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La Calabria senza cultura

In Calabria c’è, più o meno, la stessa densità di cultura del mondo civile, se si escludono alcune importanti città storiche.

Voglio dire che ci sono persone colte per mestiere o per diletto, e nella stessa misura della maggior parte degli altri luoghi del suddetto mondo civile. Il problema è che le persone colte stanno ognuna per conto suo, e, più esattamente, ognuna nel suo gruppetto, loggia, club, partitello, ambiente amicale. Si badi a certi megaconvegni galattici sull’uovo sodo, che la RAI Calabria riprende in campo cortissimo, la prima fila perché la seconda non c’è; e non mancano i casi di più relatori che pubblico.

Fatta questa premessa solo per cenni, comincio a chiedere alla cultura ufficiale, cioè Regione, Province, Comuni, Università eccetera:
- Tra meno di due mesi, Matera sarà capitale europea della cultura 2019: cosa fa la Calabria, cosa progetta di fare, per essere coinvolta in un evento che si svolgerà a 70 km dal confine? Che io sappia, nulla; e siccome lo vado chiedendo da mesi, e nessuno risponde, vuol dire che è veramente nulla.
- Che ci sta a fare un assessore regionale alla Cultura, cosa gli assessori provinciali, cosa i rettori delle Università, cosa gli intellettuali? Non mi do risposta per evitare il turpiloquio.
- Quest’estate un gruppo selezionatissimo di dotti si diede convegno ad Africo dove, a colpi di “prodotti tipici”, ha deciso di dare inizio a una nuova narrazione della Calabria. Sapete che questa nuova narrazione è iniziata? Ahahahahahah.
- Nel giugno del 2017, una manica di intellettualonissimi, in testa l’allora vicepresidente della Regione, Viscomi, proclamarono che, attraverso lo sbarco di Ulisse (ahahahahahahahah!), avrebbero attirato alcuni milioni di turisti ulissomani. Posso chiedere se ne sono venuti milioni, migliaia, centinaia, decine, uno? Che io sappia, zero!
- C’erano schierati diversi sindaci. Su quello di Squillace stendo un velo, perché lo hanno fiondato i suoi. Quello di Borgia, che si fa chiamare sindaca, stava lì con la bocca aperta ad ascoltare la fandonia; ma quando le ho rivolto una proposta culturale seria, si è rivelata troppo istruita e troppo intelligente per dare retta a me; e anche troppo educata per rispondermi. Quanti turisti ha attirato per Ulisse, la sindaca di Borgia? Ahahahahahahahahahahahah!
- L’ex presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, è riuscito in un’impresa rara in Calabria: una figura di pigro e culturalmente inetto, e fin qui siamo alle solite calabre, ma lui l’ha fatta livello internazionale, con Santa Eufemia di Spagna! Ho pubblicato la lettera dell’alcalde, che è stato fin troppo signore, con certa gente.
- Mario Caligiuri, per altro mio amico, mi chiede un lavoro teatrale per Soveria Mannelli; lo legge; dice che è bellissimo; se ne frega rotondamente, anzi fa la sedicente università d’estate, e manco m’invita.
- A Caraffa di Catanzaro sono in vena di strafare, e di lavori teatrali me ne chiedono due, uno per il Comune e l’altro per la Media, ambo per l’anniversario di Scanderbeg. Li faccio, ovviamente gratis. Dicono che sono ambo bellissimi, e se ne fregano. I colleghi della Media devono essere tutti litigati con monsignor Della Casa e il Galateo. Il 7 novembre celebrano l’eroe a S. Demetrio Corone che con il valoroso guerriero non ha niente a che spartire. Il bello è che li avevo avvertiti: o vi sbrigate, o l’idea ve la pigliano da Cosenza.
- Sapessi indovinare sei numeri, come indovino i vizietti del Calabresi!
- Chiudo con gli operatori turistici. Una certa agenzia di Soverato mi aveva chiesto di far da guida a Catanzaro, con data e orario. Meno male che sono zingaro, e ho fiutato l’inghippo, dirottandomi a S. Onofrio, dove, a parte un bel convegno, ho mangiato ottimi fileji. Un piccolo mistero, l’agenzia.
- Nessun mistero invece, ma una calabresata evidentissima, ieri. Mi avvicina un signore, mi riempie la testa di scarpe vecchie sulle sue ideone per salvare il turismo… e a chi poteva rivolgersi se non al famosissimo e bravissimo e coltissimo professore Ulderico Nisticò? Quando Ulderico Nisticò gli dice che sì, che vuole lavorare al progetto, però dev’essere pagato, ha cambiato discorso, e tanti saluti!
Contentatevi di questi esempi, che non mi paiono pochi. Ecco la Calabria ufficiale.
Per quanto riguarda quelli privati, nel 2018, alla faccia loro, ho già rappresentato sei lavori, e un altro paio sono in cantiere. Non vi dico articoli, convegni e conferenze. Non ho bisogno di nessuno dei suddetti signori: voglio solo farvi notare quanto hanno perduto loro, non io.

E come la Calabria, con questa Regione eccetera, non possa andare avanti mai, culturalmente parlando; e anche in tutto il resto.


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