Dal Grand Hotel di Rimini a Vibo Valentia, Ennio Stocco racconta la sua vita da maître d'hôtel di successo

Ennio Stocco, ospite in questi giorni a Vibo Valentia per il congresso internazionale dell’Imahr che si tiene al 501 Hotel, è un personaggio conosciuto in mezzo mondo, è un maître d'hôtel di quelli davvero importanti.

Vicepresidente dell’Imahr, raffinato e distinto nei modi, stile impeccabile, riservatezza estrema, Ennio Stocco è una persona che nella sua vita ha sempre lavorato con serietà e discrezione professionale ed oggi può raccontare chi sono stati, nel tempo, i suoi interlocutori, tanti Capi di Stato, re e regine, principi e attori, cantanti ed altri vip di ogni genere.

Di ognuno conserva un ricordo particolare, una foto, una dedica autografata, una percezione sottile, una frase, tante volte un complimento ricevuto. Il baffo di Ennio Stocco, oggi di colore bianco, in tutti questi anni ha incontrato davvero tanti sguardi famosi. Dalla principessa Diana al cantante lirico Luciano Pavarotti, dal presidente russo Michail Gorbačëv al regista Federico Fellini, dal cardiochirurgo Christiaan Barnard… di loro ci racconta tanti particolari, i gusti gastronomici e i comportamenti caratterizzati di ognuno. Ennio Stocco è nato nella pianura Padana, a Rovigo, nel 1950, figlio di commercianti laboriosi da generazioni, Stocco iniziò a lavorare giovanissimo presso un hotel molto grande, il Mioni Stazione di Abano Terme, in provincia di Padova, d’inverno faceva la stagione invernale in un Hotel in provincia di Trento, a San Martino di Castrozza. Iniziò successivamente a lavorare a Milano presso l’Hotel Diana e all’Hotel Terminal.

Con la stessa brigata di sala e per quattro inverni, Stocco opera poi al Savoy Hotel ed al Casinò di Sanremo dove all’epoca si svolgeva il Festival. Da quell’estate inizia la collaborazione al famoso Grand Hotel di Rimini. Da questa esperienza nasce l’esigenza di approfondire la conoscenza della lingua inglese, prima al Green Park Hotel di Bournemouth poi all’Hotel New Ambassador di Lawnsdaun, tre anni di lavoro e di studio. Di seguito l’inverno a Madonna di Campiglio all’Hotel Zeledria e poi di nuovo al Grand Hotel di Rimini.

Un lavoro fatto di collaborazioni in brigata, con il Grand Hotel di Riccione e poi ancora l’Admiral e in tanti altri alberghi importanti ma è al Grand Hotel che ha lavorato per più di trent’anni. Una bellissima storia di lavoro, successi e soddisfazioni personali e sociali. Tanti i premi alla carriera, come professionista dell’anno ed anche il conferimento di Cavaliere della Repubblica Italiana dal presidente Giorgio Napolitano. Il Maître d'hotel dirige il servizio, prende le ordinazioni e mantiene il rapporto con i clienti accertandosi che tutto stia procedendo per il meglio.

Possiede una buona cultura generale ed un'ottima padronanza delle lingue straniere. È a stretto contatto con il direttore, con il food and beverage manager, con il sommelier per l'abbinamento dei vini - e con lo chef con cui collabora anche per la compilazione dei menù. Al maître ci si rivolge per richieste particolari, per lamentele o complimenti relativi al servizio; è suo, fra gli altri, il compito di gestire i rapporti tra cucina e sala, ordinazioni di fiori e complementi della sala e istruire la brigata di cucina per eventi, gestire clienti particolari ed organizzare il restante personale a sua disposizione, cura il piacere e la soddisfazione del cliente, dal suo arrivo alla sua uscita.

Nei locali più raffinati veste un abbigliamento che si differenzia dal personale di servizio, in genere una giacca nera tipo smoking. 

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