A Vibo si è svolto il forum del Terzo settore

Si è svolta ieri, nella sede del Csv, il Forum del Terzo Settore di Vibo Valentia. Presenti circa 60 associazioni appartenenti al mondo del volontariato, della promozione sociale e della cooperazione, che hanno definito gli orientamenti del Forum, e ricordato le attività svolte negli anni passati e il programma da realizzare nel 2019.

I partecipanti hanno, inoltre, evidenziato la necessità della continuità e implementazione dell’azione con l’aggiornamento del Patto Costitutivo e dello Statuto secondo le indicazioni del Forum nazionale è di quello regionale e alla luce della riforma legislativa del Terzo Settore (Codice Terzo Settore) che porteranno all’elezione del nuovo direttivo e al “portavoce” del Forum Provinciale.

“Dal dibattito – ha affermato Giuseppe Conocchiella (reggente delegato) è emerso un giudizio molto positivo. Si è riusciti con l’incontro a catalizzare l’attenzione del mondo del terzo settore della provincia vibonese con i tantissimi interventi soprattutto nel sociale-assistenziale-culturale e politiche del welfare, dove il Forum rappresenta una convergenza e comunità d’intenti e rappresentanza rilevante. Per le associazioni del Volontariato, per la Cooperazione e la Promozione Sociale, essere soci e aderire al Forum del Terzo Settore, significa avere un unico comune denominatore, ovvero, “avere una marcia in più”, per realizzare attività e progetti a favore delle persone con fragilità, con l’obiettivo strategico di costruire un welfare di prossimità efficace e capace di utilizzare i tanti fondi pubblici disponibili e non utilizzati. Il grande patrimonio che il mondo del terzo settore vibonese, in collaborazione con i servizi offerti a tutti gli enti del terzo settore del Csv, mette a disposizione della società, porta a rivendicare il ruolo che gli compete nel territorio provinciale, negli ambiti e nella regione in rappresentanza dei centinai di enti presenti. Il nuovo direttivo, in onore dell’incontro e del mandato, sarà determinato a stipulare con le istituzioni un patto di solidarietà che valorizzi le diverse sensibilità e competenze, specificità e contesti umani, che possano dialogare ed agire per il raggiungimento di obiettivi condivisi”.

La riunione ha indicato, inoltre, i principali obiettivi del 2019 per la nuova compagine direttiva e il portavoce, ovvero: promuovere un’azione sinergica e un dialogo-confronto con tutti gli enti per rispondere ai bisogni delle categorie più fragili della popolazione e dando dignità e collaborazione ai soci rappresentanti le piccole associazioni a carattere locale.

Contestualmente, i primi mesi del 2019 saranno dedicati alla riorganizzazione politico-gestionale, per garantire la più ampia partecipazione alle associazioni sparse nel territorio della provincia e consentire loro di partecipare all’elaborazione delle politiche ed alle iniziative del Forum attraverso gruppi di lavoro dedicati.

L’obiettivo che il Forum intende perseguire nel breve termine è di giungere alla definizione diffusa della regolamentazione delle libere forme associative, tenendo conto che la presenza delle associazioni del welfare non può essere considerata un onere, al contrario, esse rappresentano una risorsa. Il valore aggiunto sta’ nel contribuire a migliorare le politiche sociali e in generale le attività rivolte al benessere di tutti i cittadini, in campo culturale, della difesa dell’ambiente, della salute, dei non autosufficienti, della parità di genere, ecc.… .

Per ambire al raggiungimento degli obiettivi dichiarati, il Forum in futuro si doterà di distinte consulte tematiche che composti da più soggetti di settori omogenei dedicati ai temi dell’infanzia, sul Sociale e Immigrazione, per la popolazione Anziana, ecc.…Questa modalità organizzativa dara sicuramente risultati più rapide e apprezzabili.

Alla riunione ha partecipato, anche, Giuseppe Apostoliti Portavoce del Forum di Catanzaro, nonché dirigente del Forum regionale, che ha portato il suo saluto e fatto una riflessione generale sullo stato del terzo settore.

“In Calabria – ha detto Apostoliti -la spesa per le politiche sociali è di 27 euro pro capite contro i 110 euro di media nazionale; i comuni calabresi tra il 2001 e il 2015 hanno speso soltanto il 5,2% per il sociale a fronte di un dato medio nazionale del 13%. A partire da questi dati negativi si deve ripartire uniti e compatti per migliorarli. Fino a che nel nostro Paese ci sarà un divario così grande in un settore fondamentale per la vita dei cittadini non potremo pensare a una democrazia compiuta!

I dati statistici dicono che in Calabria esiste ancora un gap inaccettabile per quanto riguarda i servizi sociali con pesanti conseguenze per i cittadini e per quelle famiglie che si trovano in condizioni di forte disagio e che hanno più bisogno del sostegno delle istituzioni. Un contributo rilevante per superare questo gap può darlo il Terzo settore. In questo contesto e per queste ragioni è necessario favorire investimenti in riforme di sviluppo comunitario, da una parte per ridurre la disoccupazione, dall’altra per ridurre la disuguaglianza sociale, ci auguriamo - ha concluso Apostoliti - che l’attuazione della riforma del welfare, di politiche sociali e di interventi strutturali a contrasto della povertà e a sostegno di famiglie, non autosufficienza, disabilità, minori, possano diventare una questione prioritaria per l’agenda politica”.

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