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A Vibo e Mileto una due giorni su "L'Universo simbolico della Lauda tra letteratura e religiosità popolare"

"L’universo simbolico della Lauda tra letteratura e religiosità popolare in riferimento ai canti delle donne nella Settimana Santa in Calabria" è il titolo del convegno tenutosi nei giorni scorsi a Vibo Valentia, presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Galilei, grazie alla collaborazione tra il Centro Studi “Theotokos” Religiosità popolare, i docenti e il dirigente scolastico prof. Genesio Modesti, che ha voluto promuovere l'incobtro per sottolineare l’importanza della cultura religiosa nell’ambito della storia della letteratura italiana.

L’incontro, cui hanno preso parte gli studenti, si è sviluppato in due incontri, il secondo dei quali si è svolto ieri, presso la sezione staccata di Mileto.

A Mileto l’incontro ha in parte anticipato la giornata della donna e si è svolto presso la sala Mons. De Chiara del seminario vescovile.

Come sottolineato dalla moderatrice, Anna Rotundo, in apertura dei due incontri, la due-giorni di studi ha voluto esaltare il protagonismo delle donne nella cultura religiosa: basti pensare alla grandiosa figura di Natuzza Evolo, la mistica calabrese nata proprio a Paravati, frazione di Mileto (VV).

Il Centro Theotokos Studi Religiosità popolare, fondato da Martino Michele Battaglia (docente di antropologia culturale presso la Scuola superiore per mediatori linguistici di Reggio Calabria) e Anna Rotundo (docente e saggista), è un progetto laico, culturale, internazionale e itinerante, un percorso che - ha ribadito Rotundo - si gloria di studiare la profondità e la bellezza della religiosità popolare, con l’apporto di tutte le scienze umane, attraverso la presenza di accademici prestigiosi.

La struttura è una costola del Centro internacional de estudios sobre Religiosidad popular: Semana Santa (Università di Valladolid – Spagna), diretto dal prof. Jose’ Luis Alonso Ponga, antropologo museale di fama mondiale.

I lavori a Vibo sono proseguiti con i saluti del dirigente scolastico, mentre a Mileto la responsabile di sede, la prof.ssa Raffaela Santelli ha stimolato il dibattito sulla donna nella società postmoderna.

Entrambi hanno sottolineato la grande portata culturale dell’evento da essi sostenuto. Presenze eminenti a Vibo sono stati il sociologo Luigi Rossi dell’Unime e coordinatore della Scuola superiore per mediatori linguistici e Giuseppe Rando, ordinario di Letteratura italiana presso il Dipartimento civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina-responsabile di italianistica e componente del Comitato scientifico del Cis.

Rossi ha messo a fuoco come la spiritualità sia insita nell’essere umano: si coglie nei gesti e nei riti quotidiani quali siano i sentimenti e le passioni che animano ogni scelta nel solennizzare situazioni ed eventi che caratterizzano incontri a cui l’uomo da’ valore simbolico. Dalla lectio magistralis di Giuseppe Rando è emersa la suggestiva trama della Passione di Cristo in Jacopone da Todi, Turoldo e Pasolini, attraverso “Il Vangelo secondo Matteo”.

Mentre nell’incontro di Mileto, Rando ha voluto spaziare sulla figura della donna che nel tempo si è emancipata nel panorama letterario dando un contributo notevole di spessore allo sviluppo contemporaneo della poesia e della letteratura in generale. Nella applauditissima lezione in cui il critico messinese ha dialogato con studenti e docenti dell’Istituto Galilei ha voluto ricordare la figura di Giuseppe Occhiato, Letterato miletese doc, a cui il preside Modesti spera di poter intitolare la sezione della ragioneria di Mileto.

Altro intervento interessante a Mileto è stato quello del Dott. Roberto M. Naso Naccari Carlizzi, ricercatore del Centro Theotokos e cultore di storia moderna all’Unical che con garbo ha voluto ricordare tante donne che hanno reso grande la Calabria e il Vibonese con il loro esempio di studiose piene di virtù.

Sulla stessa scia Mons. Filippo Ramondino direttore dell’Archivio diocesano che con la accuratezza che lo contraddistingue ha saputo cogliere quelle sfumature che caratterizzano la virtù cristiana in tante donne miletesi che rappresentano una pietra miliare nella storia del vibonese.

A Martino Michele Battaglia, relatore in consessi internazionali prestigiosi come Valladolid, Gibilterra, Carmona, nonché Direttore del Centro “Theotokos” sono state affidate le conclusioni.

Battaglia ha voluto puntualizzare come il titolo del convegno “Donna de Paradiso” assume una valenza speciale anche per Mileto e in particolare per la contrada di Calabrò, dove come aggiunto a margine dal prof. Francesco Calzone è stata dedicata una via cittadina che venera come protettrice Maria Assunta in Cielo. Al di la di questo particolare Battaglia ha messo i luce come la Madre di Cristo, Figlio di Dio, abbia vissuto un dramma umano, troppo umano alla stregua di quella tragedia greca tanto cara a Nietzsche. La Donna del Paradiso che soffre in terra tormentata dal dolore di madre che assiste alla tortura e alla crocifissione del Figlio, quel Figlio che si immola per redimere gli uomini. Concludendo, Battaglia si è voluto soffermare sulle tante donne evocate da Dante nel Paradiso, da Beatrice a Cacciaguida e a Piccarda Donati per porre in risalto la donna portatrice di virtù che guarda a Colei che tutte le generazione chiameranno beata , la Theotokos.


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