Chiusura banca Fabrizia, Damiani (Comitato Mastro Bruno): "È necessario cercare le cause, non gli effetti"

"Chiude la banca di Fabrizia? Il problema, che abbiamo evidenziato già ad ottobre 2016, lo abbiamo trattato come Comitato con la banca Bper-Crotone, nella persona del dott. Francesco Lucifero. Tanto per non smentirsi, nessuna promessa, nessuna ammissione, in linea col suo carattere. Non ebbi difficoltà, da ex consulente finanziario, ad interpretare la realtà di oggi. E sono convinto, cosi sarà fin quando parleremo di effetti e non di cause".

È quanto afferma in una nota, il presidente del Comitato civico "Mastro Bruno", Giacinto Damiani.

"È naturale per le banche stare dove si crea ricchezza e non miseria. Ne parlammo - aggiunge Damiani - a sala Chimirri, convinti che al Comitato della Trasversale (da noi sempre sostenuto con azioni e fatti concreti) interessassero non solo “le strade”, ma anche e soprattutto “lo sviluppo negato”. Chi avrebbe dovuto, ha dimenticato che il territorio ha conosciuto il top dello sviluppo, proprio quando non avevamo le strade. A scanso di equivoci ribadisco con fermezza l'inderogabile necessità di avere le strade funzionali e sicure, ma se si guarda con un occhio al Comitato e con l’altro alla politica, è inevitabile che il comitato perda  natura e funzioni. Non esiste un solo comitato - afferma Damiani - che abbia prodotto nel tempo qualcosa di buono. La mia intera vita di lavoro e di  padre è coerente. Ho sempre lavorato per unire e sostenere, sin dal 1956, la buona politica, come quella del senatore Perugini  per la nascita di Lamezia Terme con la fusione di tre importanti comuni (per i più  giovani - Nicastro, Sambiase, Sant’ Eufemia). Su tale argomento avrei altri esempi, non meno importanti da produrre a supporto dei miei sentimenti, quando sostengo di essere stato sinceramente lieto di congratularmi con gli amici Pungitore e con la senatrice Vono. Unico mio disappunto - prosegue Damiani - che entrambi, nonostante il mio accorato doveroso invito a presenziare alla manifestazione del 22 settembre 2018 e ad invitare a loro volta chi avessero voluto, sono entrambi mancati. Unici presenti Pd, col sindaco De Masi -Nardodipace- e col sindaco Alecci – Soverato; Liberamente, con Carmine Franzè e Rosanna Federico; Giovanni Sgrò sindaco di Gagliato e la sig.ra Caterina Vaiti vedova Aspro. Eppure si sosteneva, lo “sviluppo negato” è l’unico progetto valido contro l’agonia del territorio. Muoversi a turno non serve. Inoltre, solo gli investimenti sul territorio creano ricchezza e richiamano l’interesse dei privati, che porta ulteriore sviluppo. La  politica degli orticelli è superata dagli eventi. Il territorio è come un condominio, dà lustro e valore all’appartamento. I sindaci devono comprendere che il loro Comune è bello, nella misura in cui lo sono i Comuni che lo circondano. Come pure noi cittadini dobbiamo avere il massimo rispetto per il ruolo del sindaco, che deve essere aiutato da tutti. Il rispetto - conclude Damiani - non va confuso con la stima che, tuttavia, ci consente una critica valida, se coniugata ad alternative altrettanto valide. Oltre, ovviamente, la possibilità di  voto".     

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