Ospedale ‘San Bruno’, l’assemblea distrettuale dei sindaci elabora le proposte
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Il futuro del nosocomio serrese sembra essere giunto ad uno snodo decisivo. Ed è evidente la fase di fermento che coinvolge attori sociali ed istituzionali, pronti ad offrire un contributo per impedire la privazione di servizi essenziali. Bruno Rosi, in quanto primo cittadino del comune capofila, ha convocato l’assemblea dei sindaci del distretto socio-sanitario n. 2 per pomeriggio, alle 15.30, per approfondire le previsioni del decreto 9/2015 e formulare opportune proposte da sottoporre all’attenzione dei vertici regionali e del commissario ad acta Massimo Scura nell’incontro a cui prenderanno parte anche i sindaci dei paesi in cui vi sono gli altri ospedali di montagna. L’obiettivo è quello di produrre un documento condiviso da tutti i rappresentanti dei comuni ricadenti nell’area interessata (Serra San Bruno, Arena, Brognaturo, Capistrano, Dasà, Dinami, Fabrizia, Gerocarne, Mongiana, Nardodipace, Pizzoni, San Nicola da Crissa, Simbario, Sorianello, Soriano, Spadola, Vallelonga e Vazzano) al fine di dimostrare la precipua volontà dell’intero territorio di far valere il suo diritto alla tutela della salute. È probabile che i capi degli esecutivi di questa parte del Vibonese chiedano pure una sorte di parità di trattamento rispetto a quanto sarà stabilito per le strutture ospedaliere di San Giovanni in Fiore, Acri e Soveria Mannelli.
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