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Serra e le guerre mondiali: le testimonianze dal fronte esposte all'ex Cinema Aurora

“Come la peste serve ad appestare, la fame ad affamare, così la guerra serve ad ammazzare: per giunta, distrugge i mezzi della vita. È una industria funeraria: una fabbrica di rovine". La mostra promossa dall'Istituto superiore “Luigi Einaudi” dove docenti (Professor Salvatore Luciani e Professoressa Ivana Ariganello), collaboratori (Maria Grazia Franzè) e alunni hanno - anche grazie all'aiuto di privati, enti e amministratori - dato vita ad vero piccolo museo della prima e seconda guerra mondiale, non è soltanto un viaggio nel tempo. È una vera e propria rievocazione delle due guerre mondiali i cui echi, fatti di caduti e di miseria, si sono fatti sentire anche nelle Serre, dove non mancarono protagonisti di gesti coraggiosi, eroi che la storia ora passa in rassegna e consegna alle future generazioni. “È un'opera importante - ha detto Maria Grazia Franzè durante la cerimonia di presentazione - dove ogni famiglia ha preso parte in questa ricostruzione fornendo il materiale, i racconti e i ricordi dei loro antenati”. Subito dopo a prendere la parola il deputato Pd Bruno Censore: “Questa commemorazione - ha sottolineato il parlamentare - rappresenta un patto di grande civiltà, umana e storica, ma non solo in quanto è anche la conservazione della memoria, che deve aiutarci nella riflessione e nella ricostruzione dell'identità storica del nostro paese. Come deputato posso annunciare che qualche giorno fa è stata approvata una legge che riabilita tutti i soldati che furono dichiarati disertori per ridare a loro l'onore civile e militare”. Il sindaco di Serra Bruno Rosi si è detto “orgoglioso dell'iniziativa che ci permette di rivivere l'esperienza diretta dei nostri antenati. Mio nonno ha partecipato alla prima guerra mondiale, mentre mio padre alla seconda”. Presente anche il sindaco di Mongiana Bruno Iorfida che ha portato i saluti da parte del sindaco di Fabrizia Minniti e ha ringraziato tutti i presenti. "È importante - ha affermato - far rivivere il ricordo e la memoria perché solo così che si possono affrontare i temi del futuro. Ricordo direttamente i miei nonni parlare dei momenti brutti di quel periodo. Ricordare questi avvenimenti – ha concluso Iorfida - non fa bene ma aiuta ad affrontare le situazioni attuali di guerra dei paesi a noi confinanti. A prendere poi la parola il dirigente dell'Istituto “Luigi Einaudi” Tonino Ceravolo che ha voluto innanzitutto rendere omaggio ai partecipanti: “Un grande ringraziamento a chi ha contribuito alla realizzazione di questa iniziativa, che comunque culminerà il 29 maggio quando l'Istituto comprensivo verrà intitolato al Maggiore Azaria Tedeschi (decorato di Medaglia d'oro al Valor militare). La mostra nasce da un progetto didattico ampio intitolato "Carissima Pippinuzza", cugina dell'ufficiale Azaria Tedeschi alla quale lo stesso durante il proprio soggiorno al fronte inviava alcune lettere. Un ringraziamento va inoltre ai sindaci presenti e al sindaco Rosi che ci ha fornito un importante contributo attraverso  ‘l'albo d'oro’ in cui sono riportati tutti i nomi dei caduti serresi in guerra”. Salvatore Luciani ha puntualizzato come questa esperienza lo abbia arricchito. “È stata una esperienza che conserverò per sempre nella mia vita. Alla base di questo progetto – ha asserito - c'è la volontà che i giovani mediante questi progetti possano al meglio prepararsi ad entrare nel mondo degli adulti. È stato comunque molto emozionante toccare con mano il materiale a noi fornito, in quanto è stato possibile rivivere i sentimenti di tutti quei giovani al fronte. Sono comunque diverse e molto toccanti – ha spiegato il professore - le storie a noi pervenute da queste testimonianze. Ultima ma non meno rilevante la testimonianza di Franco Gambino, il quale dopo aver mostrato alla platea le cartoline dipinte di persona dal suo avo al fronte Antonio Gambino ha voluto dare la propria testimonianza diretta: “Ricordo le partenze in guerra di alcuni  amici di famiglia, così come ricordo ancora vivamente che da bambini andavamo presso i vicini per sentire la radio per avere notizie dal fronte”. La mostra sarà aperta tutti i giorni presso il salone dell'ex Cinema Aurora fino al 28 Maggio.

 

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