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Rosi bacchetta Papillo: “Sì alla difesa dell’ospedale, no all’adulazione dei potenti”

“Nella foga di prendere le difese d’ufficio del governatore Oliverio e del commissario Scura, il sindaco di Gerocarne si è dimenticato un particolare non irrilevante: quello della difesa della tutela della salute del proprio territorio, della salvaguardia della qualità della vita di una popolazione che, giorno dopo giorno, subisce chiusure e limitazioni, della necessità di battersi per dare una speranza a cittadini laboriosi ma che a causa di vicissitudini storiche, carenze infrastrutturali e scelte governative, devono convivere con mille difficoltà”. Ad affermarlo è il capo dell’esecutivo serrese Bruno Rosi che contesta il distinguo del primo cittadino del centro delle Preserre vibonesi rispetto ai colleghi dell’assemblea del distretto socio-sanitario n. 2. “Innanzitutto – sostiene Rosi - Papillo va informato del fatto che i 5 posti di Day Surgery chirurgico esistono già, come pure la Lungodegenza. Il sindaco di Gerocarne, che ha una sua personalissima visione su un immaginario incremento delle prestazioni ma che stranamente non si accorge della previsione del trasferimento dei posti letto a Vibo una volta ultimato il nuovo ospedale, si faccia spiegare dal suo presidente della Commissione Sanità l’esigenza di cambiare il decreto 9/2015, cosa che lo stesso Mirabello ha ribadito in tutte le salse e in più circostanze, si faccia chiarire perché con l’eventuale trasformazione del Laboratorio analisi in Punto prelievi si intaccherebbe la credibilità stessa del perfetto funzionamento del Pronto soccorso e dei reparti, si faccia dire perché tutti i sindaci, senza differenze di colore politico, hanno scelto di stilare un documento per cercare di far invertire la rotta. Si confronti, si presenti come gli altri alle assemblee distrettuali, si documenti e poi forse capirà”. Da questa analisi critica che prende spunto da rilievi tecnici, il sindaco di Serra San Bruno passa a considerazioni politiche: “i cittadini -  afferma - hanno bisogno di una classe dirigente che s’impegna per la risoluzione dei problemi e che non è assillata dalla volontà d’inseguire innocui pennacchi o evanescenti momenti di gloria mediatica. Ritengo – conclude Rosi - che l’importante sia la stima sincera dei cittadini e non la pacca sulle spalle del potente di turno da adulare ad ogni costo solo per farsi notare”.

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