogna però essere vigili e pronti ad attivarsi immediatamente: “nel caso in cui non dovessimo avere riscontri nel giro di pochi giorni, per noi sindaci sarebbe doveroso scendere in piazza al fianco dei lavoratori, per dare loro un sostegno tangibile e per far sentire forte la voce di chi svolge un compito essenziale per gli Enti”.

“Questi lavoratori – conclude Tassone – hanno delle famiglie da mantenere e voltargli le spalle significherebbe negare ogni forma di giustizia sociale”.
 

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