Associazione "MoMò", secondo appuntamento per "l'Anno letterario"

MONGIANA - Secondo appuntamento dell’Anno letterario, rassegna culturale organizzata dall’associazione “MoMò”. Nella splendida cornice di Villa Trozzo Scrive è stato presentato il volume “La seta a Catanzaro e Lione” (Rubbettino), della giornalista catanzarese Angela Rubino. L’incontro, è stato patrocinato da Confimpresa (Confederazione della Piccola Media Impresa e dell’Artigianato) e dell’Associazione Nazionale “Briganti”. La serata si è caratterizzata per l’approfondimento dell’illustre storia di cui fu protagonista il capoluogo regionale calabrese che lo distinse in tutta Europa per la straordinaria qualità dei tessuti serici prodotti nelle sue filande. Di particolare rilievo le storie del Lanificio Leo, la più antica fabbrica tessile attiva in Calabria e della Cooperativa “Nido di Seta”, che a San Floro pratica la gelsi bachicoltura a scopo didattico. «Oltre a ringraziare a tutti coloro i quali hanno contribuito allo svolgimento di questa serata – ha detto il presidente dell’associazione “MoMò” Pasquale Demasi - un ringraziamento particolare va a colui che ha finanziato questo progetto, Diego Giovinazzo, segretario nazionale di Confimpresa, che ci ha permesso di poter avviare un lavoro che va ad arricchire il nostro territorio». Francesco Lo Giudice - ricercatore di Sociologia Politica presso UNICAL - che ha moderato la serata ha sottolineato come il libro rappresenta un bellissimo viaggio nel mondo della seta. «Un viaggio affascinante – ha detto - articolato e fluido, che mette a conoscenza il fatto come Catanzaro sia stato uno dei centri più grandi di produzione in Europa riguardo la seta, che è stata una delle nostre eccellenze in passato». Fama, arte e ricchezza, questa è stata la seta per la Calabria. Ne è convinta l’autrice del libro, Angela Rubino, per la quale il confronto tra Catanzaro e Lione rappresenta lo strumento necessario per comprendere l’importanza della seta nella storia dei calabresi. «Due città da un punto di vista culturale molto diverse - ha spiegato l’autrice del volume - ma con un punto in comune, la lavorazione e produzione della seta. Anche se questa è una tradizione che si è perduta in Calabria e ora bisognerebbe tornare a valorizzarla per rendere fruibili i tesori nascosti che questa filiera ha recato in grembo». Diego Giovinazzo, segretario nazionale di Confimpresa, dopo aver parlato dell’importanza della produzione della sera, si è soffermato sul ruolo dell'imprenditore «bisogna metterlo nelle condizioni ideali per poter produrre – ha evidenziato - in Calabria nei nostri paesi sono tante le realtà che potrebbero avere successo». Sul finire i saluti dal sindaco, Bruno Iorfida che ha fatto un tuffo nel passato storico di Mongiana, rievocando il periodo della fonderia borbonica e delle Reali Ferriere e criticando l’impresa dei mille a causa della quale «abbiamo perso la nostra autonomia ed identità». A seguire un aperitivo sociale molto succulento che ha soddisfatto a pieno i palati di intervenuti, ospiti e di coloro che – anche in questa occasione – hanno dimostrato che investire sul proprio futuro per mezzo della cultura è possibile.

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