L’architettura contemporanea, ingegno e innovazione, raccontata dall’archistar Marco Casamonti

L’architettura quale strumento di sviluppo e rilancio del territorio. L’architettura,  sintesi di arte, regole e creatività, in grado di influenzare il rapporto tra uomo e natura, di dettare modi di vivere e comportamenti. L’architettura che con la costruzione di edifici modifica gli spazi e impone grande responsabilità e riflessione etica. Questi alcuni dei temi affrontati, nel corso di un incontro svoltosi a Chiaravalle (Cz), dall’archistar Marco Casamonti, professionista   e accademico, socio fondatore dello Studio Archea,  un network di un centinaio di architetti,  operativi da Firenze a   Milano,   Roma,  Pechino,  Dubai e San Paolo. Lo Studio Archea con la realizzazione della nuova Cantina Antinori a San Casciano Val di Pesa (Fi), si è recentemente collocata tra i cinque finalisti del premio Mies van der Rohe, il più alto riconoscimento nel campo dell'architettura europea, assegnato a opere realizzate nel biennio precedente. Il premio si prefigge di  evidenziare l'importanza dello sviluppo delle nuove tecnologie in campo architettonico. La cantina Antinori è l'unica opera italiana in finale. Anche di quest’esperienza ha fatto partecipi i presenti Casamonti, durante l’appuntamento, tenutosi presso l’aula magna dell’Istituto tecnico industriale “Enzo Ferrari”, organizzato dai professionisti Salvatore Donato e Aglae Scicolone nell’ambito della rassegna “Dialoghi di Architettura”, con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Catanzaro (presente il presidente Giuseppe Macrì), in collaborazione con l’Ordine  degli Ingegneri di Catanzaro, il Collegio dei Geometri, l’Associazione Arkingegno di Chiararavalle, InarSviluppo e Funaro sas. Il paesaggio è valore essenziale. L’opera architettonica nella Cantina Antinori, risultato di un’illuminata sperimentazione, si fonde con lo  scenario vinicolo collinare del Chianti, lo preserva sviluppandosi attraverso un complesso di costruzioni interrate che sfrutta, inoltre, la temperatura naturale per la migliore conservazione dei vini. Un complesso concepito come espressione della valenza culturale e sociale dei luoghi di produzione del vino. Oltre le aree  prettamente produttive e gli uffici, ospita la zona ristorante, l’auditorium, il museo, la biblioteca e le sale di degustazione. Una dimostrazione di come  l’architettura possa essere «un omaggio alla natura», garantendo, nella realizzazione degli edifici, standard altamente qualitativi e funzionali. Casamonti ha ancora esortato al recupero del patrimonio edilizio già esistente, in luogo della realizzazione dei nuove costruzioni,  riconcettualizzandolo e innovandolo a tutela dei luoghi che l’accolgono, quindi del territorio e dell’ambiente. Un concetto semplice che, se applicato, sarebbe rivoluzionario.  L’archistar  ha infine illustrato la realizzazione da parte dello Studio Archea, di una città della Ceramica in Cina, il  Li Ling World Ceramic Art City, tra genialità e innovazione dell’architettura contemporanea.

       

 

 

 

 

 

 

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