Fabrizia, il 'Ramoscello d'ulivo' denuncia i "Dispetti e la mala gestione del sindaco"

"I segnali dispettosi del sindaco di Fabrizia e del suo sempre più ristretto entourage sono ormai troppi e troppo ravvicinati per tacerli o derubricarli a innocue goliardate, ancorché di pessimo gusto. A maggior ragione quando essi incidono sulle libere scelte di cittadini che in autonomia decidono da chi gradirebbero farsi fare le pubblicazioni di matrimonio appellandosi ad una prassi amministrativa consolidata che conferisce, anche, ai consiglieri comunali tale facoltà, seppur delegata dall’ufficiale dello stato civile. Il dispetto del sindaco consumato nei confronti di una cittadina fabriziese e del consigliere che avrebbe dovuto officiare le pubblicazioni, va ben oltre il semplice sgarbo istituzionale e ravvisa una concezione esasperata, personalistica, e da bullo della funzione pubblica esercitata. In questa direzione continuano ad arrivare segnali poco edificanti per i quali l’opposizione consiliare chiede al sindaco di stopparli immediatamente, recuperando quel senso alto di responsabilità istituzionale che dovrebbe contraddistinguere chi ricopre cariche pubbliche. Il ricorso ai dispetti, anche se non intimorisce nessuno, fornisce lo spunto per una ulteriore riflessione politica sull’operato dell’amministrazione comunale, i cui limiti, carenze, e omissioni di doveri d’ufficio, il gruppo “Ramoscello d’Ulivo per Fabrizia” da tempo segnala all’opinione pubblica locale. La riprova sta nel fatto che essendo trascorsa metà consiliatura, nonostante le promesse fatte durante la campagna elettorale del giugno 2017, i problemi irrisolti che interessano Fabrizia si sono ulteriormente aggravati, relegando la comunità in una profonda recessione economica e regressione sociale e amministrativa. Giovani e intere famiglie ritornano ad emigrare. Banca, Sprar ed altri servizi di base chiusi o fortemente ridimensionati. C’è una moria di attività commerciali nel silenzio più assordante, mentre giriamo su strade devastate e intransitabili. La gente non arriva a fine mese e la maggioranza anziché dispiegare sul territorio idonee misure di contrasto alle condizioni di povertà assoluta si crogiola nel nulla illimitato. Una finta unità di facciata nasconde un duro scontro interno alla maggioranza per il controllo mirato di politiche clientelari, sostitutive delle mancate promesse elettorali che non avendo appagato gli elettori che li hanno votati, ora gli stanno volgendo le spalle. I lavori pubblici stagnano e dei cantieri promessi nemmeno l’ombra. I pochi appalti e servizi pubblici aggiudicati vengono subito revocati per essere successivamente riaffidati, - vedi refezione scolastica - mentre gli esigui affidamenti diretti su beni comunali implicano nelle attività amministratori pubblici. Sul piano dell’offerta lavorativa, nonostante Fabrizia vive una drammatica disoccupazione, il sindaco continua ad assumere personale proveniente da altri comuni, facendola in barba ai tanti disoccupati e professionisti locali, mandando a casa con le chiusure quei pochi occupati che c’erano, senza nemmeno l’imbarazzo del ruolo che riveste come sindacalista. Ma c’è qualcosa di più e di più importante che scaverà sotto il terreno dell’amministrazione comunale, perché sia il sindaco che gli altri competitori interni a questa maggioranza anomala, privi ormai del sostegno dei loro grandi elettori, si trascinano le pesanti responsabilità del non avere risolto nemmeno uno dei tanti problemi di cui il paese soffre. A Fabrizia lo spopolamento è divenuto continuo e ininterrotto. Il paese è in netta caduta libera e l’unico a non essersi ancora accorto di questo stato di cose è il sindaco, preso com’è dalla mala gestione e dispetti quotidiani divenuti una costante. I problemi economici e sociali raffigurano plasticamente l’emblema fallimentare di questa esperienza amministrativa che aspirava ad obiettivi ben più ambiziosi, ma che si sono sciolti come neve al sole. La debolezza politica della maggioranza sta portando Fabrizia al tracollo, marginalizzandola all’isolamento nel contesto provinciale e regionale. È compito dell’opposizione e della sua area politica che la sostiene rilanciarne centralità e riaffermare democrazia ed equità contro clientele, diseguaglianze e dispetti di una compagine che non ha ben compreso che chi di dispetti ferisce di dispetti perisce".

È quanto si legge in nota del gruppo 'Ramoscello d’ulivo per Fabrizia'.

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