Fabrizia, Carè (Ramoscello d'ulivo): "Il carnevale svenduto a Serra"

"Carnevale fa rima con maschere, carri allegorici, divertimento per grandi e bambini e anche con modesti affari per i commercianti locali ….. quest’anno però non per Fabrizia. E’, proprio il caso di dire che l’amministrazione delle chiusure aggiungendo al suo nutrito palmares un altro record, quello del trasferire altrove, ha tirato alla comunità fabriziese un brutto scherzo di carnevale. Nessuna meraviglia, era già successo in precedenza col “Mountain Bike Tour” anch’esso relegato e svenduto a Serra San Bruno. Succede oggi col carnevale 2020 che anziché farlo sfilare per le vie di Fabrizia deliziandola dell’allegria, gioiosità e colori dei bambini e ragazzi, un’amministrazione grigia e incolore ha pensato bene di fornire la sua collaborazione al “carnevale serrese”, privando la comunità di qualche ora di svago e spensieratezza collettiva. Scelta incomprensibile e autolesionista che reca danno ai commercianti locali e non fa giustizia alle tante associazioni e volontari fabriziesi che negli anni oltre ad aver inventato e costruito il “carnevale fabriziese” si sono sempre spesi, assieme ai genitori dei ragazzi, ad organizzare la festosa allegoria in sede. Viene da chiedersi, ma questi amministratori rappresentano gli interessi dei cittadini di Fabrizia o di Serra San Bruno ed Arena? Ma tanto si sa …… a carnevale ogni scherzo vale".

È quanto si legge in una nota del portavoce del Ramoscello d’ulivo per Fabrizia, Antonio Carè. 

 

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